{Capitolo 6}

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Duncan's pov

*1 ora prima*

Sono steso sul letto e continuo a pensare, continuo a pensare alle parole di Courtney, continuo a pensare se quelle cose siano vere.

Se Courtney avesse ragione?

Questa era la domanda che continuava a torturarmi, come una lama che trafigge, come una verità da cui non sia ha scampo.

Se veramente provassi qualcosa per Gwen, la mia migliore amica, la persona con cui ho trascorso i momenti migliori dalla mia vita, con cui ho riso, pianto, con cui mi sono divertito ma anche arrabbiato.
No, non è possibile, era finito tutto anni fa.

I miei pensieri furono interrotti da un rumore, era la porta che sbatteva contro la parete. Mi misi seduto sul letto e guardai quell'ospite indesiderato.
Era mio padre, per meglio dire il mio patrigno, quel certo Stuart. Dopo che i miei si lasciarono anni fa, mia madre conobbe quest'uomo e così si misero assieme. Per fortuna non ebbero figli, non lo avrei mai mandato giù, Stuart ha solo una figlia. È una bambina di circa 5 anni, si chiama Anne, solitamente sta a casa della madre ma a volte viene anche qui, non mi dà fastidio, ricorda molto una sorellina che non ho mai avuto, certo oltre a Gwen.

Stuart mi guarda male come se avessi fatto chissà che cosa.
Quel tipo non mi è mai stato a genio e io non sto simpatico a lui, ma meglio così. Dice che sono un fallito e che dovrei decidermi a fare qualcosa nella vita, ma continuo a ignorarlo. Può dire quello che vuole, ma non mi farà mai cambiare idea, specialmente su mio padre...
Lui è finito in prigione per un crimine commesso quando avevo circa 8/9 anni, ma io gli voglio comunque bene, anche se riconosco l'errore non potrei mai voltargli le spalle.

Ricordo che lui e Gwen erano in grande sintonia, le spiegava innumerevoli cose sulla geografia, la scienza, l'astronomia, cose di cui io non avrei mai capito, ne ascoltato niente.
Ma Gwen adorava ascoltare quelle nozioni che lui le regalava.
L'aveva sempre adorata, era il primo a chiedere "Ci sarà Gwen?" era come una sua amica e anche Gwen lo considerava tale. Mentre con Stuart è diverso, lui non la sopporta, la considera un'isolente e la giudica sempre per il suo modo di vestire o di fare. Quando dice certe cose mi verrebbe voglia si saltargli addosso e strozzarlo. Ma neanche a Gwen sta molto bene, lei odia i tipi del genere, presuntuosi e avidi.
E infatti Stuart preferisce Courtney trova sia più nelle sue righe.

"Vedo che come al solito stai a non far niente." mi dice lui guardandomi con disprezzo, io faccio spallucce.
"Duncan ormai hai 17 anni, vedi di darti una mossa a fare qualcosa per la tua vita perché chi poltrisce...-"
"-...non otterrà mai niente"
Gli rispondo io finendo la sua frase che tanto amava ripetermi, ormai sapevo a memoria le sue solite ramanzine e le sue solite prediche.

Mi guarda con sguardo truce, per poi scuotere il capo e roteare gli occhi. Finalmente se ne va nuovamente chiudendo la porta e io mi ristendo sul letto e prendo il mio telefono che in questo momento era buttato lì.
Lo accesi e... OH CAVOLO!
Mancava meno di un'ora all'uscita!
Quasi saltai giù dal letto e corsi in bagno a farmi una doccia, la più veloce che avessi mai fatto.
Finita mi precipito all'armadio cercando qualcosa di ,almeno decente, da mettermi.
Alla fine opto per un paio di jeans neri, una canottiera e un giubbotto in pelle.
Prendo poi delle scarpe, diverse da quelle che metto solitamente. Erano blu scuro con sopra disegnati dei fulmini, le aveva personalizzate Gwen per il mio compleanno, quella ragazza è un vero portento con l'arte e il disegno.
Mi avvicino allo specchio e sistemo leggermente i capelli.
Poi prendo il telefono e il portafogli e mi precipito di sotto.

Guardo l'orario dall'orologio appeso in cucina, mancavano ancora 5 minuti, ma almeno non sarei stato in ritardo.

*dopo*

"Ma dove diavolo sono finite?!"
chiese Scott un po' stufo.
"Le conosci le donne si fanno aspettare!" rispose il biondo ridendo dandogli una pacca sulla spalla.
Erano passati all'incirca 20 minuti dall'orario di appuntamento e le ragazze ancora non si erano fatte vive.
Io, Scott, Geoff e Trent eravamo lì ad aspettare, quando finalmente vedemmo arrivare la macchina di Leshana.
Si fermò e la prima a scendere fu Bridgette che, dopo un leggero saluto per noi, si lanciò tra le braccia del suo ragazzo. Poi scese Leshana, che si avvicinò al finestrino del passeggero,
"Hey, mozzarellina sbrigati abbiamo una FESTA!" disse sicuramente parlando con Gwen.
"Si può sapere perché ci avete messo tanto?!" chiese scocciato Scott
"Oh dillo alle due qua presenti" disse Gwen uscendo dalla macchina. Stava sempre bene e oggi era particolarmente bella (anche se lei lo è sempre). Rimasi veramente stupefatto e lei notò sicuramente il fatto che la stavo fissando, dato che si voltò verso di me ridacchiando. Mi raggiunse e mi diede un dolce abbraccio che io ricambiai senza esitazione.
"Wow Gwen devo dire che non stai niente male e con niente male intendo che sei bellissima" le dissi guardandola dritta negli occhi, anche lei lo faceva e arrossì a quelle parole, quel rossore che con la sua pelle pallida si notava ancora di più. Risi divertito e lei abbassò la testa portandosi una ciocca ribelle dietro all'orecchio. Rise anche lei e poi si voltò verso di me;
"Sai stai bene anche tu Duncan!"
disse lei con tono quasi provocatorio.
"Ma che dici io sto bene sempre" le risposi con un ghigno stampato in faccia.
Lei rise mettendo una mano sopra la bocca. Gwen non amava particolarmente il suo sorriso, anche se io le dissi sempre più e più volte che era meraviglioso, mi incantava ogni volta, era paradisiaco.
"Già,non hai tutti i torti"
Disse lei dandomi un pugnetto scherzoso sul braccio. Ero pronto per rispondere, quando il suo sguardo si spostò verso qualcos'altro o meglio dire qualcun'altro.

"Hey Trent" disse lei facendo un segno con la mano rivolgendosi verso un punto dientro di me.
Bene, ora quel chitarrista deve rovinare anche i momenti che passo con la dark, anzi, come se già non lo facesse.
"Ciao Gwen, stai una favola" e così le rivolse un bacio.
In quel momento una scarica elettrica mi attraversò tutta la schiena. Sentì una strana sensazione che mi pervase e un senso di grigiore dentro, no, non poteva essere.
"Hey Duncan..." disse quello porgendomi una specie di sorriso che più falso di così non si può.
"Hey chitarrista da quattro soldi! Dove l'hai messa la chitarra stasera, eh?!" lo guardai truce con aria sarcastica e quasi di sfida. Si mi dava fastidio, non solo lui ma tutto ciò che faceva, mi dava fastidio quando stava vicino a Gwen, quando la baciava, quando la stringeva a sé.
E sempre più dubbi venivano a galla.

"Si, divertente cresta verde" mi rispose lui allora, come se le sue parole mi potessero toccare anche minimamente. Misi le braccia conserte al petto e gli rivolsi un ghigno seguito da una risatina.
"Hey dai ragazzi non vorrete mica iniziare a litigare adesso" disse Geoff che mi si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla, mentre mi rivolse un'occhiata d'intesa. In fondo aveva ragione, se avessi passato la serata a litigare con quel tipo, non mi sarei divertito e inoltre so che a Gwen da sui nervi quando ci mettiamo a discutere.

Guardo velocemente il chitarrista da testa a piedi, poi rivolgo uno sguardo alla mia migliore amica che riuscì a cogliere il mio sguardo per poi studiarlo a fondo per capire ciò che avessi voluto fare, aveva i muscoli tesi che però si rilassarono solo dopo aver capito che non avevo brutte idee.
Infine mi giro vero il biondo.
"Già hai ragione amico"
"Bene allora andiamo a DIVERTIRCI!" disse infine lui pieno di entusiasmo, a volte mi stupisco di quanta emozione riservi quel ragazzo.










Spazio autrice!
Allora ciau, oggi nuovo capitolo,
abbiamo visto un nuovo personaggio ovvero Stuart, il patrigno di Duncan, e poi il passato del padre.
Inoltre vediamo sempre più l'antipatia creatasi tra il punk e il chitarrista.

Cosa succederà tra i due?
Lo vedremo👀

Per ora vi saluto e a giovedì owo

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