#23 - Jealousy pt.2

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"Alle 18 abbiamo appuntamento con l'agente, ricordi?" domando al mio ragazzo "Si, come posso dimenticarmi?! Sono davvero euforico, ho grandi aspettative" dice chiudendo il libro che sta leggendo e buttandolo distrattamente sul materasso. È ormai da qualche mese che io e Niall parliamo del fatto di acquistare una casa insieme, la maggior parte dell'anno la trascorriamo negli Stati Uniti e siamo decisamente stanchi di affidarci a degli alberghi, per quanto belli possano essere. In questo momento ci troviamo a Los Angeles perché tra due giorni Niall ha in programma uno dei concerti del suo tour qui. Quale occasione migliore per iniziare a guardarsi intorno?

"Sei sicura che questo fosse l'indirizzo giusto?" chiede per l'ennesima volta in dieci minuti "Certo che lo sono babe, siamo solo un po' in anticipo... sii paziente" lo prendo in giro. Proprio mentre Niall sta per incominciare a lamentarsi di nuovo, una Range Rover grigia metallizzata parcheggia nel vialetto e una donna mozzafiato esce dall'auto. "Buonasera, io sono Christine" si presenta una volta che ci ha raggiunti. Indossa un vestitino rosso fin troppo corto, così attillato che niente può essere lasciato all'immaginazione, il suo ventre piatto e il seno prosperoso sono fasciati alla perfezione. Tra le mani stringe una cartellina dello stesso colore dell'abito e ai piedi porta dei tacchi vertiginosi, almeno dodici centimetri direi. Istintivamente afferro la mano del mio ragazzo e la stringo appena provocando una sua leggera risatina.

"E questo è il salotto" annuncia entrando in casa. Le pareti sono completamente bianche e appesa c'è una TV grande quanto il nostro appartamento di Londra. Al centro della stanza c'è un divano in pelle nera e un tavolino basso in cristallo, porto gli occhi al soffitto e noto una quantità innumerevole di faretti che illumina la stanza lievemente, creando un'atmosfera accogliente. "Le finestre sono scorrevoli e da lì potete andare in giardino" spiega aprendole e facendoci passare. Anche qui ci sono dei piccoli faretti a terra che illuminano tutto il percorso fino alla piscina, mozzafiato. Incomincio a chiedermi quanto possa valere una villa simile ma vengo distratta dalla voce della donna che ci invita a rientrare.

Cammina aggraziata su per le scale, facendo rimbombare il suono dei suoi tacchi in tutta la casa. Dentro di me maledico il fatto di aver scelto un semplice jeans e delle scarpe comode. "Sai, sono una tua grande fan" dice in una risatina sfiorando la spalla di Niall "Ah, ti ringrazio" le sorride lui, io accenno una smorfia. Non le credo affatto. "Venite, il pezzo forte è di qua" spalanca una porta in legno massiccio "La suite padronale" annuncia. I miei occhi si fanno grandi e ammirano il sole che sta tramontando dalle grandi pareti in vetro. "Wow" riesco solo a dire "E' stupendo" concorda il mio ragazzo. "Questa casa è stata costruita nel 1980, da un famosissimo architetto, e poi ristrutturata di recente. Le pareti sono in vetro massiccio e con un semplice click si possono oscurare in pochi secondi...sai che intendo, no?" si rivolge soltanto a Niall, ammiccando una risatina. Cerco di mantenere il controllo del mio viso, evitando espressioni facciale che potrebbero far scatenare una guerra mondiale. Lui, invece, non risponde e lancia un'occhiata a me che distolgo lo sguardo. Proseguiamo fino al bagno principale, completamente in marmo bianco, arricchito da dettagli dorati. "Il marmo è italiano e la doccia ha una funzione massaggio incorporata" la indica "E' abbastanza grande per due" ride di nuovo come poco fa, parlando sono con lui. Ora è davvero troppo! Ma chi crede di essere? "Beh credo che abbiamo visto abbastanza, no babe?" domando con un tono forzato. Niall strabuzza gli occhi, l'ha capito che sono nervosa e che sto cercando di marcare il territorio. Difficilmente utilizziamo nomignoli sdolcinati, soprattutto in presenza di persone che non conosciamo. "Ehm, si... si" dice lui. "Vi accompagno alla porta allora".

"Ti lascio il mio biglietto da visita così possiamo fissare un appuntamento... in agenzia" lo porge al mio ragazzo ma io lo afferro velocemente dalla sua mano "Grazie" dico secca. "Tenete presente che le case a Hollywood Hills sono molto ricercate e che, quindi, qualcuno potrebbe soffiarvela da sotto il naso in pochissimi giorni" "Non ti preoccupare Christine" marco forte il suo nome "Io e il mio ragazzo ci faremo sentire al più presto" concludo. "E' stato un piacere" sorride giuliva "Tutto nostro" dico io "Arrivederci Christine" saluta Niall.

"Si può sapere che ti è preso? Non avevamo nemmeno concluso il giro della casa e sinceramente mi stava pure piacendo" sbuffa stringendo le mani al volante "Ti stava piacendo la casa o l'agente immobiliare?" domando arrabbiata. Ride e mi fa innervosire ancora di più "Smetti di ridere, sono seria" "(Y/N) stava facendo il suo lavoro, deve vendere case" risponde pacato "Quindi tu per pubblicizzare i tuoi album devi provarci con le giornaliste? Mi stai dicendo che funziona così?" guardo fuori dal finestrino concentrandomi sul paesaggio che scorre.
Quando finalmente rientriamo in albergo mi levo le scarpe lanciandole "Per favore, sai che odio quando la stanza è un macello" dice Niall, le afferro e le posiziono ordinatamente vicino all'ingresso della stanza. "Non dirmi che stai usando il trattamento del silenzio con me ora" sogghigna. Si, lo sto facendo. Perché è così ingenuo? Ogni donna cade ai suoi piedi. Incrocio le braccia al petto e mi siedo sulla poltroncina accanto al letto. "Piccola, fai sul serio?" si inginocchia davanti a me poggiando le mani sulle mie cosce "Dai" ridacchia di nuovo. "Niall, smettila di ridere! Ma davvero non te ne rendi conto?" mi guarda incitandomi a continuare "Oh Niall sono una tua grande fan... Oh Niall le finestre si possono oscurare e poi potremmo farci una doccia insieme... Oh Niall guarda il mio completino rosso attillato" imito la sua voce "Non credi di stare un po' esagerando?" domanda serio, questa volta. "No, no... non sto esagerando. Ovunque andiamo c'è una donna pronta a sbatterti in faccia il suo seno o il suo culo e io devo stare li a guardare la scena" "Da quando sei così gelosa? Sono in tour per sette mesi all'anno, circondato da ragazze e non ti sei mai comportata così" "Stavolta è diverso, se ne stava li con quel suo corpo perfetto e i tacchi vertiginosi. Io nemmeno li so portare i tacchi. Ad ogni evento devo pregarti di portarmi un ricambio per quando usciamo e se la mattina non mi metto il mascara sembro uno zombie" "(Y/N) per favore, ma senti quello che dici?" disegna dei cerchi con le dita sulle mie gambe "Pensi che per me sia importante questo?" mi guarda "Io sceglierei sempre te... preferirei sempre i tuoi jeans strappati e le tue converse alte e ti vorrei sempre struccata, con le leggere lentiggini che ti si formano sul naso durante l'estate. Non dubitare mai, mai, di essere meno di qualsiasi altra donna perché io vedo solo te" si alza e mi bacia la fronte, circondandomi le spalle con le braccia muscolose. "Ora, gelosona, che ne dici se ci facciamo una doccia e poi ordiniamo una pizza in stanza?" sorride "Ti amo Niall" "Lo prendo come un 'si'" mi bacia di nuovo la fronte "Ti amo anche io petal".

📍Los Angeles@niallhoran: my kind of date night

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📍Los Angeles
@niallhoran: my kind of date night.

💙

Comments:
@y/i/n: Netflix and chill 👅

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