Di Nuovo A Casa

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"Corvonero!"
Urlò il cappello.

Lily asciugò una lacrima seduta al tavolo dei professori.

Era rimasta molto delusa nel non vederlo lì a banchettare con loro.

Sua figlia era una corvonero.

Tirò su col naso.

"Cara tutto bene?"
Le chiese Pomona.

" Sì professoressa, è solo l'emozione, vedere i figli crescere..."
La professoressa di erbologia le mise una mano sulla spalla sorridendole.

" deve essere davvero meraviglioso per un genitore assistere allo smistamento "
Commentò un ragazzo seduto accanto alla Sprite.

" E tu chi sei ragazzo? "
Gli chiese amichevole.

" Neville Longbottom professoressa, piacere di conoscerla"

"piacere mio"
Rispose Lily sorridente.

Allora Pomona prese parola.
"Il ragazzo è uno dei migliori erbologi che abbia mai conosciuto! Ed ha solo diciotto anni!"

Lily sorrise.

" lavoro qui come aiuto insegnante con la professoressa Sprite"

"Oh Neville congratulazioni allora"
Un nuovo applauso si levò e quando tutti gli studenti si accomodarono al tavolo della loro casa la preside Mcgranitt prese parola.

"Quest'anno sono felice di accogliere nuovamente ad Hogwarts tutti voi, con una nuova luce nel cuore, la guerra ha scavato le nostre anime, ci ha distrutti, ma adesso Hogwarts è pronta a ricominciare, a donare a tutti voi magia e speranza che questa libertà non finisca mai più, voldemort è morto, il mondo magico è libero! "
Un forte applauso e urla di approvazione si levarono su tutta la sala.

Lily si chiedeva esattamente come quei ragazzi che avevano attraversato una guerra, visto morire i loro amici, cari, potessero essere così felici di tornare nel luogo che l'aveva ospitata.

Erano coraggioso, tutti indistintamente, stavano affrontando i danni che l'evento aveva creato.

A testa alta.

"Inoltre volevo presentarvi alcuni nuovi componenti del corpo dei docenti... Ecco a voi il professor Longbottom che assisterà la professoressa Sprite ad Erbologia ed Erbologia potenziata. "

Neville si alzò timidamente in piedi inchinandosi alla sala.

Era molto strano per lui essere seduto lì.

Accanto alla poltrona vuota di Piton.

" E la professoressa Lily Lander che prenderà il mio posto alla cattedra di trasfigurazione "
Di nuovo degli applausi la stordirono e timidamente sorrise alla sala.

" E infine sono molto contenta di presentarvi la nuova medimaga che lavorerà a fianco di Madama Pomfrey, Calliope Sprout"

Calliope si giro verso la sala facendo l'occhiolino a tutti coloro che avevano il coraggio di guardarla.

Non sarebbe cambiata mai.

"Bene! E ora via al banchetto"

Sulla tavola si materializzarono prelibatezze di tutti i tipi ma Lily non riusciva a toccare nulla.

Aveva un peso sullo stomaco come se un mattone le si fosse poggiato sul ventre.

E la Mcgranitt sembrò percepirlo.

Difatti si alzò in piedi trascinandola con se in una delle anticamere della sala grande.

"Lily devo confessarti che ho già detto a Severus di Eileen, non sono entrata nei dettagli ma... Come tu puoi facilmente comprendere sarebbe stato troppo per lui, tutto in una volta, l'ho spedito a Cokeworth in modo che potesse elaborare il tutto."

Lily scoppiò a piangere, come non faceva da mesi... Anni forse.

" cosa farò professoressa? Io lo amo "
Sputò fuori le parole che in bocca le lasciarono un senso di amarezza.

Dato dall'incertezza e dalla probabilità... Che lui non la amasse più.

" Lily cara... Non piangere ci vediamo domani mattina nel mio ufficio, adesso torna di là e va a mangiare qualcosa... Non vorrei che la professoressa di Trasfigurazione svenga"
Le disse accarezzandole il viso

Lily non era una bambina, così tornò in sala grande.

I ragazzi erano così vivaci le trasmettevano gioia.

Iniziò a mangiare sorridendo.

Era davvero di nuovo a casa.

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"Quindi la professoressa Lander è la tua mamma?!"
La domanda sembrò scombussolare Eileen che ci pensò un po' più del dovuto ponderando la risposta.

"Perché me lo chiedi?"
Disse in fine.

"avete lo stesso cognome... Pensavo di sì"
Fece spallucce la ragazzina seduta di fronte a lei.

Che poi che diavolo voleva da lei.
Le parlava come se fossero amiche e ad Eileen questo dava fastidio.

Era molto timida e non abituata a tanta vivacità.

Era sempre stata una bambina tranquilla.

Amava leggere sul prato di casa sua a Marsiglia, ricordava che durante l'estate sua mamma le portava sempre un piatto pieno di frutta e si sedeva accanto a lei leggendo.

Aveva sempre ammirato sua madre e le voleva bene al di fuori dell'immaginabile.

Da grande voleva essere come lei.

"Difatti è mia madre"
Le rispose alla fine.

" E tuo padre? Non è qui con voi?"
Continuò imperterrita la piccola pettegola corvonero.

"Non ce l'ho, ma poi perché non ti fai i fattacci tuoi? Io non ti ho mica chiesto la storia della tua vita"
Le rispose stizzita Eileen.

"Ehi, tranquilla, volevo solo fare amicizia... Io sono Joe"
Le porse la mano la bionda.

Eileen la squadrò di nuovo.
Poi decise che forse fare amicizia non sarebbe stato così male.

"Beh tu sai già tutto di me non vedo a che serva presentarmi"
Eileen arricciò il naso ma poi entrambe sbottarono a ridere.

In fondo Joe non sembrava così male, era una ragazza del terzo anno, aveva grandi occhi verdi e una spruzzata di lentiggini sul naso... I capelli biondi le ricordavano il colore dei campi di grano.

Le sorrise.

Sarebbe stato bello avere un'amica.

𝐋𝐚 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora