𝟒. 𝐍𝐢𝐜𝐞 𝐭𝐨 𝐦𝐞𝐞𝐭 𝐲𝐚.

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Stavo ancora dormendo tranquillamente quando sentii il mio telefono squillare ripetutamente quindi decisi di alzarmi dalla poltrona e cercai il telefono per tutta la sala cinema.

Dopo circa dieci minuti di ricerca, lo trovai sotto la mia poltrona, lo presi e vidi tre chiamate perse da mio padre, sei da mia madre e otto messaggi da parte di Hailee.

Decisi di chiamare mio padre, perchè se mi chiamava più di una volta al telefono allora significava che era davvero importante.
Mia madre mi chiamava di continuo per le più piccole cavolate quindi decisi di ignorarla.

Andai sula rubrica e cliccai sul contatto di mio padre; dopo tre squilli rispose
"Skylar, si può sapere dove sei finta? Ti aspettavo in ufficio per le nove." disse alzando la voce.

Mio padre non alzava mai la voce con me e mia madre quindi significava che l'avevo combinata grossa, davvero grossa.

Guardai l'ora e porca puttana erano le undici.

"Cazzo papà scusa, è che ieri sera il mio vicino ha fatto casino e non sono riuscita a dormire." dissi mortificata.

"Skylar non dire parolacce, sii educata. Ci vediamo tra un ora nel mio ufficio. Sii puntuale, lo sai che non mi piacciono i ritardatari. Ti voglio bene." disse sospirando.

"Si papà scusa, ci vediamo dopo. Ti voglio bene anch'io." dissi e agganciai.

Corsi subito in bagno, mi feci una doccia velocissima, andai in camera mia, mi truccai il più decentemente possibile, nonostante non riuscii a coprire completamente le occhiaie, presi un tailleur nero, mi misi le mie Loubutins nere e presi una borsa a caso nera.

Mi piaceva il colore nero?
Decisamente si.
Il mio armadio era metà nero, tre quarti delle mie scarpe erano nere, la mia macchina era nera, il mio telefono era nero e da ragazzina ero talmente fissata con il nero che per una settimana decisi di mangiare solo cibo nero. Poi però mi sentii male e quindi smisi di mangiare solo cibo nero.

Una volta vestita e truccata, presi le chiavi della macchina e andai in garage.

Cercai di arrivare il prima possibile all'ufficio di mio padre ma per mia sfortuna, anche quel giorno avevano tutti deciso di prendere la macchina e farsi un giro per Londra.

Fanculo a tutti.

Dopo circa venti minuti di traffico arrivai all'ufficio di mio padre che erano le dodici meno due minuti.
Entrai nell'immenso grattacielo, salutai Brenda, la segretaria di mio padre, ed entrai in ascensore.

Mia madre, da giovane, era sempre stata gelosa di Brenda perchè, nonostante i suoi cinquantacinque anni, era sempre stata una bella donna e mia madre era più che convinta che mio padre la tradisse con Brenda.
Un giorno, mia madre andò a parlare con Brenda ma scoprì che Brenda era lesbica.
Infatti, il giorno dopo le presentò sua moglie, Karla, mia madre si vergognò talmente tanto della figura di merda che fece, che decise di fare un vestito magnifico sia per Brenda che per Karla e regalò loro una crocera di un mese.

Brenda era una donna fantastica; ogni volta che andavo al lavoro con mio padre, Brenda si occupava di me e molte volte andavo a casa sua per cenare.
Era come una seconda mamma.

Una volta uscita dall'ascensore, corsi nell'ufficio di mio padre e senza bussare aprii la porta e dissi
"Papà scusami tanto, ho cercato di arrivare il prima possibile."

Solo dopo aver parlato mi accorsi che oltre a mio padre, nella stanza, c'era Zayn e gli sorrisi immediatamente.
"Ciao Zayn." dissi tutta felice.
"Hey Skylar, stavo giusto parlando con tuo padre del tuo lavoro qui." disse sorridendo a sua volta.

They don't know about us (H.S.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora