• La complessità strutturale della Commedia ha riscontro nell'estrema complessità e ricchezza della sua poesia, fatta di eccezionale molteplicità e densità di significati e di stupefacente intensità espressiva.
• Il genere apocalittico-profetico richiede infatti e consente un'ampiezza e completezza di tastiera poetica, quale poche opere possono ottenere.
• Nel poema coesistono le caratteristiche dei più vari generi, dal sublime della lirica al concreto e al grottesco della satira e del racconto realistico, dell'accensione passionale dell'oratoria all'andamento serrato del discorso didascalico e dimostrativo.
• Appaiono personaggi e figure di varie culture, di ogni tempo e di ogni ceto, anche se prevalgono quelli del mondo contemporaneo e quelli di elevato stato sociale. E tutto questo è colto in una condizione di assoluta eccezionalità.
• Ne deriva un'opera in ogni senso unica e ineguagliata nella storia della letteratura mondiale.
• L'intero poema è ispirato in uno straordinario intreccio di stati d'animo, dalla coscienza tragica della gravità dell'ora storica in una fase di transizione epocale e dalla speranza sicura di riscatto e rigenerazione. Una speranza fondata sulle concrete profezie e sulla sostanza della visione stessa, la presa d'atto cioè per la diretta sperimentazione della immodificabilità di quanto stabilito dalla divina volontà di ordine e giustizia e del divino amore.Volontà e amore che appartengono a un mondo senza tempo, e l'eterno garantisce del futuro e consola del presente.• La Divina Commedia non è una raccolta di liriche in sé autonome, ma un'opera narrativa; dotata di un'organicità e sistematicità di strutturazione in cui tutto è collegato: le varie parti componenti si chiariscono l'un con l'altra, neanche le più lontane tra loro, e tutte insieme danno senso al poema, come il tutto dà senso al particolare. L'intera costruzione ha un ordine, una compattezza, un'organicità e coerenza di un rigore assoluto.
• Quella del protagonista è una condizione dinamica che si sviluppa secondo una linea ascendente, fatta all'inizio di smarrimento e paura (nella selva e nel lungo colle), poi angosci e terrore o sbalordimento alla sperimentazione del male (il viaggio infernale), poi di austera meditazione e intimo raccoglimento uniti a sicura speranza e a travagli di pentimento (l'ascesa lungo il purgatorio), infine di esaltante coscienza di elevazione, di stupore contemplativo, di pacificazione totale e ineffabile (l'esperienza paradisiaca). In sintesi, è la linea emozionale dall'angoscia alla pace, corrispondente alla vicenda ascetico-contemplativa del peccato di Dio.
• Una delle principali caratteristiche della Divina Commedia è costituita dal rapporto costante tra terreno ed ultraterreno, tra tempo ed eternità.
• Il mondo terreno, ripensato dalle anime nei loro discorsi, finisce con l'assumere una piena centralità. Ne deriva un'originalissima costruzione in cui il mondo di là è visto con gli occhi di un uomo che vive nel mondo di qua e il mondo terreno è visto dalla luce dell'eterno.
• L'originalità della rappresentazione consiste ancora in altro. Il personaggio, dannato, penitente o beato, nel rivelarsi a Dante nella sua realtà attuale che è quella dell'eternità, non è più, come nella vita, un essere storico, quello che un'intera parabola umana ha costruito. Egli è fissato ad una sola propensione o disposizione, della sua vita eterna, e si riconosce ed ha consistenza in riferimento a questa, un qualcosa di immodificabile e che ha segnato per sempre il suo destino.
• Un solo aspetto del grande fluire della storia ha determinato la condizione eterna di un'anima. E questa, ha solo la straordinaria e unica occasione dell'incontro con un vivente per dire di sé quel che gli preme far conoscere.
• Perciò un carattere ed una storia umana di elevano all'universalità ed all'assolutezza del mito esemplare. E' questo il tragico o, meglio, il sublime della rappresentazione di Dante.
• Per tutto questo nell'incontro tra un essere vivente come Dante, che è ancora nel tempo, e le anime, che sono fuori dal tempo, si determinano e si addensano esaltanti ed inquietanti significati.
• In questo incontro si coglie il senso più profondo della distinzione tra le due figure dello stesso soggetto, il Dante autore cioè il Dante personaggio. Questo infatti proprio a traverso gli incontri matura in larga misura il suo apprendimento e perfezionamento interiore. Mentre l'autore stesso contribuisce alla esplicitazione dei significati coi suoi interventi a commento, per cui nasce una sorta di dialogicità e di interattività all'interno dell'atto della narrazione.
• Ogni momento della narrazione, dai gesti e dalle parole delle anime alle esperienze emotive ed intellettuali di Dante, ha il peso ed il rilievo dell'evento unico. Tutto deve essere rappresentato con la più assoluta evidenza e pregnanza, in modo che l'attimo valga per l'eternità ed il particolare valga come universale.
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La Divina Commedia - Dante Alighieri (Spiegata)
Ficção GeralLa Comedìa, o Commedia, conosciuta soprattutto come Divina Commedia, è un poema allegorico-didascalico di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di endecasillabi (poi chiamate per antonomasia terzine dantesche) in lingua volgare fiorentina. ...