Non ti deluderò

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Non ti deluderò
Cap. 4




Draco aveva riaccompagnato Harry nella cella, dopo quel momento che era sembrato così strano ma così necessario.
Si erano abbracciati nella camera del biondo, durante l'inizio della tirannia di Voldemort.
Era stato come un respiro sott'acqua.

Harry si era più volte lamentato di come la decisione presa dal biondo fosse stupida e da egoisti.
Se davvero voleva aiutarlo, perché non gli permetteva di suicidarsi?
Gli bastava una bacchetta e l'Avada Kedavra avrebbe fatto il suo corso.

Draco aveva continuato a pregarlo di dirgli dove fossero nascosti i suoi amici ma quello, testa dura, si rifiutava categoricamente di dirglielo.
Non si fidava.

Come poteva, dopotutto, dargli torto?
Neanche lui si fidava di se stesso.
Sarebbe riuscito a portare a termine quello che si era imposto?

Essere coraggiosi, come Harry, quanto Harry...
No, lui non era il tipo di avere quella forza interiore tale da poter fronteggiare il lord Oscuro.
Neanche riusciva a pronunciare il suo nome.

Harry non aveva avuto niente eppure aveva trovato la forza per combattere, aveva trovato qualcuno per cui combattere, aveva trovato qualcosa in cui credere.

E lui?
Per chi combatteva?
Per cosa combatteva?

Forse non doveva farlo necessariamente per qualcun altro, poteva semplicemente farlo per sé stesso e per un suo prossimo futuro.

Draco non aveva amici.
Non aveva nessuno che poteva chiamare, davvero, amico.

Eppure, Serpeverde recitava:

A Serpeverde, ragazzi miei,
troverete gli amici migliori:
quei tipi astuti e affatto babbei,
che raggiungono fini e onori.

Poi ripensò a Tiger e Goyle.
Loro erano stati dei babbei fin dalla nascita, probabilmente, come ci erano finiti a Serpeverde?

Si rigirò nel letto, quando qualcuno bussò alla porta.
Draco si sedette sul materasso e sua zia Bellatrix entrò con un ghigno degno di pochi, stampato sul volto. Gli si avvicinò, sedendosi accanto a lui.

"Com'è andata oggi, Draco?"
"Bene... bene..." mormorò quello "Devi dirmi qualcosa?"
"Domani, alle 10, Potter verrà portato nella sala grande del manor e tu dovrai obliviarlo davanti a tutti...
Ti chiedo di fare un ottimo lavoro."

Il biondo abbassò il viso, annuendo distrattamente.
Non poteva di certo fare finta.

"Ti guardano tutti, Draco" riprese a parlare la donna "E io ho promesso a tua madre di proteggerti.
Che testardaggine!"
Il biondo quasi sorrise a quella cosa.
Narcissa sapeva come farsi rispettare dalla sorella.

"Sarà la prima volta che oblivierò qualcuno.
Non so se riuscirò a farlo perfettamente..."
"Tu fai del tuo meglio.
In ogni caso, Potter si sentirà scombussolato all'inizio e quando lo riporteremo in cella, lo controllerò per vedere se l'incanto sia stato eseguito nel migliore dei modi."

Draco storse le labbra e si alzò, camminando per la stanza.
Bellatrix alzò un sopracciglio.

"Tutto bene, Draco?"
"Una volta obliviato, lo porteremo nella camera degli ospiti."
"Come?"
"Come faccio a far credere a Potter di essere una risorsa importante per il signore Oscuro, come farà ad amarlo se verrà buttato in una cella buia?
No, per convincerlo, deve esser portato in una di queste stanze."

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