Capitolo 3

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Entro in macchina, sono già stanca, so già cosa mi aspetterà tra poco. Sto andando all'appuntamento con Logan, mi ha chiesto di vederci in un bar per poter parlare. Sono agitata, non so cosa mi aspetta, non so cosa sentirò, spero solo di essere abbastanza forte da poter sopportare tutto quello che arriverà.

Arrivo davanti al luogo prestabilito, naturalmente non si tratta di un bar come quello in cui lavoro, tutt'altro, è un bar super chic ed elegante, molto alla Logan, giusto per ricordare a tutti quanto lui sia ricco.

Entro dentro e scruto con lo sguardo la sala: non è ancora arrivato, partiamo bene.

Prendo posto in a un tavolo e aspetto.

-Vuole ordinare qualcosa signorina?- mi chiede uno dei camerieri ben vestito.

-Nono, grazie, sto aspettando qualcuno.- rispondo cordialmente.

Mi sento morire dentro, sento una forte morsa allo stomaco e non sono le classiche farfalle che si sentono quando si è innamorati. Logan non è ancora arrivato e giuro che se dovesse ritardare altri 5 minuti mi alzerò e me ne andrò e, detto sinceramente, spero proprio che non arrivi, non ho voglia di affrontarlo.

Per mia sfortuna lo vedo entrare dalla porta, bello come sempre, indossa uno dei suoi costosissimi vestiti blu e ha una valigetta fra le mani.

-Ciao Julie.- mi dice sedendosi, sembra sempre così sicuro di sé, e adesso che lo guardo ricordo che è stato questo a farmi innamorare di lui: la sua sicurezza, il suo essere così paterno nei miei confronti.

Ricambio il saluto e aspetto che dica qualcosa, forse dovrei iniziare io però.

-Perchè hai chiesto di vedermi?-

-Ei, aspetta...dimmi prima come stai. Prendi qualcosa?- lo odio, odio il fatto che stia cercando di arginare il discorso. Conosco bene la sua tattica, l'ha usata troppe volte, sta tentando di prendermi con le buone per poi farmi cedere.

-Come sto non ti è mai importato e no, non prendo niente.- la sua tattica è sempre questa ed io, come una stupida, ho sempre ceduto, ma oggi non sarà così, se devo mettere un punto, devo metterlo bene.

-Ti vedo nervosa, hai preso le tue pillole Julie?- mi spiazza, ecco che cerca di far leva sulle mie debolezze.

-Senti Logan, ti conosco troppo bene, conosco i tuoi trucchi e se fino ad ora sono stata così stupida da cedere, adesso non lo sarò più. Metti da parte la finta gentilezza, finiamola con i convenevoli, adesso parlo io.

La nostra storia, se così si può chiamare, per quanto mi riguarda è chiusa per sempre. Potrai provare a lusingarmi con tutto quello che vuoi, ma sappi che non sono intenzionata a cedere, mi sono stancata di te e del tuo comportamento.- ascolta tutto alzando un sopracciglio.

-So che mi hai chiesto di venire fingendoti dispiaciuto per poter fare il faccino dolce e far tornare tutto come prima, ma non mi sta più bene.- dico tutto d'un fiato, lui continua a guardarmi e io, per un attimo, mi sento fiera di me stessa, sono riuscita a dirgli tutto quello che penso. Credevo di averlo stupito fin quando lui non si mette a ridere facendo vacillare le mie certezze.

-Julie, e tu davvero pensi di poter andare lontano senza di me?- mi dice sorridendo. Resto un attimo ferma, poi, riprende il suo discorso.

-Tu eri persa Julie, eri come un gattino abbandonato per strada, ed io, ti ho raccolto e ti ho insegnato ad essere donna, ti ho accolta, ti ho dato tutto ciò di cui avevi bisogno. Senza di me tu torneresti)) ad essere il nulla perché lasciatelo dire, tu vali meno di zero. Sei solo una nullità che ha avuto la fortuna di trovare l'uomo giusto.- le sue parole mi feriscono come spade roventi nel petto, è vero, ero persa senza lui, mi ha resa lui quella che sono: fragile, sola, vuota. Mi sento la bocca asciutta e sento le lacrime salire piano piano, ma non voglio piangere, significherebbe farlo vincere ancora, di nuovo, quindi cerco di raccogliere le poche forze che ho.

La rosa blu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora