Capitolo 6

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-Tikki non capisco, perché tutto il mondo mi sta dicendo di ripensarci? È come se vi foste alleati contro di me, adesso ci si mette anche Chat noir- era tornata in camera dopo aver cenato e si era buttata sul letto sospirando

-Forse è come dici tu, Marinette, o forse sei l'unica che non ha ancora aperto gli occhi- rispose la piccola mangiando un biscotto

-Ho promesso al gattaccio di pensarci...- disse in un sospiro

-Hai passato tanto tempo dietro ad Adrien, non vedo che male possa farti aspettare qualche giorno in più- continuò la piccola

-Hai ragione, una promessa è una promessa ed io non intendo rimangiarmi la parola, soprattutto con lui! Ci penserò bene ma adesso ho bisogno di dormire- si accomodò meglio sul letto spogliandosi e gettando i vestiti per terra. Non aveva voglia di cambiarsi, troppo stanca mentalmente dal troppo pensare.

Non fece fatica ad addormentarsi, quando hai la testa piena di pensieri non vedi l'ora di svuotarla dormendo ed era proprio questo il suo intento.

-Marinette- aprì gli occhi sentendo una voce chiamarla

-Cosa? Sono sveglia- disse cercando di svegliarsi completamente

Si guardò intorno mettendosi a sedere sul letto cercando la fonte della voce che aveva sentito

-Tikki?- chiese credendo che fosse stata lei a chiamarla

La camera era illuminata solo dalla luce della luna ma riuscì ugualmente a scorgere una sagoma in piedi davanti alla botola che portava al terrazzo

-Mamma?- cercò di sforzare gli occhi ad abituarsi al buio per mettere a fuoco la figura –è ancora presto per andare a scuola, non vedi che c'è la luna fuori? Va bene che faccio sempre tardi ma svegliarmi alle 5 di mattina mi sembra esagerato- disse stropicciandosi gli occhi con le mani

-Marinette- la voce che le arrivò era calda e mascolina e le provocò non pochi brividi su tutto il corpo

-Chi sei?- chiese agitandosi –e come sei entrato?- continuò fissando lo sguardo sulla figura minacciosa e iniziando a cercare qualcosa nelle vicinanze per difendersi

-Tikki?- sussurrò cercando la piccola kwami per prepararsi alla trasformazione sempre tenendo sotto controllo la figura che ora si stava avvicinando pericolosamente al suo letto.

Distolse lo sguardo qualche secondo nella disperata ricerca di qualcosa da usare contro di lui e quando finalmente prese la sveglia con una mano tornò a fissare la figura che ora era a pochi passi dal letto

-Va via o giuro che ti faccio un buco in testa- disse minacciandolo con la sveglia –Tikki dove sei?- sussurrò nervosa

-Prima vuoi cancellarmi dalla tua vita e ora vuoi colpirmi con... una sveglia?- disse la figura ormai arrivata davanti a lei

-Che hai detto?- si irrigidì di colpo sforzando il più possibile gli occhi per vedere chi avesse davanti

La figura davanti a lei le prese il braccio tirato su a minacciarlo con la sveglia e lo immobilizzò aiutandosi con l'altra mano a togliere l'oggetto che stringeva forte

-Marinette, sta tranquilla non ti faccio niente-

-Chat noir?- chiese ricordando la stessa frase che le aveva detto l'eroe il pomeriggio

-No Marinette, sono Adrien, adesso non riesci nemmeno a riconoscere la mia voce? Mi hai davvero cancellato?- disse con un filo di tristezza nella voce

-A-Adrien? Ma co-cosa ci fai q-qui? Come sei en-entrato e perché con-continui a dire che ti ho cancellato?- chiese cercando di non balbettare più del solito

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