Why don't you understand?

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"Ma giuri che tra un po' te ne andrai,
ahi ahi ahi ahi
ma alla fine però non lo fai mai"

Antartide - Pinguini Tattici Nucleari

***

E' un giorno tranquillo, oggi.

Sono pronto a dormire durante la noiosissima lezione di chimica di quell'ultrasettantenne del professor Colline quando entra in classe la coordinatrice Verdi assieme ad un ragazzo che non ho mai visto prima.

Guarda la classe con la sua solita espressione di disgusto - non siamo una bella classe e farci da coordinatrice deve essere veramente uno schifo - e poi finge un colpo di tosse per attirare l'attenzione di tutti i presenti.

"Buongiorno!" urla.

Dio se mi dà fastidio quella voce.

"Lui è Simone - dice indicando il ragazzo accanto a lei - e si è appena trasferito a Firenze. Il vostro compito è quello di aiutarlo a recuperare le cose che avete fatto dall'inizio dell'anno ad oggi e di farlo sentire a proprio agio. Vedete di contenervi e di non fare gli animali come al solito."

'Gnegnegnegne ti odio.' penso.

"Micheli, vieni con me!"

'Ma che tu voi?' penso prima di alzarmi sbuffando, non capendo cosa voglia dal ragazzo che più detesta in questa classe.

"Mi dica" le dico, fronteggiandola.

"Usciamo un attimo" mi dice per poi rivolgersi al ragazzo nuovo: "tu, Simone, accomodati pure nel banco vuoto accanto a quello di Luca. Il professor Colline, l'insegnate di chimica, ti spiegherà un po' di cose"

'Pft, è più addormentato di un bradipo, cosa vuoi che gli spieghi.' penso.

Il ragazzo nuovo annuisce e si avvia verso il mio banco.

'Finita la tranquillità'

La professoressa mi guarda e mi fa cenno di uscire, così mi avvio verso il corridoio con lei che mi segue.
Siamo fuori, lei mi guarda e inizia a parlare con tono calmo, un tono che con me non ha mai usato: "Luca, il preside avrebbe un incarico da affidarti."

La guardo stranito: 'da quando il preside si interessa a me?' Le faccio un cenno con la testa per incitarla a proseguire.

"Beh, vedi... Simone, il ragazzo nuovo, si è trasferito qui per dei problemi familiari. Se lo guardi, infatti, non ha proprio l'aria di un ragazzo felice."

La guardo.

"Cosa sta cercando di dirmi?"

"Per privacy non posso dirti tutto. Ma, in breve, il preside ti ha nominato suo aiutante per fargli recuperare gli appunti e per conoscere la scuola."

Sbarro gli occhi: "Cosa? Il preside sa che ho smesso di studiare, non ho gli appunti da dargli... E perché proprio me? Perché non Aya che sa tutto ed è la più socievole?"

Lei mi guarda e accenna un sorriso spento: "Vedi, il preside si ricorda di come andavi bene gli anni precedenti e crede che il tuo cambiamento sia dovuto a ciò che ti è successo, perciò ha deciso di cercare di farti tornare come prima aiutando Simone, che è nella tua stessa situazione."

'Un momento, cosa? Loro, con la loro faccia di culo hanno il coraggio di venire a dire a me che sono cambiato e avanzano pure ipotesi sul perché?'

La guardo e, per evitare di tirarle un pugno, mi mordo la lingua e cerco di ritrovare un minimo di lucidità.

'Ecco, ora mi girano le palle'

La guardo male, di un male assurdo, ma non me ne frega.
Non sanno un cazzo di me e hanno anche il coraggio di giudicarmi.

"Professoressa - dico a denti stretti, cercando di mantenere la calma - ciò che mi è successo è stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già stracolmo. Ho smesso di studiare per vari motivi, la morte di mio padre è stato certamente uno di quelli. Voi non potete giudicarmi, non mi conoscete, non ne avete il diritto. In questa società serve tirare fuori gli attributi e combattere, mettere da parte i sentimenti e lottare per non essere schiacciato. Le persone cambiano quando sono allo stremo e per me così è stato. Ora, se vuole scusarmi, ho lezione" le dico rientrando in classe e lasciandola sola nel corridoio.

'Ma vaffanculo.'

SPAZIO ARCOBALENO:

Ferre, questa è per te :)

//Fre

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