È notte, il periodo della giornata in cui mi sento più a mio agio. Tutti dormono, ma per me le ore non passano mai e l’insonnia è l’unico rumore che sento in questo posto gelido. E così, mi ritrovo da sola in mezzo a tutti, con la testa penzolante di lugubri pensieri. Mi sento battere il cuore, mi sento pulsare le vene nelle tempie. Odio il fatto che ogni cosa si debba mettere in moto al barlume dei primi raggi del sole che scaldano il cuore a ormai troppe poche persone. Sono qui, in una pozza di sangue, in tutto ciò che i tuoi occhi denigrano di vedere. Sono qui, in un pozzo di solitudine innevata dalla ridondante visione dei tuoi occhi spalancati che mi guardano con tremendo orrore. Tu, almeno, non mi guardi come tutti gli altri, non provi pena per me, il tuo sguardo non è in disaccordo con il mio essere, no, tu sei confinato qui come me e, insieme, ci congeliamo in queste ore ferme dal tempo.