Capitolo 1.

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Mi sveglio e forse sarebbe stato meglio non farlo, ho un mal di testa allucinante, colpa del Bourbon.

Ho passato la notte a casa di Lizzie, una mia amica. Non sapevo dove andare e ho pensato che lei fosse l'unica che potesse ospitarmi date le tragiche circostanze della mia esistenza.

Mi ricordo abbastanza bene di ieri, della nottata al bar, del barista, della mia stupida avance sessuale, ma la cosa che più infastidisce è ricordare cosa è successo prima: la litigata con Logan, gli insulti, le nostre grida, lo schiaffo. Mi rendo conto che il Bourbon non fa perdere la memoria, purtroppo.

Mi alzo dal divano in cui Lizzie mi ha sistemata e vado in cucina, la trovo lì mentre studia e mi ricordo che ho anche io delle cose da studiare, ma la mia vita universitaria, come la mia vita in generale, ultimamente sta andando a puttane.

-Buongiorno- le dico mentre mi siedo e prendo un po' di caffè.

-Buongiorno- mi dice lei alzando la testa dal suo libro. È in pessime condizioni: i capelli sono raccolti e tenuti legati da un matita, è senza trucco, in pigiama e i suoi occhi scuri sono circondati dagli occhiali da vista davvero troppo grandi per il suo viso. -Cosa è successo ieri?- mi chiede.

-E lo chiedi anche? È successo l'ennesimo bordello, sono tornata a casa e lui era con lei, abbiamo litigato, è partita la cinquina in pieno viso e sono andata via.- le spiego come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma sostanzialmente è così: per me è naturale, ormai, litigare pesantemente con Logan e far volare qualche sberla da parte di entrambi. 

-Non pensi sia arrivato il momento di mettere un punto definitivo a questa situazione? Oppure pensi di volere andare per sempre avanti così, Julie?- 

-No, ho deciso di chiuderla per sempre dopo ieri. Hai un aspirina? Sto impazzendo dal mal di testa.-  si alza e cerca dentro uno stipetto della cucina la mia medicina. -Julie, hai detto che sarebbe stata l'ultima volta anche domenica scorsa, ma non è stato così. Dici sempre che sarà l'ultima volta, ma non lo è mai. Pensi davvero che lui cambi?- 

-No- dico mentre verso l'aspirina, -non cambierà mai, ma devo mettere un punto davvero adesso, sono stanca.- mi guarda seria, so a cosa sta pensando, pensa che cederò di nuovo, che tornerò a casa per prendere le mie cose, lui sarà lì, mi chiederà scusa, scoperemo e tutto tornerà come prima. Non la biasimo, è sempre successo così, ha ragione, sono stupida a volerci sempre riprovare, ma Logan è stato un porto sicuro in tutti questi anni, ha colmato i vuoti che troppe persone hanno lasciato, ha cucito qualche ferita, ma ne ha causate tante altre. Non scherzo più quando dico che metterò un punto alla nostra relazione, è una decisione definitiva.

Entro in bagno e mi guardo allo specchio, Lizzie è in pessime condizioni, ma nemmeno io scherzo: ho due profonde occhiaie nere, il trucco sbavato e assomiglio tanto ad una buttana di basso rango.

Mi infilo in doccia cercando di lavare via tutti i brutti pensieri, ma l'acqua lava solo il corpo, non lava la mente e mi ritrovo ferma sotto il getto d'acqua a pensare a quanto miserabile sia la mia vita, a quanto io sia stata brava a mandare tutto a rotoli in questi anni.

Ieri sera ho toccato il fondo, ho addirittura fatto della avance sessuali ad uno sconosciuto, e questo è solo quello che ricordo... chissà cos'altro avrò combinato.

Esco dalla doccia e cerco di darmi una sistemata, ma più che altro avrei bisogno di un restauro, la mia frangia è diventata troppo lunga, in generale faccio schifo.

Dopo essermi sistemata decido di uscire per fare una passeggiata in macchina, dovrei studiare per degli esami, ma i miei libri sono a casa, a casa di Logan e, anche se le possibilità di trovarlo a casa a quest'ora del pomeriggio siano molto basse, non penso che andrò.

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