Domenica 23:14

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Uno squillo, due squilli.
"Pronto?"
La voce di Keith fece sobbalzare Lance, che si mise a sedere di scatto sul letto.
"Ehilà!"
Cosa? Ehilà?!
L'altro non rispose e Lance tossicchió.
"Allora- uhm, sì. Come va?"
Fu tentato di sbattere la testa contro il muro.
"Bene, penso"
"Pensi?"
"Sì. Non sono sicuro. Cioè, perchè mi hai voluto chiamare?"
Silenzio.
"Pronto?"
"Sono ancora qui, tranquillo, sto solo pensando a una risposta che non mi faccia sembrare un idiota, ma per il momento non me ne vengono in mente"
Sorrise nell'udire la sua risata e desideró ardentemente averlo davanti a sè per poterlo baciare. Il ricordo del bacio di qualche ora prima e di Keith così incredibilmente bello ed eccitante sotto di lui-
"Forse dovremmo parlare di quello che è successo?" l'altro interruppe il fiume dei suoi pensieri che si stava avviando verso strade a luci rosse decisamente premature.
"Sì, beh, chiaramente ci piacciamo" disse Lance cercando di sembrare naturale nel pronunciare quelle parole, ma arrossendo a dismisura "E direi che baciarci non è niente male, quindi potremmo rifarlo, qualche volta"
"Qualche volta?"
"Anche tuti i giorni se vuoi. Più volte"
"Che stai cercando di dire?"
"Dai, hai capito"
"Forse, ma voglio sentirtelo dire"
"Davvero? Allora perché non lo dici tu?"
"Perché sei stato tu a tirare fuori l'argomento"
"Ok, perché non lo diciamo insieme?"
"È ridicola questa cosa"
"Tu sei ridicolo"
Keith sospiró e Lance poteva immaginarselo benissimo, in quel momento, esasperato ma sicuramente imbarazzato quanto lui.
"...Ok" mormoró infine.
Lance deglutì, seduto a gambe incrociate, il cellulare spiaccicato contro l'orecchio che andava a fuoco.
"Allora al tre" decise. Il ragazzo fece un suono di assenso.
"Uno. Due. Tre!"
Keith disse: "Vuoi essere il mio ragazzo?"
Le parole gli uscirono tutte attaccate per la fretta di pronunciarle.
Un sorriso si aprì sul volto di Lance, gli occhi sgranati che luccicavano.
"Tu!" gridó Keith all'altro capo del telefono "Non lo hai detto!"
Ridacchiò, la mano a coprirgli il volto, nel tentativo di calmare le emozioni che gli stavano procurano un gran batticuore.
"Sì, Keith" disse infine "Voglio essere il tuo ragazzo"










The End

I'm falling so I'm taking my time on my ride // KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora