Martedì 10:26

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Lance non era esattamente un genio a scuola, questo era un fatto risaputo.
Però, se c'era qualcosa in cui andava forte, era senz'altro lo spagnolo. Certo, qualcuno avrebbe potuto dire che passare l'infanzia a Cuba e parlare spagnolo a casa ogni giorno della sua vita fosse un vantaggio, ma l'importante sono sempre i risultati.
Perciò quando Mr Hayden disse: "Ricordatevi di studiare per il compito di spagnolo di domani" e lui non sapeva nemmeno che ci fosse un compito di spagnolo, non fu minimamente preoccupato. Anzi, decise di sfruttare la cosa a suo favore.
"Quindi, chi è per un gruppo di studio con me come mentore?" chiese a Pidge appena uscirono dall'aula.
"Tu? Mentore?" disse, ovviamente, Keith perché semplicemente non era capace di tenere la sua dannata bocca chiusa quando conveniva.
"Si dà il caso" gli ribattè "che il sottoscritto sia il migliore della classe di spagnolo. Mai preso meno di A"
"Fa la sua parte il fatto che letteralmente tutta la tua famiglia parla spagnolo" commentò Hunk.
"Huh?" alzò un sopracciglio Keith "Sei spagnolo?"
Quell'improvviso interessamento da parte di Keith alla sua vita privata provocò una strana sensazione in Lance,  perché, insomma, erano supposti essere acerrimi nemici. Scambiarsi informazioni private era fin troppo strano. Tuttavia, Pidge lo stava guardando, mostrando un certo interesse nella conversazione e non poteva lasciarsi scappare questa occasione.
"Cubano, in realtà. Scommetto che questa informazione mi ha appena reso cento volte più attraente ai vostri occhi ma, ehi, contenetevi"
Nessuno rispose.
Lance tossì.
"Comunque. Gruppo di studio. Io e te. Che ne dici?"
"Qual è il senso di chiamarlo gruppo di studio se siamo solo noi due?" commentò Pidge "Keith, dovresti venire. Hai detto che questa materia ti sta procurando dei problemi, vero?"
E quello, quello era il momento in cui Keith avrebbe volentieri ucciso Pidge, se non ci fossero stati anni di amicizia alle loro spalle.
Un'occhiata a Lance gli rese chiaro quanto l'idea lo disgustasse. Forse era ancora in tempo a tirarsene fuori.
"Oh sì, è un'idea fantastica. Mi aggrego" disse Hunk. L'occhiata supplice di Pidge, che ovviamente non voleva rimanere solo con Lance, lo fece definitivamente capitolare.
"Va bene"
"Un attimo" Lance cercò di fare quanto poteva mentre il suo fantastico progetto gli sfumava da davanti gli occhi.
"Dove ci vediamo?" chiese Hunk.
"Mia madre oggi porta a casa le amiche del club del libro" disse Pidge.
"E da me è ancora un casino per via del trasloco"
Keith e Lance si scambiarono un'occhiata.
"Uhm" Lance si grattò la nuca "Sconsiglio vivamente casa mia, ci sono, tipo, dieci, quindici persone al giorno. È impossibile studiarci"
Fantastico.
"Va bene, aspettateci all'uscita di scuola così andiamo insieme da Keith" quel piccolo bastardo di Pidge non gli lasciò nemmeno il tempo di protestare che lo trascinò via, salutando con la mano Hunk e Lance.

I'm falling so I'm taking my time on my ride // KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora