capitolo 4

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Un rompicapo.
Che razza di coglione spara dal nulla una frase del genere e poi se ne va.
Si riferiva a noi forse? "Noi".
Ti prego dimmi che non ho pensato davvero ad un noi.
Non posso fare a meno di non pensarci però, soprattutto perché al posto di guardarlo andare via come una scema, avrei dovuto intervenire e dirgli qualcosa.
"ci sono cose mai iniziate che non riescono a finire" ha detto
È colpa sua se le cose non sono realmente mai iniziate. Avrei dovuto dirgli che è stato lui quello a sparire "lasciandomi" senza spiegazioni, anzi peggio, mi ha detto solo cose che non avrebbe dovuto dire.
Non ci devo pensare, sono passati due anni ormai e lui non è più nulla per me. Oggi devo solo concentrarmi sulla festa di questa sera e divertirmi.
Questa mattina mi sono alzata presto e anche se le altre ancora dormivano, ho deciso di uscire a fare una passeggiata, cosa preoccupante perché non è da me, ma avevo bisogno di respirare e rilassarmi un po' e quale miglior posto se non "la terrazza" o così ribattezzata dalla sottoscritta.
Quando eravamo più piccoli mentre giocavamo a nascondino io e Edo ci eravamo arrampicati ed eravamo saliti sul tetto di due garage abbandonati lungo la strada; non sembrava nulla di speciale, ma con il tempo è diventato un posto così tranquillo e isolato. Lo spazio non è troppo grande, ma si affaccia sul vuoto di un burrone e di fronte, nascoste dagli alberi che riducono la vista: il cielo e le montagne. Con i colori del crepuscolo questo posto sembra quasi magico.
Una volta scoperto il posto, i ragazzi ci hanno aiutato a portare delle tavole di legno e un materasso. Abbiamo costruito una piccola tettoia e un falso divano, niente di lussuoso, ma non lo cambierei per nulla al mondo.
Mi accendo una sigaretta e mi godo la pace e la vista del vuoto, ho sempre amato questo posto per un semplice motivo: mi procura dei brividi e non so se è il freddo o i ricordi rivissuti nella mente.

flashback: due estati prima

"Sapevo che ti avrei trovata qui, solo tu puoi venire qui a quest'ora di notte" mi dice cupo Christian
"sono venuta per stare da sola" gli dico gelida
"e io invece sono qui perché voglio stare con te" mi fissa con quegli occhi color giada
"non sono stata chiara forse, non mi va di parlare, soprattutto con te" gli dico, mi sta davvero irritando
"allora non parliamo, però voglio stare qui con te" mi dice sedendosi accanto a me sul materasso sporco e rovinato.
Non so da questo tempo siamo qui a guardare il cielo, in silenzio, ma questo mi rilassa parecchio e fosse per me dormirei qui, spero solo non arrivi un cinghiale altrimenti si che mi metto ad urlare ed il momento rilassante va a farsi fottere.
Dopo non so quanto è Chris a rompere il silenzio
"mi dispiace, sono un stupido Alis" mi dice e sembra sincero ma io sono ancora troppo arrabbiata
"non voglio le tue scuse"
"io non ti capisco, prima mi cerchi e poi non mi vuoi, quando sto con gli altri ti da fastidio ma poi ti vedo con quella e per te è tutto normale, poi mi dici che mi vuoi, ma che non vuoi una relazione" gli dico stanca della situazione
"hai ragione, sai cosa? Me ne torno a casa" e si alza velocemente
"sai dovresti scrivere una guida - come risolvere i problemi velocemente: scappa finché che sei in tempo, firmato Christian" gli dico ironica, mi chiedo cosa cazzo sia venuto a fare qui all'una di notte quando non fa altro che peggiorare la situazione.
Si volta di scatto guardandomi male, cioè fatemi capire ora è lui quello incazzato, adesso ho voglia di prenderlo a schiaffi.
"Che dovrei fare Alis spiegami vuoi che ti chieda di essere la mia fidanzatina? per sempre felici e contenti vuoi questo? mi spiace ma non fa per me" mi dice alzando la voce
"nessuno ti ha chiesto questo Christian ma almeno non farmi sentire una stupida con i tuoi giochetti del cazzo" gli dico con la voce incrinata, ma comunque mi impongo di non cedere alle lacrime per lo meno non davanti a lui
"tu non capisci nulla e non sai nulla, non voglio averti per riempire i vuoti in me" mi dice guardandomi negli occhi e per un attimo colgo un lampo di fragilità e delusione nel suo sguardo, perché cosa non lo so forse perché sperava che io lo capissi, ma in realtà non so nemmeno perché siamo qui a urlarci addosso a quest'ora quando sono venuta qui per stare sola e non per parlare con nessuno.
"Andiamo ti accompagno a casa Alis" mi dice con voce stanca, ma non ho nessuna intenzione di muovermi da qui si sta bene, e poi perché dovrebbe accompagnarmi a casa non l'ha mai fatto, in più abitiamo a 5 minuti da qui e vorrei ricordargli che ci siamo solo noi qui e qualche cervo e cinghiale.
"resto qui"
"Cosa?? no ti accompagno non puoi dormire qui, non scherzare" sembra abbastanza spazientito
"Non sto scherzando" lo pensò davvero, non sarebbe la prima volta comunque
"Alis smettila di fare la stupida fa fresco di notte e se arriva un animale che fai da sola?"
"C'è una coperta e se arriva un animale urlo sono sicura che scapperà lui prima di me" gli dico e gli vedo spuntare un piccolo sorriso, bah io non lo capirò mai è bipolare due secondi fa stava urlando
"Rimango con te allora"
"Perché mai?"
"così sono sicuro non ci saranno problemi nel con il freddo ne con gli animali" mi dice accennando una sorriso e io cerco di rimanere impassibile fuori anche se dentro in realtà sto scoppiando.

Ci stendiamo sul materasso sgualcito con un coperta troppo sottile, ma non mi lamento soprattutto perché è stata una mia idea, geniale devo dire

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Ci stendiamo sul materasso sgualcito con un coperta troppo sottile, ma non mi lamento soprattutto perché è stata una mia idea, geniale devo dire.
Lo sento farsi più vicino dietro di me, e sento il suo dolce profumo invadermi le narici, poggia una mano sul mio fianco ed ecco i brividi, ma questa volta non sono causati dal posto e dal vuoto al di sotto di questa terrazza, ma dalla sua mano. Mia nonna mi diceva sempre - non si giudicano le persone senza conoscerle, ma fidati di me tesoro le sensazioni a pelle non sbagliano mai- e ora ho capito a cosa si riferiva.
"Alis ricordati di me" mi dice all'improvviso Chris e io rimango un attimo interdetta
"perché dovrei dimenticarmi di te scemo? ti ho tra le palle da 15 anni e chissà per quanto ancora dovrò sopportarti" gli dico ridacchiando e mi sta passando il cattivo umore di prima mentre mi accarezza dolcemente il fianco disegnando dei piccoli cerchi.
"proteggerò tutti i ricordi che ho di te" mi dice in un sussurro all'orecchio e subito dopo mi stringe a lui. Ci addormentiamo così arrabbiati l'uno con l'altra perché troppo orgogliosi e testardi per capirsi, ma troppo presi l'uno dall'altro per lasciarci.

fine flashback

È stata l'ultima volta che l'ho visto prima che partisse per non so dove, senza nessuna spiegazione e senza farsi sentire nemmeno una volta. Era diventato improvvisamente un fantasma.

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