Il Subumano

Capitolo I.

Questo racconto è basato in buona parte su fatti irreali,proprio come i nomi dei personaggi.

Pur essendoci estratti accaduti nella storia reale, l'autore non si assume nessuna responsabilità riguardo riscontri futuri.

Subumano (dal voc.Treccani)agg.[comp. Di sub-eumano].–1.Che è al disotto di ciò che è proprio dell'uomo in quanto non ne rispetta la dignità, i diritti, le necessità e sim.:vivere in condizioni s.;condurre un'esistenza subumana.2.In diritto,mezzis.,locuzione usata per indicare, nel delitto di furto, gli esseri viventi diversi dall'uomo (per es., cane addestrato), mediante i quali avviene la sottrazione di un bene.In tedesco "Untermensch".

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L'estate 2019, in quel di Bologna era particolarmente afosa.

Ero diventato da non molto maggiorenne, e la situazione non era proprio rosea come me la ero immaginata :la mia ragazza mi aveva lasciato, e miei amici erano in vacanza in posti spettacolari ai confini dell'Europa.

Anche i miei genitori non se la passavano male, erano per la prima volta andati in vacanza senza di me, in montagna precisamente, ritenendo che se fossi andato con loro mi sarei annoiato, e aggiungendo le solite scuse che una coppia di ultra 50enni fa al figlio appena cresciuto quando non lo si vuole in mezzo.

In piena crisi adolescenziale mi ero fatto bocciare a scuola perchè non ne potevo più, era troppo opprimente per me appoggiare il culo su una sedia per un minimo di cinque ore, sentendo per la maggior parte cose che non mi interessavano o che a mio parere non mi sarebbero servite una volta sbarcato nel mondo del lavoro.

Per completare lo sfortunato susseguirsi degli eventi, metà della mia classe era composta da amici della mia ex che mi fissavano ogni volta in modo grottesco, forse convinti di chissà quale versione dei fatti, di sicuro non erano al corrente che era stata proprio lei a mollarmi per un universitario della facoltà di Psicologia, un poveretto che appena laureato non sarà altro che un dipendente del Mc.

Quasi controvoglia, avevo deciso di trovarmi un lavoro (una volta lasciata la scuola i miei non mi avrebbero di certo lasciato a cazzeggiare in casa), mi ero iscritto in un sito apposito, ma come si poteva prevedere non avevo ottenuto offerte soddisfacenti.

Passando il mese di Giugno a non fare nulla, ascoltavo continuamente l'ultimo album dei Radiohead e mi crogiolavo nella mia inutilità proprio come un perfetto "Millenial*" (termine incomprensibile per chi non ha confidenza del mondo dell'Internet).

A Luglio, mi era venuto a trovare per qualche giorno un mio vecchio amico lombardo, "Bismuto".

Bismuto era quasi un asociale e sovrappeso, non era furbo, né interessante agli occhi delle tipe , ma era una persona con cui andavo d'accordo e che mi faceva morire dal ridere con i suoi racconti.

Uno di quei giorni lo portai in centro a Bologna, e mentre stavamo scendendo lungo via Marconi sotto ai portici impregnati di smog e di scritte anarchiche , decidemmo di fermarci in un bar.