Ehi lettori,ricordate quel ragazzo di Olbia? Bhe non è mai esistito. Quel ragazzo era un mio carissimo amico di nome Francesco. Vi va se vi racconto di lui? Penso proprio di si.
Lui è Francesco,17 anni che frequenta un liceo. Due anni fa l'ho conosciuto come leprotto, il primo che iniziò a parlarmi. Passarono mesi e la nostra amicizia si faceva sempre più forte è intensa. Lui dal cuore così umile,cosi pieno di amore,così pieno di ingiustizie,cosi pieno di sofferenze. Lui quel ragazzo con gli occhi grandi pieni di vita. Lui dolce, romantico e saggio. Lui che non fa mai scappare chi ama. Lui che mi ha tolto dallo schifo.
Nelle nostre serate usavamo la birra per 'sballarci'un po. Era la fine di agosto c'era un concerto nel suo paese e come al solito io uscivo con la nostra comitiva. Lui però sarebbe arrivato più tardi, ma in quel frattempo successe ciò che non doveva succedere. Cioè? Contattare il mio ex migliore amico. Stavo male, sentivo il sangue bollire e mi si torceva lo stomaco. Dovevo bere. Bere per dimenticare quel momento. E cosi fu.
Andammo nella piazza dell'orologio, dove stava per iniziare il concerto ma lui non era ancora arrivato.
"Vieni alla manica della frisola, ti aspetto alla panchina".
Ero seduta sola su una panchina, con la birra in mano e le lacrime agli occhi, vedo un ragazzo che da lontano inizia a correre verso di me, un angelo. Mi supplica di smettere di piangere che ci sarebbe stato sempre per me. E fu li. In quel momento che i miei occhi incrociarono il suo sguardo,i suoi occhi cosi profondi, il mio cuore cessò di battere. Eravamo solo io e lui nessun altro. Volevo baciarlo, ma non era un gesto cosciente. Ci incamminammo verso l'orologio e il suo profumo era qualcosa di indescrivibile,profumo di vita,profumo di amore. Eravamo stretti l'un l'altro. E passo quella giornata...
I giorni furono lunghi e intensi fin quando non ci avvicinammo più del solito. Troppi cuori in chat. Troppi sguardi incompresi. Troppi abbracci stretti fino a toglierti il fiato.
10.Settembre
Eravamo alla nostra solita panchina. Tra abbracci e vari baci sulla guancia,ci ritroviamo a 5 mm do distanza dalle nostre labbra. Dovevo. Volevo baciarlo ,ma non agi. La serata continuo così.
10 Settembre ore 22.56.
Stavamo parlando su whats app,e dato che non sto mai zitta avevamo messo una scommessa che avrebbe trovato il modo di farmi star zitta.
11 Settembre.
Solita panchina. Soliti giochi. Soliti abbracci. Soliti sguardi. Non stavo zitta. Dovevo vedere come mi avrebbe fatto star zitta,giuro e il metodo migliore di far star zitta una ragazza e guardarla negli occhi e baciarla. Baciarla con l'amarezza passata,con l'amore che deve nascere,con la paura di una reazione negativa, con le labbra che sanno di vita.
11 settembre ore 22.56
Siamo ufficialmente noi. Non più io e lui. Ma un noi che durerà per sempre. Abbiamo sconfitto il male. Siamo caduti e ci siano rialzati. Ora ci apparteniamo. Dopo 16 anni della mia vita ho capito davvero cosa è l'amore. Quello vero. Quello puro. Quello che solo noi sappiamo fare. L'amore sincero. Dove sentì il calore dell'altro, quando la sola cosa che pensi e quanto lo ami,quando le nostre labbra si sfiorano e lasciano brividi,quei baci che ti fanno sciogliere quel ghiaccio che ti ha gelato il cuore per mesi.
Ora sono 3 mesi di noi. E passeremo il dopo natale insieme. 3 giorni lontani dal mondo che ci circonda,dormiremo stretti per restare più caldi. Oh! Quanto vorrei vedere quell'angelo dormire,sussurargli un ti amo e vedere un sorriso sulle sue labbra morbide come nuvole.
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