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Nel momento stesso in cui quella creatura si spinse verso di me, iniziai a correre nella direzione opposta soffocando urla di orrore e concentrandomi nella mia disperata fuga.
Continuai a correre freneticamente in mezzo a quella fittissima rete di alberi, ferendomi spesso le gambe con qualche sterpaglia spinosa.
Abbassai lo sguardo e vidi piccole gocce di sangue fuoriuscire da tagli sparsi qua e là sulle mie gambe, quella fu la prova inconfutabile che quel qualsiasi cosa mi fosse successo era reale, non si trattava di un incubo.
Sentii il fruscio alle mie spalle farsi sempre più vicino, segno che la creatura era senz'altro più veloce di me, ma rifiutai di girarmi per constatarlo con i miei occhi, una sola occhiata mi era già stata sufficiente.
La mia mente lavorava così velocemente da non riuscire a realizzare la situazione: un attimo prima ero all'interno della St Mary ed ecco che quello dopo mi ritrovavo in una dannatissima foresta buia con un mostro alle calcagna. Ero pazza, non c'era altra spiegazione.
Ma per quanto la follia fosse una certezza, non potevo certo ignorare il cuore a mille e la paura, né tanto meno avrei rischiato che quell'essere, reale o meno, mi sfiorasse.
Continuai a correre a denti stretti per quelli che mi sembrarono chilometri, fino a quando non vidi una fioca luce rossastra farsi spazio tra i fittissimi arbusti e tronchi. Fu come vedere la luce alla fine del tunnel, solo che quella luce avrebbe potuto salvarmi.
Accelerai il passo con rinnovata speranza, ferendomi anche le braccia per la distrazione, ma non me ne importava più, la fine della foresta era troppo vicina per cedere a dei taglietti.
Con il cuore martellante nel petto, i polmoni doloranti e le gambe tremanti, feci l'ultimo sforzo e, superata l'ultima serie di alberi, mi ritrovai nel perimetro di una vasta valle, senza più alberi o alcun tipo di vegetazione, persino il terreno era arido, con un solo sentiero in terra lavica a qualche decina di metri da me.
Arrestai la mia corsa, e proprio quando spostai lo sguardo dal sentiero vidi una nuova figura, stavolta umana, dirigersi verso quel percorso di terra corrosa e striature di lava.
Era un uomo alto, dalla chioma corvina e l'unica possibilità che avevo di capirci qualcosa in tutto quel casino.
Ricominciai a correre con le ultime forze che mi restavano in corpo, diretta verso quella figura che di sicuro non sarebbe mai potuta essere peggiore di quella alle mie spalle.
Quando gli fui considerevolmente vicino presi a gridare così da richiamarne l'attenzione, lui si girò lentamente, quasi con noia, come se in quella foresta non vivessero creature mostruose.
Mi fermai a qualche passo da lui, piegandomi sulle ginocchia e cercando di riprendere fiato: ero esausta, fisicamente e mentalmente.
Quando sollevai lo sguardo non vidi un uomo di fronte a me, bensì un ragazzo che poteva avere a malapena qualche anno più di me.
Feci per parlare ma, nel momento stesso in cui i miei occhi incontrarono i suoi, ogni parola morì ancora prima di nascere.
Una strana emozione mi pervase, come una quiete amara, improvvisamente non sentivo più né fatica né paura. Attorno a noi regnò il silenzio: nessun fruscio, nessun rumore di passi, nulla. Tutto taceva come in un macabro torpore.
Quel ragazzo emanava una bellezza soprannaturale, era magnetico e i miei occhi non riuscivano a staccarsi dai suoi, neri come l'oscurità più profonda.
Sentii un rumore provenire dalla foresta e quello bastò a farmi tornare con la testa sulle spalle.
Mi girai di scatto e vidi quella creatura deforme fermarsi a qualche manciata di metri da me, con le gambe sospese in aria e nessun albero a coprirlo. Feci un istintivo passo indietro coprendomi la bocca, per non ricominciare ad urlare. La luce lo rendeva ancora più mostruoso, neanche i peggiori film dell'orrore sarebbero riuscire a replicare quell'essere.
Lo vidi spalancare le ali lacerate, pronto a scaraventarsi su di me con un ringhio, e proprio quando stavo per coprirmi il volto pronta ad accettare il mio destino, un braccio si interpose tra noi due.

<<Basta così. Ci penso io>> disse il ragazzo con un'autorità che fece indietreggiare la creatura fino a quando non sparì di nuovo nel buio della foresta.
Persino la sua voce riuscì a procurarmi un brivido che percorse ogni fibra del mio corpo, era profonda, chiara e dolce, quasi in una maniera insana.

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