5. Il Furto

191 7 2
                                    

Entro a casa in preda alle lacrime, corro nella mia stanza e mi ci chiudo dentro. Sa chi sono. L'ho capito da come mi ha squadrata e da come mi ha trattata. La serva di Artù? Insomma, non so neanche da dove si comincia a lucidare un'armatura, figuriamoci a mettergliela. E poi dovrò limare la sua spada. Io di questo non ne sono capace. Per questo mi ha messo al suo servizio. Per farmi crollare e rinunciare all'incarico, ma questo non lo posso accettare. Non gliela darò vinta a quell'ipocrita bugiardo. Imparerò.

Sento qualcuno toccarmi imperterrito "Giorgia? Giorgia sveglia. Devi prepararti per andare da Artù" sussurra Merlino. Sgrano gli occhi e mi guardo attorno. Prima di andare a dormire la sera precedente mi sono messa a studiare come si mette l'armatura e molto probabilmente mi sono addormentata dalla stanchezza, infatti ho tutti i fogli sparpargliati sia sul letto che sul pavimento "Non mi preoccupare, metto a posto io. Pensa a prepararti ed a non arrivare in ritardo" Mi fa un occhiolino e inizia a raccogliere i fogli" Gli lascio un bacio sulla guancia per ringraziarlo, prendo le mie cose e vado a vestirmi nell'altra stanza, mi sistemo i capelli nel solito chignon e corro verso le stanza del principe.

Busso alle porte della sua stanza "Avanti prego" Le apro e i miei occhi quasi quasi uscivano fuori dalle mie orbite. Le sue stanze sono un soqquadro incredibile "Sire è per caso esplosa una bomba? I suoi vestiti sono finiti anche sul vostro tavolo da pranzo" Dovunque si posano i miei occhi vedono vestiti, biancheria intima, pezzi di armatura,insomma...un macello unico. "Non sono in vena Giorgia. È stato rubato un oggetto dalle mie stanze a me caro e non ho intenzione di fermarmi finché non lo trovi" Dice svuotando completamente il suo armadio "Ora dovreste essere di pattuglia sire, lo cercherò io" Si ferma di scatto, si avvicina a me e mi guarda "È un bracciale in argento, un regalo di una bambina. Di solito prima di andare a dormire me lo tolgo e lo poso sul comodino. Se lo trovassi te ne sarei grato per tutta la vita" Rimango a bocca aperta. Gli hanno rubato il braccialetto che gli ho regalato. Ora devo stare attenta a non far vedere il mio, dato che, essendo identici, mi potrebbero accusare per furto. "Giorgia. È l'unico ricordo che ho di lei. Non hai idea di quanto tenga a quel bracciale" Senza pensarci due volte lo abbraccio, e con mia grande sorpresa, dopo che ha realizzato, ricambia "Troverò quel bracciale Artù, te lo prometto" Dico sciogliendo l'abbraccio "Beh ora sono in ritardo. Ci vediamo più tardi, va bene?" Mi domanda accarezzando la mia spalla "Va bene, a più tardi" Gli sorrido e lui ricambia. Prende le sue cose ed esce dalla stanza, allora inizio a guardarmi intorno e dare inizio alle ricerche.

Pur avendo risistemato tutto non ne ho trovato alcuna traccia. Insoddisfatta esco dalle sue stanze e ritorno a casa. Saranno passate almeno un paio di ore da quando ho iniziato le mie ricerca, purtroppo non ha avuto alcun risultato e non ho nemmeno idea da dove cominciare.
Ritorno a casa "Gio tutto bene? Hai una faccia" Dice Merlino, accennando un piccolo sorriso "Dura lavorare elr il principe?" Gli lancio uno sguardo cagnesco per poi iniziare a rincorrerlo per tutta la stanza, dopo un po' riesco a prenderlo e gli do un pizzicotto sul braccio "Ahi! Okay okay, non lo faccio più" faccio una risatina compiaciuta, ma poco dopo mi ricordo cosa è accaduto qualche minuto fa e il sorriso sparisce "Ehi, che è successo?" Mi fa sedere e lui si mette accanto a me "Qualcuno ha rubato il bracciale che ho regalato ad Artù. E non so il perché ma questo non è un buon segno" Sospiro e rigiro attorno al mio polso il bracciale identico al suo "C'è un motivo se i tuoi genitori hanno creato due bracciali identici" Pensa Merlino ad alta voce. Dopo qualche minuto lo vedo alzarsi di scatto e dirigersi verso la nostra stanza, lo seguo e vedo che si è messo sul letto ed inizia a sfogliare il suo libro di magia "Se hanno creato due bracciali identici vuol dire che sono fatti dello stesso materiale e della stessa magia" Pensa il mago ad alta voce, ma io continuo a non capire "Spiegati meglio" Merlino mi guarda con uno sguardo cagnesco "Vuol dire che in qualche modo sono connessi" È un genio "Quindi se in caso di smarrimento di uno si può trovare con l'altro. Merlino sei geniale!" dico stellando dalla gioia, ma poi mi accorgo che sono imbarazzante e smetto.

"Okay Merlino, come troviamo il bracciale?" Domando grattandosi la nuca "Potrei fare un incantesimo di localizzazione in modo tale che compaia il numero dei metri di distanza tra un bracciale e l'altro. Così possiamo scoprire chi o cosa l'ha rubato" Risponde sfogliando le pagine del suo libro di incantesimi. Dopo aver girato una centinaia di pagine si ferma e punta il dito su una formula magica "Passami il bracciale" chiede tendendo la sua mano verso di me. Glielo porgo e lo chiude nelle sue mani. I suoi occhi diventano di un color oro quando sottovoce pronuncia una formula magica. Le riapre e lo scruta attentamente "Ecco! C'è un numero!" Dice ridandomelo. Lo prendo e sgrano gli occhi per leggere "C'è scritto 321 metri. Vuol dire che è dentro il castello" Dico guardando il bracciale e poi Merlino "Prova a fare un giro nel palazzo, ma non avere fretta. Potresti destare sospetto" Mi raccomanda il brunetto. Sorrido e mi giro per andarmene, ma Merlino si schiarisce la gola e mi blocco "Giorgia, fa attenzione. Perfavore" Mi dice preoccupato. Faccio un respiro profondo e continuo per la mia strada.

Dopo molti giri nel castello a vuoto non sono riuscita a far diminuire la distanza, aumentava soltanto. Data la luce tiepida del sole penso si sia quasi fatta ora di cena. Forse è meglio che torno a casa. Durante il tragitto di ritorno una strana sensazione pervade tutto il mio corpo. Non è affatto un buon segno. Decido di dare un'altra occhiata al bracciale, ma niente, sono 600 metri. "Giorgia!" La voce di Artù mi mette sull'attenti "Dove sei stata tutto il pomeriggio?" Mi domanda con tono minaccioso "Sire, stavo cercando il s-" Mi interrompe "Non voglio sentire alcuna scusa. I miei cavalli non mangiano da stamattina, quindi è meglio che tu ti dia una mossa" Dice incrociando le braccia "Artù e il tuo bracciale?" Domando stranita "Come ti permetti di chiamarmi per nome? Io sono un principe non uno dei tuoi amichetti" Alza gradualmente il tono della voce. "Ti ho dato un orndine. Lascia perdere quel gingillo inutile." Il suo tono minaccioso mi spaventa e i miei occhi iniziano a farsi lucidi "Certo, ai suoi ordini sire..." La mia voce si fa sottilissima per quanto la mia gola si fosse chiusa. Mi inchino e lui va via.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Un Principe E Una ServaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora