Capitolo 5

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Tornata a casa dal combattimento Marinette si buttò sul letto coprendosi gli occhi con un braccio. Quello che le aveva detto Alya la confondeva.

-E se avessi veramente sbagliato il momento?- si disse tra se e se, quasi dimenticando che accanto a lei c'era sempre un piccolo esserino rosa pronto ad aiutarla come meglio poteva.

-Non devi farlo per forza Marinette! Se vuoi puoi cambiare idea, i sentimenti non sono fatti per essere cancellati, bisogna affrontarli- disse la piccola volandole sopra

-Non posso! Non voglio rimettere tutto a posto e far finta che tutto vada bene. Non voglio sprecare altro tempo dietro assurde speranze di un futuro che non ci sarà mai- sospirò guardandola

-Però tu non hai mai confessato i tuoi sentimenti ad Adrien, sono sicura che se lo facessi ti sentiresti meglio, sia che lui accetti o no-

-Preferisco evitare, in fondo io e lui siamo amici e a me va bene così, fin'ora è andata bene così, non voglio rischiare che il nostro rapporto si distrugga solo per il mio egoismo-

-Ma non sarebbe egoismo, non credi che sia giusto che il ragazzo sappia ciò che provi per lui?-

-No Tikki, non credo sia ciò che Adrien vorrebbe da me! Lui crede in me, si fida di me e mi reputa una sua amica e non me la sento di privarlo del nostro rapporto- si alzò dal letto e si sistemò sulla scrivania prendendo il blocco da disegno e la matita. Disegnare l'aveva sempre aiutata a distrarsi e rilassarsi e adesso aveva proprio bisogno di non pensare.

Toc toc

...

Sentì bussare alla finestra del terrazzo e per qualche minuto rimase di sasso ma poi si ricordò di un certo "gatto" che saltava sui tetti delle case di Parigi

-Principessa!- le disse non appena lei gli aprì la finestra

-Chat noir, che ci fai qui?- chiese rimanendo davanti alla finestra

-sono venuto a far visita ad una mia fan- rispose lui sorridendo

-Non sono una tua fan Chat noir- rispose lei

-Giornata no?- chiese lui osservandola

-No, scusami Chat, va tutto bene- disse lei mettendo su un sorriso per cercare di convincerlo che stesse bene

-Mi fai entrare?- chiese lui inclinando il capo

-Veramente preferirei...- non le diede il tempo di finire che si era già fatto spazio per entrare –va bene, accomodati pure- disse lei alzando gli occhi al cielo. Più desiderava stare sola e più questo non succedeva

-Ehi principessa! Che fine hanno fatto tutte le foto?- chiese lui indicando la parete

-Che sei venuto a fare Chat noir?- chiese spazientita –Non ho voglia di parlare oggi-

-Va bene, se non vuoi parlare non parleremo ma permettimi di fare il mio lavoro nel migliore dei modi- disse porgendole la mano. In qualche modo vederla così era doloroso e avrebbe fatto qualcosa per risollevarle il morale.

-E quale sarebbe il tuo lavoro? – chiese lei prendendogli la mano. Si fidava di lui e in una piccola parte dentro di se sapeva che con lui sarebbe stata un pochino meglio e l'avrebbe aiutata a non pensare

-Far sorridere le principesse- disse attirando la ragazza verso di se

-Non mi ricordavo fosse questo il tuo lavoro- rispose Marinette imbarazzata da quel gesto inaspettato

-Ho tanti lavori principessa ma ... questo è il mio preferito- disse prendendola tra le braccia -CHAT NOIR CHE FAI?!- uscendo in fretta dalla camera –ti rapisco! Ora fa la brava e tieniti forte!- disse per poi lanciarsi spedito sui balconi delle case vicine. Lei si teneva saldamente al collo di lui osservando ad occhi aperti la splendida visuale che i tetti le avevano sempre regalato ma che, in quel momento, si stava godendo appieno.

Non avere paura di un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora