Prologo

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Kings Cove è una tipica città americana situata nella regione di New Rhodes, a confine con Rhode Island e il Massachusetts, che conta circa mezzo milione di abitanti, e la cui fondazione viene ricordata solo da rari libri di testo, ma che riesce comunque a lasciare un segno indelebile nel cuore dei suoi cittadini e di quei pochi che decidono di visitarla.
Correva l'anno 2019, più precisamente era quel periodo dell'anno in cui Kings Cove iniziava a riempirsi del calore dei suoi cittadini che rientravano dalle vacanze estive trascorse in luoghi in cui il sole durava più di qualche ora a settimana.
Ebbene sì: agosto era arrivato, e molti studenti erano già rientrati a scuola, tranne alcuni universitari che avrebbero avuto la fortuna di godersi ancora una settimana di meritato riposo prima dell'inizio del nuovo anno.
Come primo giorno, la Sovereign University, aveva riservato ai suoi studenti un piccolo test per accertarsi che non avessero perso il loro senso di responsabilità tra cocktail in discoteche italiane e ore di abbronzatura nelle spiagge spagnole.
I più studiosi avrebbero senz'altro trascorso quella settimana a ripassare gli ultimi argomenti studiati l'anno precedente e chissà, magari si sarebbero anche portati avanti con il programma.
Peccato che quello non fosse affatto il caso della giovane Elizabeth Bowman,figlia del rettore James Bowman, il migliore che l'università locale avesse mai avuto.
Elizabeth era un eccellente studentessa ma non era certo celebre per la sua assiduità nello studio, ma finché la sua media si fosse mantenuta alta, i suoi genitori non si sarebbero lamentati.
In definitiva, l'opzione di rimanere in casa era assolutamente fuori questione.
Elizabeth aveva trascorso le vacanze estive, come tutte le precedenti, dai suoi nonni materni a Birmingham, in Inghilterra, lontana dai suoi migliori amici, quindi niente le avrebbe impedito di incontrarli quella stessa mattina nei loro luoghi preferiti.
Elizabeth, Olivia e Jack erano amici sin dal giorno della loro nascita, grazie alla profonda amicizia dei loro genitori, che si conobbero all'università e che, da allora, non si lasciarono più, prendendo tutti casa in quartieri molto vicini.

<<E dopo mesi, signori e signore, rieccola! Proprio lei: l'unica e la sola Elizabeth Bowman!>> annunciò Jack vedendo l'amica avvicinarsi al loro solito tavolo da "Starlight", il loro caffè preferito nonché ritrovo fisso da quando avevano otto anni e potevano recarvici da soli.
Elizabeth si fermò a un passo dal loro tavolo e fece un inchino rapido sorridendo a pieni denti.
Non ci fu spazio per i convenevoli, i tre si strinsero in un abbraccio carico d'affetto tra le risate di tutti.

<<Ah,Lizzy, mi sei mancata!>> esclamò Olivia sciogliendosi dall'abbraccio e afferrando la mano sinistra dell'amica, invitandola a girarsi verso di lei così da poterla guardare meglio.

<<Sei persino più pallida di quando sei partita>> aggiunse l'amica quasi inorridita.

<<Non c'è molto sole a Birmingham, piove quasi più di qui>> rise Elizabeth sfilandosi gli occhiali da sole e rivelando dei profondi e brillanti occhi scuri. Quella settimana preannunciava una certa clemenza nei confronti della città, le previsioni sostenevano che ci sarebbe stato un bel clima soleggiato fino alla prima settimana di settembre.

<<Tu, Livvy, sembri aver vissuto in Florida per un intero anno!>> si affrettò ad aggiungere notando l'incarnato ambrato dell'amica. Una perfetta abbronzatura che faceva risaltare i suoi luminosi occhi verdi e le piccole lentiggini sparse sul suo viso.

<<Oh, le spiagge di Miami... se chiudo gli occhi posso ancora sentire l'infrangersi delle sue onde, un vero Paradiso!>> disse Olivia mentre prendeva posto al loro tavolo incitando i due ad imitarla.

<<Per quante foto ci hai mandato credo che neanch'io e Liz ce ne potremmo dimenticare>> sospirò Jack abbandonandosi sulla sedia e scompigliandosi distrattamente i capelli castani con la mano destra.

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