Capitolo otto.

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I polpastrelli si stringevano sempre più attorno l'asse di ferro laccata in blu.

L'aria era calda, nonostante fosse autunno inoltrato e la massa di gente che entrava ed usciva faceva alzare senza sosta l'indicatore del mio livello d'ansia.

'Oh scusami caro!'

Qualcosa mi colpì il ginocchio, sussultai prima di notare un'anziana signora sulla settantina.

Capelli rigorosamente grigi e un viso contornato da rughe.

I suoi occhi, di un verde ormai spento, continuavano a fissarmi con aria affranta ma un dolce sorriso spiccava in quella che, probabilmente, era la tipica espressione di una nonna i cui nipoti non avevano mangiato abbastanza.

'Non si preoccupi, signora.'

Fu l'unica cosa sensata che fuoriscí dalla mia bocca in quella circostanza.

Ero ancora impegnato a lamentarmi su quanto mancasse alla fine del mio viaggio in quel maledetto autobus, quando una brusca frenata da parte dell'autista mi fece sbattere contro l'asse con cui cercavo di mantere l'equilibrio.

'Porcatroia!'

Mugolai, chiedendomi il perchè non avessi ancora chieso un'auto ai miei genitori.

In fondo avevo vent'anni e una media scolastica che sfiorava l'ottimo, quindi perchè non una macchina come premio per ripagare tutti questi sforzi?

La mia vocina interiore era d'accordo con le mie riflessioni, peccato che non lo fosse anche il tizio dietro di me, visto che non si asteneva a premere il palmo della sua mano sulla mia scapola.

'Hey ragazzo ma ci sei?Ti ho detto di spostarti, questa è la mia fermata!'

Sbuffai, cercando di farmi stretto nell'angolino precedente alle porte d'uscita.

Odiavo lui e quelle situazioni.

In quel momento, desideravo solo starmene seduto comodamente sul mio divano, magari leggendo un libro o strimpellando qualche melodia con la mia adorata chitarra.

Più passavano i minuti e più mi sentivo rinchiuso in una gabbia di leoni.

Solo che i leoni non avevano la criniera e i denti affilati ma un alito pesante e due pozzi con acqua delle fognature al posto delle ascelle.

Un sospiro di sollievo lasciò le mie labbra quando da lontano, scorsi il cartello stradale con scritto 'NGH FERMATE', qualcosa mi diceva che sarei sceso preso da quel pullman.

'Fermata!'

Il mezzo si bloccò, lasciando che le porte si spalancarono, dandomi l'opportunità di prendere una vera e propria boccata d'aria fresca.

Ricordandomi che quella era la mia meta, mi affrettai ad uscire, approfittando del vetro di un'auto accanto a me per darmi una sistemata al ciuffo biondo totalmente spiaccicato alla fronte.

L'orologio segnava le 16:37, un ritardo di ben quaranta minuti.

Non per questo, Harry mi aveva soprannominato 'Ragazzo Fuoritempo'.

Se ero bravo in qualcosa oltre la matematica, quella era fare ritardo ad ogni appuntamento.

Infilai le mani quasi indolenzite nelle tasche della mia felpa larga, arricciando il naso per non far scivolare ancor di più la montatura degli occhiali.

Puntai lo sguardo sull'asfalto malandato, camminando verso il piccolo vialetto di casa.

'Dovrei comprare un paio di vans nuove.'

Riflettei, osservando con cura le scarpe ormai consumate che decisi comunque di indossare quel giorno.

Non ero un tipo molto interessato all'aspetto fisico, in realtà, mi bastavano un paio di jeans, un maglione caldo e delle vans per sentirmi bene.

Forse era per questo che non attiravo ragazze o..ragazzi.

Tutti si limitavano a giudicarmi da come apparivo: basso, magro e con nessun senso dello stile.

Un ragazzo a cui non importava avere muscoli e addominali, essere il capitano della squadra di football o portarsi ogni sera una ragazza diversa a letto.

Al contrario, a me piaceva leggere, suonare la chitarra fino a tardi, guardare film sdolcinati il sabato sera e se non era per i miei occhiali, avrei battuto la testa ovunque già mille volte.

Alzai lo sguardo, realizzando di essermi appena scontrato con una figura molto più robusta di me.

Detto, fatto, dovevo seriamente iniziare ad essere più attento ai miei movimenti.

'Oh, piccolo, finalmente, è quasi un ora che ti aspetto!'

SORPRESAAAAAH!!!

L'ottavo capitolo in meno di tre giorni, amatemi.

Consideratelo come un piccolo regalo di natale, rido.

Volevo solo dirvi che questa è la mia prima ff, quindi scusate per gli errori ed eventuali stronzate di scrittura e robe così insomma, lasciate un commento o una stellina)-:

Btw, la storia è a quasi mille visualizzazoni in un mese ed io boh sono felicissima sjdusjs, vi adoro, sappiatelo.

Detto questo, vado ad abbuffarmi di cioccolata.

Buon Natale(di nuovo xd) e alla prossima~

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