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-Aspettate! Aspettate un attimo, per favore, quello è un mio amico! Jungkook!-

Jein osservò con crescente divertimento il ragazzo che si agitava sul cavallo nel tentativo di scendere o di allontanarsi dalla palizzata. Il suo avversario, per contro, aveva un'espressione completamente priva di emozioni di alcuna sorta.

-Jungkook! Sono Jimin! Il tuo caro hyung che ti vuole tanto bene! Perché non scendiamo da... qui e andiamo a pranzo? Pago io, te lo prometto!-

Jimin, dopo aver visto che il bambino al suo fianco non veniva smosso dalle sue parole, si era rivolto disperatamente all'amico di fronte a sé. Probabilmente, il suo intento era di risultare tranquillo e persuasivo, ma il suo tono più alto di qualche ottava e le sue pupille dilatate tradirono la sua agitazione. Jungkook, imperterrito, si portò l'elmo sopra la testa e se lo infilò, abbassando la visiera sugli occhi.

-No, aspetta! Ce l'hai ancora per quella storia di Overwatch? Mi dispiace avere usato il tuo account per giocare e avere cancellato i tuoi risultati, giuro che è stato un incidente! Che ne dici se risolviamo la faccenda davanti ad un bel barbecue?-

Nonostante il ragazzo continuasse ad agitarsi con tutto il suo corpo mentre sciorinava febbrilmente le sue implorazioni, l'amico non gli rivolse un minimo accenno di riconoscimento. Invece, afferrò la lunga lancia postagli da un ragazzo poco più giovane di lui. Jimin, finalmente, sembrò realizzare che la sua strategia era inesorabilmente fallita su tutti i fronti e prese a fissare preoccupato l'arma stretta nel pugno del suo amico. Infine, si voltò non appena il bambino gli toccò la gamba per attirare la sua attenzione e gli porse a sua volta la propria lancia.

-Oh no. Non ci pensate neanche, non c'è modo al mondo che io combatta contro Jungkook! Quello mi uccide!- esclamò allora, cercando di allontanare il bambino e di scivolare giù dal cavallo.

I suoi tentativi però risultarono vani, in quanto la pesante armatura gli impediva di muoversi spontaneamente, costringendogli le gambe in movimenti rigidi e contenuti. Nel giro di un secondo, perciò, si ritrovò nella mano il lungo bastone di frassino sulla cui lunghezza si arrotolavano due strisce di argento e blu, che sembravano rincorrersi fino alla cima.

-I lord abbassino le lance.- annunciò una voce poderosa, che Jein scoprì appartenere all'ometto con i pantaloni a sbuffo.

Il primo combattente portò la sua arma in orizzontale in modo che fosse parallela al terreno e la appoggiò ad un supporto che spuntava dalla sella. Jimin invece, cercando di evitare di sbilanciarsi, la tenne alta verso il cielo.

-Aspetta Jungkook, parliamone!-

La sua supplica però fu presto seppellita dalla poderosa voce che emise un ultimo tonante comando.

-Cavalieri, combattete per l'onore della dama! Si dia inizio alla giostra!-

Non appena l'ultima parola ebbe lasciato la bocca del buffo annunciatore, Jungkook diede un energico colpo di talloni allo sterno del destriero. L'animale, senza esitazione, rispose al comando del suo padrone protendendo gli zoccoli in avanti e prendendo a galoppare verso l'obbiettivo. Jimin tentò disperatamente di tirare le redini con la mano rimasta libera nella speranza di allontanare il suo cavallo dalla staccionata, ma l'ostinato animale tenne il muso davanti a sé.

Non appena vide che il suo compagno era partito al galoppo, prese a sua volta a marciare contro di esso con cieca determinazione.

Fino a quel momento, Jein non aveva fatto altro che ridere nel vedere la buffa espressione del ragazzo che tentava di divincolarsi dal suo destino. Quando, però, notò la lancia dell'avversario avvicinarsi sempre di più al petto di Jimin divorando la distanza che li separava, uno spiacevole presentimento spuntò nella sua mente, rendendola irrequieta.

Dreamland (P.JM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora