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Un'altra volta mi sveglio con un dolce tepore nella stanza che mi scalda fino alle ossa.
Un leggero cinguettare degli uccellini raggiunge le mie orecchie e lentamente apro gli occhi ritrovandomi nell'oscurità più assoluta.

Il buio mi avvolge completamente mentre mi metto a sedere sul materasso.
Mi guardò attorno e scorgo la stanza ancora immersa nelle tenebre della notte.
Un orologio appeso al muro segna le 5 del mattino e il suo ticchettio rimbomba nella stanza,scandendo il tempo.

Non mi era mai capitato di svegliarmi così presto neanche se avessi voluto.
Allungo la mano verso dove dovrebbe esserci la lampada e una volta trovata,l'accendo.
Quella piccola luce fioca illumina la parte della stanza in cui si trova il letto a mezza piazza e diminuisce d'intensità man mano che si va avanti.

Il rumore di qualche macchina che passa sull'asfalto mi giunge all'orecchie e confusa mi guardo attorno.
Non sono completamente sveglia e questo lo capisco dal passo poco sobrio con cui sto camminando.

Dabi...
Faccio scivolare lo sguardo su tutta la stanza per poi trovare la sua figura seduta sul pavimento con la schiena appoggiata al muro.
Le braccia possenti sono conserte e il capo è leggermente piegato da un lato.

Mi sento quasi in colpa per le condizioni in cui deve dormire per poter fare da guardia a me...mi si stringe il cuore quando si muove leggermente per trovare una posizione più comoda e mugola infastidito.

Magari posso fare qualcosa...

Il pavimento scricchiola ogni volta che faccio un passo e quello è l'unico rumore che accompagna il battito regolare del mio cuore mentre mi dirigo verso il piccolo magazzino che abbiamo.
Sono circa due giorni che non esco dalla mia camera è sinceramente non so neanche se mi è permesso.

Lo so che quel giorno Tomura era preoccupato per me,perché occhi e orecchie sono da per tutto.
E so anche che pure lui si senta in colpa come me,anzi di più.

La porta di metallo del magazzino mi appare davanti agli occhi e,senza far troppo rumore,entro.
Di solito qua dentro teniamo tutte le forniture in caso di emergenza e tra cibo e bevande trovo un futon impolverato,ordinatamente riposto su uno scafale.

Mi alzo sulle punte mentre tendo una mano verso di esso ma le mie dita riescono solo a sfiorarlo.
-Maledizione non ci arrivo-
Saltello sul posto cercando di raggiunge il futon che adesso sembra meno raggiungibile di prima.

Poi una mano entra nel campo visivo e fa il lavoro che toccava a me.
Non ci metto molto ad accorgermi che quella mano è di Tomura.
Il cuore inizia a battere freneticamente e sento le lacrime riaffiorare.

Lui è l'unica famiglia che ho e non poterlo vedere neanche per un giorno mi fa male includendo anche la situazione in cui troviamo.
Stare sola è il mi peggior incubo e credo proprio che non riuscirò mai ad affrontarlo se accanto a me non ci sia nessuno.

Lo lascia cadere ai miei piedi e poi se ne esce dalla stanza.
-g..grazie-
Balbetto in un sussurro mentre cerco di raggiungere la sua mano ma qualcosa mi trattiene...il mio corpo non riesce a toccarlo.

-la prossima volta non fare così rumore-
Non ho incontrato neanche per un secondo il suo sguardo visto che mi ha tenuto a debita distanza quasi come non volesse la mia presenza accanto a lui.
Questo mi ferisce ,e non poco,ma nonostante il cuore mi faccia male penso di meritarmela.

Quando sparisce io prendo il grande futon tra le braccia e a piccoli passi percorro i lunghi corridoi verso la mia stanza mentre tutto tace.

L'ho ferito così tanto?
L'idea di averlo fatto mi ha sfiorato la mente così tante volte che ho perso il conto.
Lo so che lui era preoccupato ma quando io mi sono ritirata da lui e stato come pugnalare con le mie stesse mani il nostro legame fraterno.

Passo dopo passo raggiungo la mia camera e
,con non poca difficoltà,apro la porta.
Il futon mi copre completamente la vista e soltanto quando lo appoggio per terra che incontro lo sguardo corrugato di Dabi.

Il suo viso come la mattina precedente è pochi centimetri dal mio volto e sento uno strano calore alle guance che pian piano diventano paonazze.
Sobbalzo sorpresa per la seconda volta sotto il suo sguardo che pian piano diventa più alto visto che si era abbassato alla mia altezza.

-m..mi hai spaventata-
Come è possibile che questo ragazzo sia capace di spuntare dal nulla senza far nessun rumore??
-dov'eri?-
Il suo tono è severo così come il suo sguardo.
-oh...s..sono andata a prendere un futon-
-perché sei andata a prendere un futon se hai già un letto?-
-p..per te-
Non capisco tutto balbettare e l'improvviso imbarazzo ma la sua vicinanza mi provoca tutto questo oltre che a un battito troppo veloce e irregolare.
Sgrana gradualmente gli occhi mentre mi fissa sorpreso  con quelle gemme turchine che si ritrova.
Apre e richiude subito la bocca come il giorno prima,come se non trovasse le parole.

Angolo per me
Hola¡
Volevo solo avvisare che venerdì e sabato non aggiornerò perché ho troppi compiti da svolgere e non riuscirò a scrivere.
Vedrò se posso fare qualcosa domenica ma non contateci troppo.
I professori si sono tutti impazziti in questo momento!!!
Comunque come sempre un grande bacio e una forte abbraccio.
Ciao❤️❤️

-Angel

𝕀𝕝 𝕗𝕦𝕠𝕔𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕟𝕠𝕟 𝕓𝕣𝕦𝕔𝕚𝕒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora