[iv].oh no

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Non capita spesso che Osamu non possa ricevere visite. Di solito succede solo dopo qualche intervento importante o robe del genere, ma vengo sempre informato, se è quello il caso. Eppure, questa mattina, Akiteru mi sorride spiacente, informandomi del fatto che, fino alle sei Osamu non sarà in grado di ricevere visite.

Non manca tanto, alle sei, in realtà. Un'ora e mezza. Non vale neanche la pena di tornare a casa per poi tornare indietro, quindi decido di restare. Non che abbia di meglio da fare, il sabato pomeriggio. Certo, potrei chiedere a Kuroo di uscire, magari andare allo skate park con Akaashi, ma non ho voglia, incredibilmente. Mi siedo su una sedia di plastica blu, accanto ad una signora anziana con un sorriso gentile sulle labbra. Ha le braccia incrociate e sembra star aspettando qualcuno.

"Dio bastardo, Terushima, stammi su da dosso" sbotta qualcuno, facendo voltare sia me che l'anziana signora. Poverina, spero non sia religiosa. Probabilmente no, visto che il sorriso si è ingrandito. Seguo il suo sguardo, notando due ragazzi. Uno è alto, ha i capelli ricci e neri e porta una mascherina bianca sul viso. Indossa una felpa definitivamente non sua, visto come stringe sulle spalle e come gli lascia scoperte le braccia fino a metà avanbraccio. L'altro è più basso, ha i capelli tinti di biondo e ha un sottotaglio. E' in maniche corte, probabilmente è lui il proprietario della felpa rossa che il gigante accanto a lui sta indossando.

"Kiyoomi, Yuuji! Come sta il povero Suguru?" chiede la signora, osservando i due ragazzi avvicinarsi.

Aspetta, fermi tutti, spegnete le telecamere, calate il sipario. Suguru? Daishou Suguru, il capitano della Nohebi? La nostra scuola rivale? Improvvisamente sento il bisogno di chiamare Kuroo e svignarmela. Osamu posso venirlo a trovare domani- però, ripensandoci, perché dovrebbe star male, Daishou? Decido che origliare ancora un po' non può farmi male. 

Oh, le decisioni sbagliate che prendo nella mia vita.

"Sì, quel coglione deficiente cretino e pagliaccio di professione-" inizia il ragazzo corvino, con una voce che, in qualche modo, mi è famigliare. Non mette nessuna enfasi nelle sue parole, come se stesse elencando la lista della spesa. Sono sicuro che essere suo amico deve essere una gioia. 

"Sì, Sakusa, abbiamo capito. Non ti ha fatto piacere doverlo portare in ospedale" lo interrompe il biondino, sarcasticamente. Non sembra la prima volta che svolgono quella conversazione. 

"Non mi ha fatto piacere il fatto che mi abbia sbrattato addosso appena si è svegliato, Terushima" risponde il corvino, questa volta infastidito. Oh, bene, quindi sa esprimere le sue emozioni. 

"Quanto la fate lunga, lasciate mia nonna in pace, grattacoglioni che non siete altro" una terza voce si  aggiunge al mix. Questa la riconosco bene. Le altre due avevano solo sfiorato la piccola campanella nel mio cervello, ma questa la colpisce in pieno. Oh no, penso, non lui.

La Nohebi e la Nekoma sono state rivali fin dal primo anno di Kuroo e Bokuto. Insomma, da quando Daishou era entrato nel club di pallavolo della Nohebi e i miei due amici in quello della Nekoma. Non so bene perché si odino così tanto, ma so che ha a che fare con qualcosa che è successa tra Kuroo e Daishou alle medie. Comunque, come l'idiota quale sono, durante la mia prima partita di allenamento contro la Nohebi, ho subito adocchiato il vice capitano delle serpi: Kita Shinsuke, un ragazzo del secondo anno che, apparentemente, conosceva Daishou, Kuroo e Bokuto fin dall'infanzia. Avevo giocato malissimo, quella volta, perché continuavo a pensare al suo piccolo sorriso durante il discorso del capitano. Era talmente ovvio che i giocatori della Nohebi avevano iniziato a provocarmi e, alla fine della partita, Kita era venuto a dirmi che gli faceva piacere, davvero, ma non era interessato. 

Non faccio neanche in tempo a distogliere lo sguardo dalla scena, giusto per conservare quel minimo di dignità che mi è rimasta, che Kita ha mi ha già visto.

"No vabbè, non ci voglio credere" mormora, mentre uno stupido sorriso si fa spazio sul suo volto. Oh, ti prego, sta zitto. "Guardate, Sakusa, Yuuji, il tizio che si è preso una cotta per me durante la vostra prima partita di allenamento!". E allora sei uno stronzo come pochi.

Il ricciolino, Sakusa, sposta lo sguardo da Kita a me, come se stesse cercando di ricordarsi di che diamine stesse parlando l'altro. Poi la realizzazione lo colpisce e inizia a ridere. Ma allora non è solo una tecnica di gioco, se frequenti la Nohebi devi essere uno stronzo patentato! Tutto chiaro ora. 

"L'alzatore della Nekoma! Non ci posso credere!" esclama Sakusa in mezzo alle risate. Sento le guance scaldarsi e do' un'occhiata veloce all'orologio che porto al polso, sperando si siano fatte le sei per potermi dileguare nella stanza di Osamu. Con mio grande dispiacere noto che sono solo le cinque e un quarto e che ho ancora quarantacinque minuti di inferno da vivere. Favoloso. 

Il tizio biondo, Terushima mi pare?, mi lancia un'occhiata che non riesco bene ad interpretare, un misto fra curiosità e ora-ti-spacco-la-faccia. Va a capire che cazzo vuole questo, adesso.

"TI è passata la cotta?" mi provoca Sakusa, chiaramente sghignazzando sotto la mascherina bianca. Sospiro, scrollando le spalle. Tanto vale rispondergli.

"Certo" dico, fingendomi disinteressato. Ed è la verità, anche se mi ci sono voluti qualcosa come sei mesi per superare l'imbarazzo e la cotta in generale. Non che loro lo debbano venire a sapere, comunque.

"Eh, scommettiamo?" chiede ancora il corvino. E ha anche rotto un po' i coglioni, ma non lo dico. Invece alzo un sopracciglio, confuso. 

"In che senso scommettiamo, io-" non faccio in tempo a finire la frase che Kita mi si avvicina, lanciando un'occhiata ai suoi due amici che dice chiaramente "devo proprio?". Poi non capisco più niente perché mi bacia la guancia e, dio stronzo, ha le labbra più morbide del mondo. Mi sembra ingiusto, onestamente. Cioè primo, sei carino e hai un bel sorriso, secondo, ha pure le labbra morbide? Che altro, sei anche simpatico e dolce e, che so io, ricco? Onestamente, vaffanculo.

Quando Kita si allontana, riesco chiaramente a sentire le risate di Sakusa e Terushima, insieme allo sguardo dell'anziana signora che mi perfora il cranio. Devo giocarmi bene la mia prossima mossa o ci perdo sia la faccia che la dignità. Sorrido, passandomi due dita sul punto in cui Kita mi ha baciato, e ridacchio.

"Wow, grazie! Però non sono interessato" dico, più sicuramente possibile. In realtà, mi tremano le gambe. Porca troia pensa se mi avesse baciato sulle labbra- e statti calmo un attimo cristo dio. 

Terushima quasi si strozza, mentre Sakusa si limita a guardarmi con un sopracciglio alzato. Kita non sembra particolarmente toccato dalle mie parole e si limita a scrollare le spalle.

"Capita" dice. Tutti e quattro sentiamo qualcuno correre per il corridoio e, in un attimo, c'è un quinto ragazzo, con il fiatone.

"Ora ci lasciano entrare, sono riuscito a convincerli che tua nonna in realtà è la sua" dice il nuovo arrivato. Non ho idea di cosa stia parlando, ma gli altri lanciano un grido di esultanza e si avviano verso una delle stanza, trascinandosi dietro la nonna di Kita e ignorandomi completamente.

Che dire, buttarsi dalla finestra non è mai sembrato così allettante.

n/a
non mi ero dimenticata di questa storia no no 👁️👄👁️

atkt mi rovinerà la vita ma anyway ,,, kita alla nohebi is kinda wack 😐 ma lo accettiamo anyway

terushima, invece,,, terushou high school friends ,,, thoughts are being thunk

ieri sono andata su omegle e questa interaction mi ha spezzata

ieri sono andata su omegle e questa interaction mi ha spezzata

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dafawk 😐😐😐

okay con questo vi lascio in pace lads✨🧚✨🧚

end up here [𝚜𝚊𝚔𝚞𝚜𝚊 𝚔. + 𝚊𝚝𝚜𝚞𝚖𝚞 𝚖.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora