Mani tormentate

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Anche se per tutta la durata della telefonata aveva paventato tranquillità Chigusa Tsukikage a sera inoltrata non aveva ancora trovato la pace. È vero che aveva messo nelle mani di quella ragazzina tutte le sue speranze di ridare vita all'opera scomparsa del suo Ichiren ma adesso aveva paura di averle rovinato la vita, di averle trasmesso oltre alle sue conoscenze del teatro la sua ossessione per esso. Maya era sola, non aveva nessun adulto pronto a consigliarla e non aveva una famiglia, proprio come lei tutta la sua vita iniziava e finiva nel teatro.

Era quasi ora di cena ed il suo fedele amico, Genzo, stava preparando per farle mangiare qualcosa visto che aveva passato tutta la giornata in solitudine scrutando la natura della quale la casa era circondata senza proferire una parola. - Forse avrei dovuto farla venire qui - l'uomo sentendola parlare sussultò, non si aspettava che lo avrebbe reso partecipe del flusso di pensieri che l'aveva tormentata per tutto il giorno - Signora, lei conosce quella ragazzina da moltissimi anni ormai e nessuno come lei sa come trattarla per non lasciarla cadere nello sconforto - le parole dell'uomo furono interrotte dal suono del telefono che sorprese entrambi - Genzo se sono i giornalisti dì che non parlo con nessuno e che non ho niente da dire - Il fedele maggiordomo si avvicinò timoroso, non voleva deludere la donna disturbandola ma la voce dell'altro uomo al telefono sembrava foriera di sventure - È il presidente dell'associazione teatrale, vuole parlare con lei e dice che è urgente - la donna si alzò con fatica e prese la cornetta sospirando - Pronto, cosa? Non è possibile! Quando è successo? Come sta adesso? Arrivo subito! -

Genzo continuò a seguire il crescendo di domande incomprensibili delle quali non sentiva le risposte al contempo notò il volto della donna sfigurarsi in una smorfia di dolore e sbiancare fino a quando non chiuse la telefonata e si accasciò sulla sedia più vicina. Si portò le mani al volto tremando vistosamente, per fortuna ma sarebbe meglio definirla per ciò che era, devozione, dandone credito all'uomo, Genzo si trovava proprio lì accanto ed accorse in suo aiuto. - Signora si sieda. Cos'è successo? Si tratta di Maya, l'hanno trovata? Sta bene? - la donna alzò lo sguardo guardando l'uomo con disperazione, solo pochi minuti prima si stava dannando per aver portato l'oscurità di cui era colma la sua vita su quella di Maya e adesso doveva preoccuparsi anche per Ayumi - Si tratta di Ayumi, durante le prove ha avuto un mancamento e cadendo dal tappeto elastico si è ferita al volto. - la voce della donna era rotta dalla preoccupazione e le mani non smettevano di tremarle - In questo momento la stanno operando. Genzo, questa mia malasorte colpisce chiunque si avvicini alla dea scarlatta. Prima Maya che ha perso la sua famiglia e, come mi sono accorta più volte ha dovuto conoscere anche il tormento di un amore impossibile da realizzare e adesso Ayumi. Non posso accettare che anche lei, proprio come me debba donare la sua bellezza all'opera di Ichiren. Prepariamoci, voglio andare a trovarla - L'uomo aiutò la signora ad alzarsi prendendosi cura di non lasciarla prima che ritrovasse l'equilibrio - Non si tormenti signora, queste sono solo spiacevoli coincidenze. -

La Tsukikage scosse la testa sconfortata, avrebbe tanto voluto credere a quelle parole ma i fatti contavano più di esse e per adesso mettendo ben 4 vite sulla bilancia della vita questa continuava a pendere drasticamente sul piatto della Dea che seguitava a mietere vittime inermi.

- Manca poco e poi sarò nel villaggio dei susini, mi dispiace per Sakurakoji, so che mi uvole bene e che voleva solo essermi di conforto ma io adesso non posso assicurargli niente, né a lui né a chiunque altro. Avrei tanto voluto parlare con la signora Tsukikage, lei sa cosa vuol dire amare senza poter essere ricambiata, sa quanto possa far male questo sentimento ma ha ragione, non posso pretendere di avere più aiuto di quello che è stato concesso ad Ayumi - si perse con lo sguardo verso il finestrino ad osservare lo spettacolo donatogli dalla natura - Ayumi, era così bella ed a suo agio durante tutte le prove, ogni cosa bella che esiste in natura mi ricorda lei. Non riuscirò mai ad eguagliarla! Non ne ho le capacità, in verità non le ho mai avute è sempre stata una lotta impari e adesso non ho neanche più la volontà di misurarmi con lei. -

Fragili come CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora