Capitolo 2

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I test cominciarono dopo pranzo.

Disposero i ragazzi nei lunghi tavoli della mensa e gli incaricati divisero in gruppi   e li sistemarono nelle stanze in cui avrebbero sottoposto i test attitudinali.
Harry e Liam si ritrovarono nello stesso gruppo e decisero di sedersi l'uno accanto all' altro.
Le gambe di Harry cominciarono a tremare dall' ansia, la quale oramai, stava prendendo il sopravvento. Non aveva idea di come poter riuscire a calmarsi.

Liam, accanto a lui invece, era tranquillo come sempre .
 A sottoporli ai test erano dei volontari di altre fazioni, poiché le regole dicevano che gli iniziati dovevano essere testati da una persona proveniente dalla fazione di origine. Dopo qualche minuto gli addetti ai test, iniziarono a chiamare uno ad uno i ragazzi, in ordine alfabetico.
Harry era l' ultimo del suo gruppo e ciò se possibile, lo agitava ancora di più.
Il riccio non sapeva proprio cosa aspettarsi. Ma dopotutto nessuno lo sapeva. Era infatti, severamente proibito parlare dei test.

Ad interrompere i pensieri di Harry fu una voce femminile, che lo chiamò.
Il ragazzo alzò la testa e vide che dalla porta era uscita una ragazza Intrepida , che gli fece cenno di seguirla in un'altra saletta, arredata da un semplice lettino  (tipo quello che si trova dal dentista) e numerosi monitor  con un sacco di numeri incomprensibili ed un tavolino.
 Il tavolo era pieno di fiale e siringhe dai mille colori ,dal contenuto ignoto al riccio, le cui mani avevano cominciato a tremare anch'esse.

''Mi chiamo Lottie, siediti e mettiti comodo'' disse presentandosi, cercando di mettere a suo agio il più piccolo, notando lo stato di agitazione del ragazzo.
''Calmati non ti succederà nulla non farà male Harry, respira '' gli consigliò sorridendogli. La ragazza era veramente carina. Era molto gentile e aveva dei lunghi capelli biondo dorato e occhi azzurri molto belli, particolari. 

"scusa ma desso devo metterti questi" annunciò la bionda mostrandogli dei fili.

''Nessun problema" borbottò Harry insicuri.Lottie iniziò ad applicare numerosi elettrodi sulla fronte del riccio, spostando i suoi ricci ribelli. Dopodiché gli tese una delle tante fiale colorate, ordinando ad Harry di bere tutto il suo contenuto .

Harry fece ciò che che gli era stato detto e all' improvviso divenne tutto buio.

***

Harry fece un respiro profondo.
E aprì gli occhi.
Si trovava in una stanza semibuia, però con lui questa volta non c' era nessuno.
Iniziò a camminare per quello che gli sembrava un corridoio infinito.
Finché alle sue spalle non udì dei passi .
Si girò di scatto, ma dietro di lui non c'era nessuno.
Il panico cominciò a prendere il sopravvento e Harry ormai, era quasi totalmente paralizzato dalla paura.
Provò a muoversi ma le sue gambe non riuscivano a muoversi. Un improvviso rumore però fece scattare in Harry qualcosa. Il riccio cominciò a correre finché non sentì mancare il fiato e i muscoli delle gambe bruciargli, decidendo quindi di fermarsi per prendere fiato.
'' Continua a correre '' ordinò al giovane una voce femminile.
Essendo tutto buio però, per Harry fu impossibile riconoscere da dove provenisse la voce,ma pensò che fosse meglio ascoltarla.
Intimorito ,decise quindi di indietreggiare, nonostante il forte presentimento che ci fosse qualcuno alle sue spalle.
Non fece molti passi prima di cadere all' indietro ,ritrovandosi per terra.
Si alzò velocemente per vedere la causa della sua caduta, ma la scarsità della luce presente nella stanza, non gli permetteva di vedere nulla.
Harry provò quindi ad avvicinarsi, per poter osservare meglio. Improvvisamente la stanza si illuminò. E finalmente vide su cosa fosse inciampato. Era il corpo di un uomo, con una profonda ferita all' addome .
Solo allora il riccio si accorse di avere in mano un coltello .
Un tocco leggero ,costrinse il giovane a girarsi rivelando così una bambina.
''Sei stato tu a fargli del male?'' chiese preoccupata , al giovane ancora scosso dopo la vista del corpo.
''Te lo giuro...non sono stato io '' disse il riccio con la voce tremante.
Anche le mani avevano cominciato a tremare di nuovo.
Provò quindi a fare un'altra volta un respiro profondo per calmarsi, prendendo la mano della bambina, aveva la sensazione che entrambi fossero in pericolo e di certo non voleva lasciarla un secondo di più alla vista del corpo.
Doveva nasconderla, ma non sapeva dove.
Non sapeva nemmeno dove si trovasse.
Era del tutto disorientato. Provò più volte a guardarsi intorno ma l' unica cosa che vide ,fu che l' uomo era sparito.
'' Se la lasci a me, non ti farò del male ragazzino, ma ora fa ciò che ti dico '' disse l'uomo che adesso si trovava di fronte a loro.
Istintivamente,strinse ancora di più la mano della piccola, la quale aveva cominciato a piangere e ad urlare.
Harry non ci pensò un secondo. Si buttò di scatto sull' uomo che una volta a contatto con il terreno scomparve facendo atterrare Harry molto bruscamente, il quale fece appena in tempo a guardare in direzione della bambina che tutto , intorno a lui divenne buio un' altra volta.
 
***
Questa volta fu meno difficile riaprire gli occhi. E questa volta Harry riconobbe immediatamente il posto in cui si trovava.
Il riccio si trovava nel centro della città, circondato dai tipici grattacieli di cui solo la metà veniva ancora utilizzato mentre il resto erano solo i resti delle vecchie abitazioni.

Be Brave || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora