Arrivato a casa sciolse immediatamente la trasformazione. Plagg gli volò intorno richiamando la sua attenzione per ottenere il suo meritato camembert.
-Adrien ho fame!- gli disse il piccolo esserino nero sventolandogli una manina davanti la faccia.
Il ragazzo sembrava totalmente assente con una faccia da ebete che lasciava intendere stesse pensando ancora alla ragazza.
-ADRIEN!- gli urlò il piccolo facendo sobbalzare il biondo tornato, finalmente, alla realtà.
-cosa urli Plagg! Ti sento- gli rispose il biondo adirato
-Ti giuro Adrien che non sembrava proprio tu riuscissi a sentirmi! Ad ogni modo VOGLIO IL MIO CAMEMBERT!- disse nervoso
-ecco, ecco, tieni!- gli offrì la fetta del formaggio tanto bramato dal piccolo essere nero che inghiottì intero.
- delizioso, come sempre!- si leccò i baffi
-a cosa pensi?- chiese guardando il ragazzo che in tanto si era accomodato sulla sedia davanti la scrivania. La sua espressione era indecifrabile e aveva lasciato un senso di preoccupazione nel kwami che incuriosito gli si era avvicinato per scrutarlo meglio
- secondo te che cosa ha in mente Marinette?- gli chiese guardandolo
-e cosa vuoi che ne sappia?!-
-mi ha chiesto di andare li domani pomeriggio, forse è un appuntamento? –
-non credo che Marinette chiederebbe un appuntamento a Chat noir, in pieno giorno poi-
-hai ragione ... quanto manca a domani?- chiese in un sospiro
-circa 24 ore, Adrien- rispose il kwami nauseato dall'atteggiamento del suo portatore
-non potrebbe essere già domani?!- si abbandonò sulla sedia portando la testa all'indietro.
...
Entrata in camera Marinette richiamò, con agitazione, la piccola creatura rossa che subito la raggiunse.
-Dove sei stata Marinette e perché eri con Chat noir? Lo sai che non devi uscire senza di me, non farlo mai più!- disse la piccola tutto d'un fiato arrabbiata
-mi dispiace Tikki ma volevo stare un po' da sola, lo so che non devo mai separarmi da te ma, a volte, ho bisogno di sentirmi una normale ragazza della mia età-
-lo capisco, Marinette ma non devi mai dimenticare che tu sei Ladybug e Parigi ha bisogno di te, non possiamo sapere quando Papillon attaccherà la prossima volta e non possiamo in nessun modo dare vantaggio al nemico o rischiare che tu ti trovi in mezzo ad un attacco senza la possibilità di trasformarti- disse calmandosi un po' comprendendo quanto la vita della sua protetta possa essere, a volte, difficile.
-Hai ragione, non lo farò più... comunque alla fine mi ha raggiunta Chat noir che stava facendo la ronda ed è rimasto con me tutto il tempo, quindi, Tikki, non ero in pericolo-
-Questa non è una giustificazione valida-
-lo so, infatti ti chiedo scusa, non mi sono dimenticata del mio ruolo di portatrice del kwami della creazione, ho solo preso una pausa da tutto questo- disse sospirando
-ad ogni modo, ho promesso a Chat noir che lo avrei ringraziato a dovere per tutte le volte che mi è stato vicino e gli ho chiesto di tornare domani- disse eccitata
- e cosa avresti in mente di fare?- chiese la Tikki scioccata dall'idea della ragazza
- sappiamo entrambe quanto lui sia goloso... gli preparerò qualcosa di speciale, vedrai Tikki, si leccherà i baffi- sorrise della sua stessa battuta
STAI LEGGENDO
Non avere paura di un sogno
FanfictionDue semplici ragazzi, legati inevitabilmente dal filo rosso del destino, si ritroveranno a fare i conti con la realtà che fino ad oggi avevano cercato in tutti i modi di negare. Essere supereroi non è facile come non lo è essere adolescenti. #marich...