CAPITOLO CINQUE

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È Christina a svegliarmi,bussando alla porta.

"Buone notizie,questo posto funziona ancora!"annuncia sorridendo

"Bene"rispondo assonato e poco interessato

"Coraggio,ti aspettiamo tra dieci minuti nella mensa,non è molto distante da qui,stai solo attento a non cadere"

"A cadere?" Chiedo

"Sì,bisogna essere attenti a dove si mette i piedi"

"Mh okay" e mi rigiro nel letto coprendomi la testa con il cuscino

Christina esce subito dopo,perfetto.

Devo capire chi è quella ragazza,quella che vedo ogni volta,in fondo deve esserci un motivo se la vedo.

Ma non posso chiederglielo a lei,le farei del male e una parte di me non vuole farla soffrire anche se una sconosciuta.

Non posso nemmeno parlarne con Zeke o Christina,non ancora per lo meno,in fondo sono anche loro degli sconosciuti.

Dieci minuti passano troppo velocemente così mi vesto con una maglia lunga grigia e dei pantaloni larghi e lunghi.Sono ridicolo,ma non ho altro,e mi dirigo verso la mensa.

Bisogna stare davvero attenti a dove si mette i piedi.

"Eccoti" dice Zeke facendo segno di avvicinarmi

"Eccomi" rispondo e vado da lui

"Bene Quattro,dobbiamo parlare"

"Okay" Si,devo sapere

"Vedi non possiamo fare molto,ma ecco..."interviene Christina

"Pensiamo tu abbia bevuto il siero della memoria" conclude Zeke

"Io cosa?!"

"Si,hai capito bene.Andiamo Quattro hai voluto cancellare tutto"

Non so come,non so cosa,non so nulla,sento solo un dolore fortissimo alla testa.
Siero della memoria? Cancellato tutto?

Ecco perché non riesco a ricollegare niente,ecco perché ho un passato 'vuoto'.

La freddezza di Zeke non ha aiutato e quindi me ne vado correndo,non so dove,l'importante lontano da quella stanza.Non so neanche se sia vero,perché dovrei fidarmi di loro?

Passo davanti ad una porta,una luce forte mi colpisce così decido di andare a vedere.

È una palestra.

Appena scorgo un sacco da box mi ci avvicino e lo osservo.

Ha una buona consistenza,mi guardo intorno,non c'è nessuno.

Inzio a colpirlo,prima con pugni vuoti,le lunghe maniche grigie non aiutano,così le strappo con una forza che non riconoscevo,dopo sento l'adrenalina che mi spinge a colpire,colpire,colpire sempre più forte colpisci  mi ripeto e lo faccio,picchio il sacco da box fino a quando noto dei lividi sulle nocche,e sento di aver già vissuto questo momento
'Concentra la tensione qui'

Non riesco a collegarlo a nient'altro allora sento la rabbia salire,non ce la faccio,non posso andare avanti così.Perché sono qui?Perché sono venuto con loro?

Colpisco il sacco con la testa,forse conteneva un anima in ferro,beh la centro in pieno.

Cado,di nuovo

"Che succede?" Chiede calma lei
"Oh ho sbattuto la testa" dico toccandomi la fronte
"Dovresti fare attenzione"
"Sì"
Ci guardiamo per un pò,nessuno dei due vuole smettere di mantenere questo contatto visivo
I suoi occhi,dannazione
I suoi occhi.

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