Capitolo 2

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Luke's pov.

"Let's rock, let's rock, today." Lasciai la mano di Michael e seguii Calum che stava entrando in quella specie di palco.

Cercavo di sorridere e non sembrare spaventato.

Dopo la prima canzone, iniziai ad esaminare il pubblico e fu in quel momento che incrociai lo sguardo con una ragazza, avrà avuto 17 anni, era vestita con degli skinny neri e una maglia dei Nirvana, ma ció che catturó la mia attenzione fu il segno di rosso sulla faccia...come una sberla.

Sembrava disinteressata alle canzoni, sembrava priva di sentimenti, i suoi occhi erano così profondi ma al tempo stesso così vuoti.

Era il mio turno, dovevo cantare.

Becky's pov.      

Cos'ha il chitarrista biondo da guardare? È da almemo un quarto d'ora che mi fissa e sta cosa non mi va bene. Incrociai il suo sguardo e ció mi provocó una strana sensazione, era alto, biondo e due occhi profondi come il mare, mi ci persi solo per un secondo prima di mettere a fuoco ció che avevo visto.

Per fortuna erano tutte anime buone, anche se all'apparenza con tutti quei tatuaggi, piercing e vestiti neri possano sembrare dei ragazzi cattivi o da evitare, erano il contrario. Perció li odiavo, li odiavo perché l'animo umano è così contorto e deforme: perché tu che hai la fortuna di avere l'anima buona, nasconderla dietro ad abiti neri e tatuaggi?

In questo posto ci sono solo anime grige, anime che hanno smesso di vivere nel momento stesso in cui sono nate. Sento la presenza di una sola anima nera, un'anima spietata. Tutte le volte che mi avvicino a capire chi è mi ritrovo nel mio letto con la camicia di forza. E questo mi distrugge.      

"Hello there, the angel from my nightmare.." c'era il bassista che aveva iniziato a cantare quest canzone, che di sicuro avevo già sentito perché catturó la mia attenzione, catturó la mia attenzione sul cantante/chitarrista biondo dagli occhi blu.

Era un suggerimento quello, è come...è come se la canzone mi parlasse; vedevo la luce, vedevo che lui mi salvava, vedevo l'angelo dei miei incubi.

Lui era un angelo, un angelo non rivelato, un angelo caduto.

"Where are you? And i'm so sorry.."

Mi concentrai sulla sua voce, sulla canzone in cerca di qualcosa di più, ma non c'erano altri indizi o suggerimenti.

La gente inizió ad applaudire alzandosi dal proprio posto e andando a salutare i quattro ragazzi dalle anime buone.

Non ero interessata a conoscerli, anzi non vedevo l'ora che se ne andassero, lasciandomi il tempo di tornare a me stessa e lasciarli nel loro mondo di fama, successo e felicità. Anche se quel ragazzo potrebbe essere salvezza, non vedevo l'ora che se ne andasse.

La prima volta che incontrai un angelo fu il mio migliore amico, Josh, era anche lui qua, quando gli svelai ció che vedevo in lui, che vedevo la sua anima pura, l'anima di un angelo, il giorno dopo non lo rividi più. I dottori hanno detto che l'avevano spostato in un posto migliore, ma io non ci credevo, non ci credevo per niente.

"Hey.." una voce mi rivolse la parola distogliendomi dai miei pensieri e ció mi innervosì abbastanza.

"Cosa c'-" mi girai solo per trovarmi il cantante dagli occhi blu scurutarmi incuriosito.

Alzai gli occhi al cielo tornando a guardare altrove.

"Uhm.. posso sedermi?" Non mi ero neanche accorta che vicino a me ci fossero altre sedie.

"E perché dovresti?" L'ho detto sono acida.

"E, per.. uhm.. parlarti?"

"Cosa vuoi sapere?"

"Il tuo nome?"

"Becky."

Mi girai e lo vidi sorridermi leggermente, il che mi fece sussultare, non vedo qualcuno sorridermi sinceramente da anni.

"Io sono Luke."

"Luke?" Chiesi divertita, era bello come nome.

"Cos'é il diminutivo di Lucifer?" Chiesi ironicamente prima di tornare a me.

"Attualmente di Lucas." Disse sorridendomi, intenzionalmente ricambiai il sorriso e ció lo fece sorridere di più.

"Allora..ti và di farmi fare un giro turistico del posto?" Scattó in piedi e mi porse la mano che guardai incerta prima di guardarlo negli occhi.

"Nah, sto posto è una merda, adremo in giardino, fattene una ragione."

Afferrai la sua mano e lo trascinai verso quello che noi chiamiamo giardino, e che in realtà non è altro che dell'erba rinsecchita con due alberi marci e delle panchine.

Lo trascinai sulla panchina e mi sedetti accanto a lui.

Fallen Angel || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora