10 Giorni

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*Clarke*

Erano passati 10 giorni dal Praimfaya, Clarke si era svegliata da poco, aveva dormito per qualche giorno.

Il suo primo pensiero fu "Sono viva".

Si guardò intorno e video il bunker di Becca, si era rifugiata lì per sfuggire all'ondata di radiazioni.

Si alzò a fatica ed esplorò quella gigante stanza.

Piano piano si riprese e la prima cosa che fece "da lucida" fu chiamare i suoi amici con la piccola radiolina che aveva.

"Ehi ragazzi, sono viva. Voi state bene, vero?"

Fece una piccola pausa, le lacrime minacciavano di scendere.

"Sì, sono sicura che siete ancora vivi"

Bugia.

"Rispondetemi vi prego. Mi sono svegliata circa mezz'ora fa, sono passati circa 10 giorni dal Praimfaya e già la solitudine si sta facendo sentire."

Attese per qualche secondo, ma la radio era ancora silenziosa.

"Vi prego ditemi che non ho fatto tutto per niente."

Cominciò a piangere, ma cercò di ritrarre le lacrime, come se qualcuno la potesse vedere. (Che tristezza lol)

"Se riuscite a sentirmi, dite a Bellamy che sto bene."

Ok, era ufficialmente diventata una fontana.

"Rispondete."

Piccola pausa.

"Vi prego."

Niente. Nessuna risposta. Nessun rumore.

Clarke si era accasciata a terra con le ginocchia al petto. Stava pensando ad una vita senza i suoi amici.

Senza Bellamy.

Lui era quello che le mancava più di tutti. Perché? Non lo sapeva nemmeno lei.

Bellamy c'era sempre stato per lei, era l'unico che la capiva veramente, quando nemmeno sua madre riusciva a farlo. Lui era l'unico con cui riusciva a mostrarsi debole.

Le mancava tutto di lui, i suoi riccioli, le sue braccia che la circondavano ogni volta che lei stava male, le sue battute... Tutto.

Le mancava Bellamy Blake.

Clarke trovò la forza di prendere la radio e accenderla:

"Mi manchi, Bellamy. Ti prego, torna da me."

Furono le ultime parole che riuscì a dire prima di addormentarsi.




*Bellamy*

Erano passati 10 giorni da quando loro erano arrivati sull'Arca. Ce l'avevano fatta, grazie a... Clarke.

Era difficile per tutti pronunciare quel nome, soprattutto per Bellamy.

L'aveva lasciata indietro.

Aveva lasciato indietro Clarke.

Non riusciva a non pensarla.

"Sbrigati" erano le ultime parole che si erano detti. Si sarebbero detti molto di più se solo avessero saputo che sarebbero state le loro ultime.

Andò a prendere la radio nella sala di comando, nessuno gli aveva detto niente, sapevano benissimo come si sentiva.

Si diresse verso l'oblò.

Appena la vide si impallidì. La Terra, che fino a qualche giorno fa chiamava casa, era ricoperta da nuvole rosse. Era come se facesse a gara con il Sole a chi era più rosso.

Si immaginò Clarke, lì, da sola. Poi subito un'altra immagine lo afflisse: il corpo di Clarke steso su quello che rimaneva della Terra.

No.

Non voleva crederci.

Finalmente prese la radio e cominciò a parlare.

"Clarke"

La prima lacrima gli scese dal viso.

"So che puoi sentirmi, ti prego dimmi che sei viva. Non credo che riuscirei a vivere senza avere la certezza che lo sei."

Le lacrime cominciarono a scendere minacciose, non poteva averla persa.

Non lei.

Non Clarke.

Non la sua principessa.

Riaffiorarono alla sua mente milioni di ricordi.

L'odio che c'era tra di loro all'inizio, i braccialetti che Clarke non voleva assolutamente che si togliessero.

Gli scappò un sorriso.

Il soprannome che le aveva dato Finn, "principessa". Quando le ha insegnato a sparare...

Improvvisamente si senti un nodo in gola e lo stomaco stringersi.

Si ricordò per filo e per segno quel momento, era proprio lì che si era reso conto di...

Amarla.

"Sai Clarke, senza di te nessuno è più lo stesso. Persino Echo sente la tua mancanza. Strano vero? Comunque..."

Venne interrotto (d'altronde da quando Bellamy non viene interrotto mentre cerca, finalmente, di dichiararsi) da Monty che si avvicinò a lui.

"Ehi amico" disse il coltivatore di alghe.

"Ehi..." rispose controvoglia Bellamy. Non aveva voglia di parlare.

"È pronto il pranzo se vuoi."

"Arrivo".

Monty se ne andò e Bellamy rimase qualche secondo ad osservare la Terra, almeno, quello che ne rimaneva. Lasciò la radio lì, vicino all'Oblò.

Mentre entrava nella sala da pranzo la radio cominciò a fare strani rumori.

"Bzz... Bzz... My.... Bzz... Go... Bzz"

Poi rimase in silenzio.

Nessuno la sentì.




*Spazio autrice*

Hi guysss! Come va?

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto! Credo che il prossimo lo posterò domani, credo.

Comunque chiedetemi qualsiasi cosa e ditemi se vi sta piacendo!

P.s. Mi sto deprimendo solo scrivendo sta storia Hahaha

-Marty♤

I Still Have Hope || BellarkeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora