lo sbattere di una porta fece svegliare il moro che spalancò gli occhi mentre ascoltava cosa succedeva in casa. Subito sentì la voce di sua madre
- ok, così con calma Marti. Ora passa – per qualche minuto non sentì niente a parte qualche colpo di tosse della sorella e dopo altro silenzio
- mà vai a letto. Io ora mi calmo e preparo la borsa, in ospedale hanno un letto già pronto per me e nun posso disturbà tutti tutte le notti – disse Martina mentre si appoggiava al gabinetto e si calmava un po'. Anna guardò la sua bambina. Quella bambina che in poco tempo era diventata una donna e che l'aveva aiutata con i suoi fratelli mentre lei affrontava il divorzio con Sandro, quella bambina che l'aveva sempre sostenuta in tutto e che continuava a farlo tutti i giorni nonostante quella malattia la stesse consumando ora dopo ora. Una lacrima scese dalla guancia della donna e subito Martina se ne accorse
- no mà, me lo hai promesso. Niente lacrime, io questa battaglia la vinco e dopo annamo all'Olimpico a vedè er Nano cantà – Anna rise seguita dalla figlia che venne travolta da un altro attacco di tosse e di nuovo la ragazza sputò del sangue. Quando la tosse cessò Anna si avvicinò alla figlia
- ti aiuto a preparare la borsa e poi andiamo in ospedale va bene? Saluterò i tuoi fratelli per te – Martina annuì e insieme andarono nella stanza della ragazza.
Quella mattina i tre ragazzi si alzarono e andarono in cucina per fare colazione e trovarono la madre già sveglia che preparava il caffè per tutti
- buongiorno – li salutò Anna sistemando il caffè a tavola
- giornò mà, come stai? - chiese Valerio salutandola con un bacio sulla guancia seguito poi da Alessandro e Niccolò
- tutto bene Vale, la colazione è pronta. Io tra poco vado in ospedale – li informò e tutti e tre la guardarono
- Martina è peggiorata vè? - domandò Niccolò guardandola. La madre annuì ma sorrise
- si ma, la nostra super donna vuole vincere la battaglia e poi gli dobbiamo dare la bella notizia no? - disse guardando il figlio più piccolo. Infatti la sera prima il moro aveva annunciato la sua partecipazione al festival di San Remo, tutti gli avevano fatto i complimenti ma la sorella non lo sapeva ancora dato che era rimasta tutto il giorno in ospedale dove il dottore che la seguiva gli aveva spiegato tutto sulla chemio che avrebbe dovuto fare
- vengo con te Mamy – rispose Niccolò appena finì di mangiare il suo terzo cornetto alla nutella.
- Martì, ti ho portato il cappuccino – disse Valeria, una delle infermiere che la seguivano durante la chemio
- si, ti amo Valè – rispose la ragazza bevendone un sorso mentre l' infermiera gli cambiava la flebo che era già vuota
- oggi sei di buon umore vedo. Come mai così felice? - chiese la ragazza alla mora
- devo vincere io questa battaglia e non lui, per questo ogni giorno che mi sveglio sorrido perché mi ripeto che oggi lo pijo a botte lo stronzo – rispose Martina strappando una risata a Valeria
- fossero tutto come te i nostri pazienti, ci sarebbe da ridere tutti i giorni qui dentro- rispose l' infermiera mentre sistemava la flebo e dopo usciva di nuovo dalla stanza, la mora mise le cuffie e fece partire la playlist con le canzoni del primo album del suo Nano. Erano tutte bellissime e sapeva che Nicco le aveva dedicate quasi tutte a Irene. Si vedeva che la amava e lei era felice per il suo piccolo nano che ormai era cresciuto e stava avendo un successo enorme. Ma nonostante il successo era ancora quel ragazzo umile, gentile, sensibile e fragile che si nascondeva dietro ad un paio di lenti da sole per nascondere le sue emozioni al mondo
- si, vinco anche per te nano, te vojo sentì cantà allo stadio – sussurrò prima di addormentarsi sulle note di "l'eleganza delle stelle"
- Marti? Tesoro, sveglia – una voce dolce la chiamò e lei con molta fatica aprì gli occhi. Ci mise qualche secondo per capire dove si trovava e dopo si voltò vedendo i volti di Anna e Niccolò. Martina sorrise
- che ci fate qui? Tutto bene a casa? - domandò un po' preoccupata scatenando una risata da Anna e Niccolò
- si tutto bene, non ti preoccupare. Siamo venuti a trovarti e Nicco te deve di nà cosa...- disse la madre sorridendo a suo figlio. Il moro sorrise e si avvicinò alla sorella che lo fece sedere sul letto
- come stai? - gli chiese subito preoccupato
- ei, sto bene Nano, ti ho detto che vinco io e così faccio ma, tu pensa alla tua carriera ok? Nun te preoccupà pe me – lo rassicurò Martina. Niccolò l'abbracciò stando attento alla flebo, quando si allontanò la guardò negli occhi
- ecco...dovrei dirti una cosa. Mi hanno preso per il festival Martì. Vado a San Remo a cantà – lo disse tutto d'un fiato e vide la sorella sorridere
- e bravo il mio nano, un altro "sogno appeso" avverato – disse Martina. Parlarono ancora del festival e della canzone che avrebbe portato il moro ma la ragazza non lo volle sapere
- la ascolterò la prima serata del festival e ogni mio voto sarà per te, fratellino. Ricorda di non essere ansioso, si te stesso e ascolta i consigli di Adriano e fatti coccolare da Irene va bene? E se nun vinci nun te la prendere...per me rimani sempre il mio piccolo Nano vincitore va bene? - Niccolò cercò di nascondere le lacrime ma non ci riuscì e con di nuovo abbracciò la sorella che lo strinse forte a se
- lo sai Martì che io nun me accontento, punto all'eccellente. Se nun posso avè tutto scelgo de avè gnente, ma te prometto che io il festival lo vinco – rispose il moro determinato e sicuro di se.
Angolo Autrice:
lo so...sto in ritardo....lo so...so sparita...ma ogni volta che scrivevo cancellavo e anche adesso nun me convince molto questo capitolo ma diciamo che è di passaggio per il prossimo dove il nostro Nano sarà a san remo mentre la nostra Martina combatte contro il "mostro" buona lettura.
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LITTLE DWARF
Fanfiction"a Nì è tutto vero, fermate... Li senti? Eh si... Sono 64 mila Nì, riuniti li davanti a te. A Nì hai paralizzato una città intera stasera, si te Nì, proprio te! Con Rabbia, malinconia e felicità hai preso uno dei tuoi sogni appesi e gli hai fatto ca...