Rientriamo in casa. Sono confusa, non so perché l'abbia fatto. Sono sempre stata una frana in amore. In realtà, non mi è mai importato molto, ho sempre messo al primo posto la mia carriera. Non ho mai sentito il bisogno di concedermi totalmente a qualcuno, soprattutto vedendo quanto tossiche fossero le relazioni della mie amiche. Donne maltrattate, depresse, costantemente in preda alla gelosia. Donne che sentono il bisogno di avere una mappa, istante per istante, di ogni spostamento del proprio fidanzato o marito. Donne la cui ragione di vita dipende da un anello al loro dito. Donne il cui primo pensiero la mattina e l'ultimo la sera è sempre lo stesso.
Il primo uomo della mia vita fu Christian, un ex collega dell'Università conosciuto al terzo anno. Christian era un ragazzo molto affascinante e capii sin da subito che gli interessassi. Era molto gentile, mi ha corteggiata per mesi e alla fine ho deciso di dargli una chance. Siamo usciti una sera e abbiamo cominciato a bere. Era una serata di festeggiamenti: finalmente, dopo mesi di studio, avevamo brillantemente superato l'esame di Fisiologia, quindi uscimmo per festeggiare. Ci recammo in un pub frequentato da parecchi studenti della nostra facoltà insieme ad altri colleghi. Verso le 3 del mattino tutti andarono via ma lui mi chiese di restare per parlare un po'. Ci ero andata giù pesante con l'alcol, non ricordo bene in che modo ci ritrovammo a casa sua. Mi svegliai con un forte mal di testa, completamente nuda, nel suo letto. Lui non c'era, era già uscito e preferì non svegliarmi. Raccattai le mie cose, ancora in uno stato confusionale, e tornai a casa. Nei giorni successivi, notavo che mi evitasse in facoltà ma non capivo perché. Dopo una settimana, si fece avanti. Mi chiese di parlare fuori dalla biblioteca universitaria e accettai.
Mi disse: << Ginevra, scusami davvero, non so cosa dire. Avevo bevuto molto, anche tu, eravamo parecchio su di giri ma non pensavo che...>>
Mentre parlava non avevo la minima idea di cosa stesse dicendo, non ricordavo nulla.
<< Christian, di cosa stai parlando? Perché ti scusi? Che diavolo è successo?>>
<< Io davvero non so come farmi perdonare...>>
<< Perché dovrei perdonarti? Christian che succede?>>
<< Ginevra, ascolta, io non riesco a tenere più dentro di me questo segreto. Quella sera eravamo entrambi ubriachi, siamo andati da me, abbiamo iniziato a baciarci ma quando ho cercato di spingermi un po' oltre e tu hai rifiutato io non ti ho ascoltata e...>>
Beh, scoprii che quella sera avevo perso la verginità, senza ricordare assolutamente nulla, senza il mio consenso e con una persona che non ha esitato ad abusare di me e ad approfittarsi del fatto che fossi ubriaca.
Non riuscii a proferire parola ma decisi, stupidamente, di non denunciarlo. Era sempre stato un bravo ragazzo, tutti lo adoravano in facoltà. Inoltre non avrei sopportato tutta l'attenzione su di me, non avrei retto una situazione simile. Da fuori mi mostravo forte ed orgogliosa ma dentro di me non ero che una ragazzina che ancora sperava di incontrare il principe azzurro.
Ci vollero mesi per elaborare la cosa e, quando riuscii a riprendermi, scoprii che Christian aveva cambiato città. Non l'ho mai più cercato, non ho la minima idea di dove sia e cosa faccia. So solo che, da allora, non riuscii mai più a farmi toccare da nessun uomo... fino ad ora. Per di più, adesso sono stata proprio io a fare il primo passo, con una persona con problemi psichiatrici. Dovrei curarlo, non sbaciucchiarmici. La storia di Christian e i comportamenti delle mie amiche mi hanno insegnato che gli uomini portano solo guai.
In preda a questo flusso di coscienza ripenso al fatto che sono ancora con Gabriel, a casa sua.
<< Ginevra, allora, cosa vorresti mangiare?>> dice, sorridendo e facendo finta di nulla.
<< In realtà non ho più fame, forse è meglio che torni a casa...>>
<< Ginevra, ascolta, non so bene cosa sia successo là fuori ma non ho alcuna intenzione di metterti a disagio. È presto, lo capisco, non preoccuparti. Ma ti prego, mangia qualcosa. >>
Prepara dei sandwich, do il primo morso e, dopo qualche secondo, avverto un forte mal di testa. Non faccio in tempo a dare il secondo morso che, cominciando a sentire un caldo infernale, cado a terra priva di sensi.
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Unchained (italiano)
Teen FictionUna dottoressa di 28 anni, Ginevra De Angelis, specializzanda in Psichiatria, incontra un giovane milionario, Gabriel Atlas, mentre sta sostituendo il suo capo in vacanza. Non ha mai incontrato un paziente del genere prima d'ora. Sentitevi liberi d...