9

91 5 0
                                    

Venerdì sera la situazione nella tranquilla camera 309 del dormitorio della Sovereign University non era poi così tranquilla.

<<Mio Dio, Livvy, questa camera è un disastro! Dove hai messo la piastra per i boccoli?>> chiesi nel bel mezzo di una crisi di nervi mentre passavo in rassegna quel casino lasciato dalla mia coinquilina.

<<Sotto la seconda pila di vestiti accanto al letto scendendo dal comodino>> rispose tranquillamente continuando a studiare. Era impressionante. Quella ragazza riusciva a vivere nel disastro più totale ma tenendo tutto sotto controllo. O almeno questo accadeva solo se a cercare qualcosa ero io, se quella a dover affrontare la massa informe di casino fosse stata lei allora ci avrebbe messo ore e con scarsi risultati. Dopo 19 anni di amicizia quella sua caratteristica mi lasciava ancora interdetta.
Sbuffai esasperata e afferrai la piastra tornandomene in bagno, dove effettivamente avevo messo la postazione trucco sotto sopra. Rimisi tutto a posto tranne la tinta labbra rossa che avrei messo su ad outfit finito.
Armandomi di tanta pazienza terminai di acconciare i boccoli nell'arco di una decina di minuti e questo mi permise di rilassarmi un po': non sarei arrivata in ritardo.

<<Tu e Jack avete già deciso a che ora venire? Io chiudo la serata quindi potete fare con calma>> le dissi mentre aprivo l'armadio in cerca dei miei bellissimi pantaloni a sigaretta neri. Fortunatamente la me del passato sapeva già mi sarebbero serviti e li trovai subito in bella vista. Jackpot.

<<Mhh>> fece lei. Olivia poteva apparire come una ragazza frivola e con la testa piena di nulla, ma sapeva anche lei come mettersi di impegno e quando lo faceva era inarrestabile.
Sorrisi e finii di prepararmi senza disturbarla troppo.
Quella sera optai per dei pantaloni a sigaretta leggermente ampi, un body scollato nero con le forme simili a quelle di un corsetto, con l'aggiunta di trasparenze e completamente decorato con ricami in pizzo e, a coronare tutto, dei tacchi a spillo rossi che con la tinta labbra che avevo scelto rendevano il tutto provocante ma con eleganza.
Indossai la mia collana, i miei soliti gioielli dorati e qualche spruzzo del buon profumo alla vaniglia che usavo da anni. Evitai di prendere la borsa, sarebbe stato un peso inutile, mi limitai ad infilare qualche decina di dollari nella cover del cellulare.

<<Dici che dovrei prendere una giacca?>> chiesi infine incamminandomi verso la porta. Olivia si girò verso di me squadrandomi dalla testa ai piedi.

<<Chi?>> mi chiese. Rimasi un attimo interdetta.

<<Cosa chi? La giacca? Ehm... io?>> feci confusa.

<<Chi devi scoparti?>> chiese ancora. Alzai gli occhi al cielo e le lanciai addosso la prima cosa che mi capitò di fronte: un reggiseno di neanch'io sapevo chi.

<<Sto andando ad esibirmi, giusto per ricordartelo>> dissi appoggiandomi con il braccio allo stipite della porta.

<<Mh, l'anno scorso sei andata a cantare in pigiama, non è quello>> fece incrociando le gambe e picchiettandosi il mento con le dita, chiaramente sovrappensiero.

<<Si, ma questa volta ho anche la cena con Benjamin>> le ricordai desiderosa di fuggire da quell'imbarazzante interrogatorio.

<<Mr Capitano dici? Nah non è nemmeno lui. Con Dawson fai baldoria da settimane, mettersi in tiro dopo che ti ha vista nuda più lui che tua madre non avrebbe senso>> continuò sempre più incuriosita. Se anche avessi voluto, fuggire non mi avrebbe aiutata, Livvy mi avrebbe inseguita per tutto il campus pur di avere le sue risposte.
All'improvviso un sadico sorriso si fece largo sul suo viso. Deglutii terrorizzata.

<<Speri di incontrare il dottorando sexy, non è così?>> fece infilando la matita che teneva in mano tra i capelli ricci e alzandosi dalla sedia, diretta verso di me.

ChosenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora