Stanchezza

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Stanchezza
Cap.3

Era stanco, troppo stanco per trovare l'ennesimo modo per uccidersi.
Ferito, senza forze e triste.
Harry non ce la faceva.

Sentiva Draco blaterare e davvero non riusciva più a stargli dietro, non aveva dormito, non aveva mangiato, era ferito e oppresso dalla vittoria di Voldemort e della sua, personale e mondiale, recente sconfitta.
Dopo quasi sette anni, il signore Oscuro ce l'aveva fatta.

"Potter..." si sentì chiamare "Potter alza il viso."
Le catene che gli tenevano legati i polsi vennero tirate e con loro, il suo corpo senza forze e restio a una qualsivoglia opposizione.

"Potter..." sospirò Draco, cercando di metterlo seduto.
"Sono stanco" mormorò Harry, appoggiandosi al petto del biondo, sentendo le lacrime scendere "Sono stanco Malfoy, lasciami stare..."

I due si sedettero assieme, Draco appoggiato al muro e Harry appoggiato a lui, contro il suo petto, con la testa sotto al suo collo.
Era imbarazzante ma nessuno dei due sembrava accorgersi di quella situazione.

"Come ha fatto?" si decise a chiedere Draco, mentre cercava di sistemargli i polsi legati dai catenacci "Come ha fatto a scoprire di te?"
"Di cosa, Malfoy..." sospirò Harry.
"Beh... Che sei un Horcrux."

Il corvino allungò una delle gambe, togliendosi gli occhiali per stare più comodo sul petto del biondo, appoggiando poi le mani a terra.
Gli facevano male e sperava di morire dissanguato da un momento all'altro.

"Ogni volta che un Horcrux viene distrutto, lo sento... Lo percepisco... E percepisco quando sono vicino a uno di loro.
Voldemort ha solo fatto uno più uno... Ogni volta che lui era vicino a me, mi faceva male la cicatrice, l'ho sentito il primo anno con il professor Raptor e non capivo ma poi... Andando avanti con gli anni, ho capito.
Forse l'ho sempre saputo."

Draco si morse un labbro.
Il primo anno ad Hogwarts... Harry aveva affrontato Voldemort?
La voce era girata subito nei corridoi, ma lui non aveva mai creduto che quel bambino occhialuto avesse davvero sconfitto il signore Oscuro.

"Quanti ne mancano? Oltre a te..."
"Uno."
"E qual è?"
"Nagini."

Draco immaginò che uccidere Nagini non sarebbe stato facile, ma se ci avesse provato lui?
Magari con l'aiuto degli amici di Harry sarebbe stato ancora più facile e così avrebbero del tutto sconfitto il Lord Oscuro e quel periodo di dittatura e supremazia sarebbe finito presto.

"Proverò io a uccidere Nagini."
"No" brontolò Harry, alzando gli occhi e cercando quelli del biondo "Ti faresti ammazzare."
"Da quando tieni a me, Potter?" sorrise Draco.

Harry sospirò, appoggiandosi a lui, ancora, sentendosi la testa pulsare.
"Non è facile distruggere un Horcrux..."
"Tu sembri facile da uccidere."
"Vero... ma non è così... Non riuscirei a suicidarmi neanche se lo volessi."

Draco mosse una mano verso i suoi capelli ma la bloccò a metà strada, incerto su quello che stava facendo e poi li vide in quella posizione, soli in quella cella e non capì come non aveva potuto accorgersi di come Harry gli stava appoggiato al petto, le mani strette alla sua camicia e lui con le braccia intorno alla vita dell'altro.

"Dovrò obliviarti, Potter."
"No... Non farlo..." sembrò mugugnare Harry "Non togliermi quello che ho..."
"Non posso negarmi a questo.
Non posso.
Ma te li restituirò tutti, i ricordi, è una promessa."
"Non potrò più perdonarti, non riuscirò a farlo."
"Non m'importa se non mi perdonerai" mormorò Draco, prendendogli il viso fra le mani, guardandolo "Lo devo fare per salvarti da un destino peggiore.
Devi fidarti di me."

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