Non me ne importa più niente

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CAPITOLO 8

Due giorni dopo eravamo davanti a casa di Diego e Luca. Nicola bussò e venne ad aprirci Luca
<<Diego dov’è?>> chiesi subito
<<di sopra, è appema tornato da nostra sorella, in questi giorni dovrà starle accanto perché dopo l’intervento ha bisogno di qualcuno che le stia acanto 24/7. Lui chi è?>> ci chiese non accoehendosi che era Nicola. Lui a causa del fatto che di solito lavorava nelle cucine ma non portava i cibi in tavola  e poiché vestito con dei semplici jeans e un giubbotto di pelle mio fratello sembrava un'altra persona non lo riconobbe proprio.
<<sono il nuovo re e lei è la nuova regina>>
<<è uno scherzo? Non può essere>> disse indietreggiando sconvolto per poi sedersi sul divano e tenersi la testa tra le mani. Io d’istinto mi sedetti vicino a lui e lo abbracciai.
<<siamo venuti qui per dirti che abbiamo annullato il contratto>> dissi porgendogli il foglio che lo annullava.
<<non lo voglio, non me ne importa più niente. Non voglio neanche più vederti Sara, spero solo che tu possa essere felice con lui>> disse Luca senza guardarmi negli occhi. Pronabilmente aveva sentito che c'erano delle persone ed era sceso per vedere chi erano ed aveva così ascoltato la conversazione che avevamo avuto con Diego. Poi
<<a che ora devo venire domani al castello per lavorare?>> chiese a Nico
<<se è questo quello che vuoi. Domani devi essere là alle 6.15 a.m.>>
<<perché stai facendo questo Luca? Guarda che sono sempre la stessa Sara che hai conosciuto tempo fa>> gli dissi cercando di fargli cambiare idea
<<mi dispiace REGINA ma devo andare a licenziarmi ora>> disse marcando la parola regina
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<<ora che sei regina non pensi che dovresti avere un servitore personale?>>
<<non so se è il caso padre>>
<<ma devi farlo Sara,tutti l’abbiamo fatto>>
<<va bene, ma voglio sceglierlo io!>>
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<<regina, qui ci sono gli alloggi della servitù, può scegliere quello che desidera>>. Mentre stavo cercando qualcuno da scegliere notai un ragazzo che a stento si reggeva in piedi. Dopo qualche passo cadde a terra e il ‘capo’ si stava avvicinando a lui per punirlo, ma lo fermai.
<<si fermi>> dissi raggiungendoli. Quando capì chi era mi si strinse il cuore: era Luca.
<<scelgo lui>> dissi rivolgendomi alla donna di prima
<<glielo porterò in camera tra massimo mezz’ora>>
Mezz’ora dopo mi ritrovai un Luca dall'aria sofferente in camera mia.
<<Luca>> lo chiamai
<<si mia regina?>> disse non guardandomi negli occhi
<<aspettami un minuto qui>> senza aspettare la sua risposta andai diretta verso le cucine e chiesi al cuoco di preparami un paio di panini e qualcosa da bere. Meno di cinque minuti dopo mi stavo dirigendo con il cibo, poggiato su un vassoio, verso la mia camera. Entrai e gli porsi il cibo
<<non posso Sar-regina>>. Allora presi in mano un panino e poi con l’altra presi la sua mano destra, gliela aprì e poggiai il panino in questa. Poi gli dissi solo
<<mangia>. Finalmente lui lo mangiò, ma poiché lo finì velocemente gli porsi anche l’altro. Questa volta non esitò, ma non lo divorò come aveva fatto con il primo. Quando finì anche questo gli porsi il succo.
<<grazie regina>>
<<Luca,ti prego smettila di chiamarmi regina: sono Sara>>
<<non ci riesco, mi dispiace>>
<<posso provare a fare una cosa?>> gli chiesi. Quando vidi che annuì,aggiunsi
<< chiudi gli occhi>>. Luca, seppur esitando, lo fece. Allora mi avvicinai sempre di più a lui, finchè non feci combaciare le nostre labbra. Lui stranamente non si rifiutò, anzi. Quando dopo alcuni minuti ci staccammo lui mi sorrise e mi guardò negli occhi
<<ti prego, baciami ancora>> non aspettai altro e ricominciammo a baciarci.

<<scusate, non vorrei interrompervi>> disse Nicola entrando in camera

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