Avevo già realizzato che Chad in qualche maniera avesse avvertito del nostro arrivo e della situazione, ma quella frase pronunciata così a bruciapelo mi scosse ugualmente.
Aggiungendo poi il fatto che la persona di fronte a noi sembrava così rigida e poco amichevole, la situazione non parve delle migliori.
Christine girò gli occhi verso di me cercando un qualche genere di supporto morale che non arrivò, e a mia volta abbassai lo leggermente lo sguardo per evitare di incrociarlo con quella sorta di militare in piedi a pochi passi da me.
"Prego, sedetevi pure ragazzi, sarete sicuramente molto provati sia mentalmente che fisicamente visto quello che vi è successo" interruppe proprio lui.
Noi, con una certa agitazione, facemmo come ci era stato proposto e ci sedemmo sulle due sedie posizionate dinnanzi alla sua scrivania.
Mi adagiai lentamente su quella leggermente spostata verso la sinistra, e non appena mi aggiustai, la tensione che mi aveva accompagnato fino a quel momento pian piano svanì, lasciando spazio ad un piacevole senso di tranquillità inaspettata.
A sua volta, anche Christine sembrò più rilassata una volta che si sedette, come se fosse finito quel brutto capitolo vissuto pocanzi.
Raccolsi allora un po' di coraggio e mi rivolsi verso quella figura un po' tetra che ancora ci stava osservando, ed esclamai: "La ringraziamo per l'aiuto che ci sta dando, signore, soprattutto per le cure che state prestando al nostro amico Paul".
"Non vi preoccupate ragazzi, ci sembra davvero il minimo visto il brutto inconveniente successovi" replicò lui dopo un istante di silenzio.
Terminata poi quella frase, si riadagiò con una calma epocale dietro alla scrivania che ora pareva immensa: notai subito che le decorazioni verdastre che avevo visto in precedenza nella parte frontale continuavano anche verso l'altra parte, quella dove era seduto lui in quel momento.
Queste poi sembravano quasi continuare direttamente sul suo vestito da militare, tramite polsini e cuciture perfette sopra le spalle.
Salendo con lo sguardo, mi resi subito conto che la persona che avevamo davanti doveva essere un pezzo grosso di questa Lega di cui avevamo sentito parlare, visti i gradi che portava: due stelline posizionate sopra una coroncina dorata si stagliavano infatti sulle sue controspalline.
Anche queste, rigorosamente di color verde chiaro.
"Allora, direi che le presentazioni siano d'obbligo" pronunciò, spezzando i miei pensieri.
Riappoggiò poi i gomiti sul piano e congiunse le mani, tornando bene o male nella stessa posizione in cui lo vedemmo non appena entrati in quella stanza.
"Il mio nome è Samuel O'Connor, e sono il tenente colonnello a capo della sezione londinese della Lega Mitologica in cui vi trovate ora".
Interruppe allora quella solenne dichiarazione, e fece cenno a Chad di venire avanti: "Avete già inoltre già conosciuto il sergente Chad Draco sul campo".
Quest'ultimo venne subito in avanti, posizionandosi a ridosso del margine destro della scrivania, tra me e il tenente colonnello.
"Ora, sicuramente avrete molte domande da porci, ma direi di procedere per gradi, iniziando col chiarirvi qualche concetto".
Prese un attimo fiato, e poi proseguì: "Prima di tutto, vorrei spiegarvi che cosa rappresenta e a cosa serve la nostra organizzazione, perché so benissimo che questa è una delle prime domande che le persone comuni pongono arrivate a questo punto".
'Esatto' pensai in cuor mio, mentre cercavo di non perdermi neanche una sua parola.
"La nostra organizzazione, la Lega Mitologica, altro non è che una società segreta volta ad occuparsi di ciò che va oltre la normale concezione umana; cercherò ora di spiegarmi il più chiaramente possibile, anche se so che non è facile afferrare questi concetti nella vostra posizione".
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Gods Legacy - The Lightning Game
FantasyAaron è uno studente che come molti altri sta vivendo i suoi anni delle Superiori in maniera spensierata assieme ai suoi compagni e amici Paul e Christine. La passione per le leggende e la mitologia trasmessagli dal padre scomparso lo ha accompagnat...