Piovono lacrime, piovono gocce
piovono gocce di acqua dal cielo.
Cielo nero di disperazione e rabbia, nubi oscure lo solcano esprimendo tutto ciò che io non posso.Quando voglio piangere, il cielo lo fa per me.
Temporali e acquazzoni per ogni litigio, burrasca, tornadi, oppure pioggerelline primaverili quando vorrei commuovermi ma riesco solo a sorridere.
Tuoni e fulmini, oppure poche gocce qua e là. Il cielo ha sempre capito bene il mio stato d'animo, e si adeguava.O forse ero io ad adeguarmi a lui, chi lo sa.
Oggi non piove.
È estate, fa caldo, non piove.
Vedo ambulanze e polizia, vedo corpi riversi sull'asfalto, su quella strada che solo poche ore fa attraversavano persone felici.
Adulti, anziani, bambini, ora non se ne andranno mai da questa promenade, passeggiata divenuta eterna, per loro.
Tante cose da dire, ma mancano le parole.
Osservo tutto e vorrei piangere.
Ma non piove.
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Credo che in questo caso delle note siano necessarie, per spiegare il contesto da cui è nato questo testo.
L'ho scritto dopo l'attentato di Nice, in Francia, avvenuto qualche anno fa e accaduto in un luogo che conosco bene mentre persone che conosco erano in città, e che perciò mi ha riempita di paura e di rammarico. Da lì queste parole, che sono uscite di getto e che non ho potuto non scrivere.
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Cose eteree
General FictionBrevi racconti che partono da un'immagine, trasmettendo sensazioni. O provandoci, quantomeno. best: #24 in Non-Fiction - 23/01/18