QUATTORDICESIMO

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14. "Giuro che non ti sto rapendo!" "E io ci credo."

Minho guarda il telefono per l'ennesima volta. Mentre la professoressa di economia continua a parlare, la lancetta dei minuti sembra non volersi muovere e il tempo non scorrere, e Minho sta perdendo la pazienza.

D'altronde è stato lui a chiedere a Jisung di incontrarsi. Non è che puó arrivare in ritardo visto che quella donna si rifiuta di accelerare. Non che se accelerasse il tempo si muoverebbe più velocemente. In ogni caso sono ancora le 11:47, anche se a Minho pare siano passati venti minuti da quando ha guardato l'ora alle 11:39. Problemi da studenti.

Oggi, quando la stupida lezione di economia sarà finita, Minho ha deciso di confessare i suoi sentimenti a Jisung. Non ha paura di essere respinto (in realtà ce l'ha. Sta solo cercando di mentire a se stesso, del tipo fake it till you make it), e vuole "liberarsi del peso". E magari fidanzarsi, ma quello non dipende da lui.

Tutta la sua vita Minho l'ha passata a essere sicuro di sè, e questo l'ha fatto passare spesso per narcisista o egoista (un suo ex l'ha lasciato perché "ti guardi allo specchio più di quanto guardi me"), ma Minho sa di non essere un narcisista. Che c'è di male a farsi qualche complimento da solo, qualche volta?

La sua sicurezza si è intromessa nelle sue relazioni molte volte. Innanzitutto, è sempre stato lui quello che ci provava, e che chiedeva di uscire, e non capitava spesso (tradotto, non era mai successo) che fosse l'altra persona a chiedergli di uscire. Poi, è quello che si potrebbe dire senza vergogna. In pratica, ogni volta che va in discoteca fa scappare circa cinque persone flirtandoci pesantemente, anche se la ratio 5/1 (cinque persone che scappano e una che ci sta) è piuttosto buona in ogni caso.

Il problema delle sue relazioni è che non c'era mai troppo interesse da parte sua. Certo gli piacevano, principalmente fisicamente, i suoi ex, e di solito gli stavano simpatici (una volta no, ma quella era una lunga storia), ma non si era mai innamorato.

E invece quando guardava Jisung si sentiva veramente come in uno shojo, con le farfalle nello stomaco e le guance rosse.

Il se stesso delle superiori avrebbe riso e detto "Che femminuccia!", ma il se stesso dell'università è nel frattempo diventato femminista, e ora che sa com'è provare sentimenti veri vorrebbe averli provati anche prima.

Quando la professoressa di economia pronuncia le fatidiche parole ("Io qua ho finito, potete andare per oggi"), Minho è il primo a scattare in piedi e, raccolte le sue cose, a uscire dall'aula.

In cortile, appoggiato al muretto mentre guarda il cellulare, c'è proprio la persona che ha passato la lezione a pensare.

-Oh hey Minho hyung!-, saluta Jisung, alzando la mano, sorridendo come suo solito, facendo sentire Minho un po' tutto sottosopra perché quello è decisamente il sorriso migliore che abbia mai visto.

Minho ricambia il saluto, ma quando è il momento di parlare sul serio non ha più le parole, e non sa come fare a dire a Jisung "hey, ti amo". Non che l'avrebbe detto così, o almeno sperava, ma non è che Minho fosse mai stato bravo con le parole.

Così, cercando disperatamente qualcosa da dire, rimane in piedi a fissare Jisung, il quale è piuttosto inquietato dallo sguardo di Minho fisso su di lui.

Quando sei Minho e non sai cosa fare, l'unico modo per uscire dalla situazione è eliminare l'imbarazzo e gettarcisi. E allora Jisung si sente afferrare la mano da Minho, e lo vede sorridere allegramente mentre lo trascina fuori dal cortile dell'università in strada.

-Giuro che non ti sto rapendo!-, grida Minho, mentre corre tirandosi dietro Jisung, tenendolo per mano.

-E io ci credo.-, risponde Jisung, restando al passo e ricambiando il sorriso del maggiore.

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Wow non odio questo capitolo tanto quanto pensavo che lo avrei odiato.

AGGIORNO ORA PRIMA DI SCORDARMELO LMFAO

-1 ragazzi!! Preparateviiii

E infine, buona giornata/nottata a tutti!

GREEN POCKY # l.mh + h.js [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora