Capitolo 17

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Lele's pov:
Sono seduto su questa altalena a dondolare lentamente già da un po', adoro questo posto, è il mio preferito a Roma, dove io e i miei amici ci riunivamo prima di andare a vivere a Milano... pensavo a me e Tank, so che non dovrei pensare a lui, ma non riesco proprio a togliermelo dalla testa! Comunque, della serie parli del diavolo e spuntano le corna, sento dei passi dietro di me che mi spingono a voltarmi lentamente e ovviamente data la mia fortuna sfacciata- mai na gioia proprio- mi trovo davanti un Tancredi con le guance arrossate dalla probabile corsa per raggiungermi, i capelli scompigliati dal vento e le lacrime agli occhi: ah LUI piange?! IO dovrei piangere e infatti lo sto facendo... mi sta fissando i silenzio scrutando attentamente tutti i particolari del mio viso, dai miei capelli anche questi incasinati a causa del vento, alle lacrime che continuano a rigare le mie guance, alla mia espressione triste e preoccupata(per Diego ovviamente, di certo non per lui... nono...), poi fa un passo verso di me e si viene a sedere sull'altalena accanto alla mia: maledetti gli inventori che ne hanno messe due!, fa per parlare ma lo zittisco subito sovrastandolo con la mia voce
IO: "Senti Tancredi, io non lo so perché tu stai facendo tutto questo, pensavo fossimo pronti per questa cosa, ma a quanto pare tu non lo eri e non lo sei tutt'ora, perciò l'unica cosa che ti posso dire al momento è che non solo mi hai ferito ma anche deluso da te e dal tuo comportamento, pensavo tu mi amassi, ma mi sto iniziando a ricredere, altrimenti non trovo spiegazioni plausibili e logiche per questo tuo cambiamento improvviso" sono davvero molto deluso da lui, ma non posso evitare di sperare che lui si scusi e che tutto torni normale, finalmente e so che se lui lo facesse io non dovrei perdonarlo e fidarmi ma hei non posso comandare il cuore! Finalmente si decide ad aprire bocca e quello che mi dice mi lascia davvero senza parole:
T: " Ok Lele, capisco che tu ce l'abbia con me ed è ovvio, ma ti prego prima di trarre conclusioni affrettate ascoltami, se dopo vorrai comunque essere arrabbiato va bene, ma voglio prima spiegarti" annuisco leggermente mentre lo guardo negli occhi e lui lo sa perché lo faccio: quando deve mentirmi non mi guarda mai negli occhi perché sa che capisco subito se è serio o se dice qualche cavolata, continua a guardarmi negli occhi spiega
T: "Allora, so che sembrerò un deficiente e lo sono, ma la verità è che io... ecco io non sono abbastanza per te! Ok l'ho detto! Tu Lele Giaccari sei l'amore della mia stupidissima vita, ma io mi sono reso conto dopo aver parlato con tuo padre, che mi ha detto che appunto la verità è che io ti ho fatto cambiare ma non seid avvero gay, sono l'unico che ti piace, e con la nostra chiacchierata ho capito che se ti sto accanto ti faccio cambiare ma non sei così e se ti sto lontano evito di rovinarti, di farti riempiere di insulti perché stai con un ragazzo, di non farti soffrire, ma io non riesco a stare lontano da te!" dice riscoppiando a piangere, sono scioccato da tutte le cavolate che mio padre gli ha ficcato in testa, ca*** non avrei mai dovuto lasciarli da soli! Si vedeva che mio padre non lo voleva, come ho fatto a non capirlo?! Mi avvicino a lui e gli metto una mano sulla schiena, lui alza lo sguardo nuovamente su di me e cerca di trattenere i singhiozzi con il labbro che gli trema, allora non resisto più e lo abbraccio stringendolo forte forte a me, lui si rifugia tra le mie braccia, come se fossero un posto sicuro per lui e mette il viso nell'incavo del mio collo, gli sussurro che non è vero ciò che ha detto, che lui è tutto ciò che voglio, che mio padre gli ha detto solo puttanate e piano piano si calma, a questo punto gli alzo il viso tenendolo tra le mie mani e gli chiedo di non lasciarmi mai più, perché la verità è che lui è tutto ciò che voglio e poi lo bacio, mi era mancato in una maniera assurda!
Siamo davanti casa mia, di nuovo, prima siamo tornati da Cecia e abbiamo detto a tutti la verità e lui e Diego hanno fato pace, cioè Diego si è scusato per averlo picchiato, poi Tank ha insistito per tornare dai miei genitori e ora siamo qui: suono il campanello tenendo stretta la sua mano e ad aprirci è proprio lui, mio padre...

SPAZIO AUTORE
Ciaoo a tutti 💙
Scusate tantissimo per il ritardo!! Abbiamo avuto dei problemi per sentirci per videochiamata!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto 😊 comunque arriviamo a 30⭐️ per la prossima parte!!
Alla prossima! 🍓
Very🎮 & Ludo🧸

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