Passai le due settimane di punizione a studiare e a fumare pancalate sigarette su pancalate sigarette. Università e poi dritta a casa, però fu solo per una settimana e mezzo, perchè dal lunedì successivo ci sarebbe stata la settimana di pausa. Non potevo fare nemmeno la pausa pranzo con i miei amici. Dopo l'ultimo venerdì di scuola passai le tarde serate tra telefonate di Cassie che per lo più mi parlava di come Pete non si era fatto più sentire e telefonate di Nate che mi chiedeva se poteva passare a farmi visita. L'unica telefonata che m'incuriosì e che mi fece piacere fu quella di Cate. Fu l'unica con cui passai quasi tre ore a parlare di cosa stavo studiando. Sembrava davvero interessata, perciò le ripetevo le lezioni come se le stessi ripetendo al professore. Mi faceva domande quando aveva dubbi e chiedeva specificazioni quando ce n'era bisogno. Quasi mi divertii. Poi ogni tanto le partiva qualche complimento alla mia voce.
« Gia mi ha detto che vi unite a noi per lo Spring Break, andremo tutti insieme il fine settimana a Miami. Uscirai di prigione precisa per scappare con noi, non sei felice? »
Questa mi mancava, perchè nessuno mi aveva detto niente? Però feci finta di saperlo, dicendo che mi avevano accennato la cosa ma che non mi avevano dato molti dettagli, e chiusi la telefonata. Nemmeno tre secondi dopo ero di nuovo col cellulare all'orecchio.
« Cassie, mi devi spiegare un paio di cose » dissi con un tono fermo e piuttosto incazzato.
« Hai parlato con Nate? » mi chiese.
« No »
« Hai parlato con Cole? »
« No »
« Allora chi cazzo ti ha detto di Miami? »
« Cate, ci ho parlato proprio adesso. Quando avevi intenzione di avvisarmi? Chi ha anticipato i soldi per me? E quanti? »
Lei si mise a ridere. « Inanzitutto, provo a telefonarti dalle 15, ciò mi fa dedurre che fino ad ora sei stata al telefono con Cate... Da quando siete così amiche?! »
« Non è questo il punto, Cass »
« Okay, okay. Ti manderò per email il tuo biglietto aereo, per la casa ha tutto Brent. I soldi me li darai a me quando ti pare, se vuoi ci possiamo trovare giovedì da qualche parte, oppure direttamente venerdì mattina quando si parte. Vedi di non dirlo subito a tua mamma, sennò ti prolunga la punizione! »
Tutto troppo veloce, ma anche fin troppo chiaro. La settimana seguente sarei partita per Miami Beach, e come mi suggerì di fare la mia amica, avvisai mia madre il giorno prima di partire. Le dissi che avrei sarei partita la mattina del venerdì e che sarei tornata domenica pomeriggio, ma non le dissi dove. Odiava Miami, secondo lei era la città più pericolosa. Di principio, tutta la Florida era da evitare.
La mattina del giorno della partenza passarono a prenderci Cole e Titus, ognuno con la propria macchina che vibrava da quanto era alto il volume dello stereo. Eravamo già vestiti con pantaloncini, canotte e costume, anche se eravamo ancora sotto la giuristizione del clima gelido di New York. Così andammo all'aereoporto insieme, dove centinaia di ragazzi si stavano precipitando per vivere al meglio gli ultimi giorni del Break di primavera. Sapevamo tutti che quella settimana di aprile sarebbe stata il sacrosanto del nostro svezzamento da matricole, prima di concentrarci solo sullo studio per i test finali. Dovevamo godercela al massimo. Sull'aereo eravamo tutti un fremito, e non appena scesi prendemmo il primo bus disponibile per andare a South Beach, dove avevamo l'hotel sulla Ocean Drive. Scoprii che avremmo alloggiato al Betsy, ognuno con una camera singola con vista sulla spiaggia, piena di palme. Sistemati i bagagli nelle nostre rispettive camere ci diedimo appuntamento alla piscina per fare un tuffo prima di pranzo. Io, Cassie e Gia restammo a prendere il sole a bordo, mentre i ragazzacci si divertivano ad affogarsi a vicenda. Cate si era messa in solitudine su un lettino, a leggere sotto l'ombra di una palma. La piscina era enorme, e non eravamo gli unici ad aver avuto la stessa idea. In molti si aggiravano in acqua con grandi cocktail estivi, tutti probabilmente studenti. Quella sera ci sarebbe stata una mega festa sulla spiaggia, e noi non volevamo affaticarci troppo per crollare dal sonno sul più bello. Il sole era molto più battente e quasi più colorato di quello che batteva sulla fredda New York.
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ASH TEARS
RomanceMargot è una ragazza newyorkese al primo anno di università. Pensa a divertirsi con i suoi migliori amici quando il suo gruppo si fonde per puro caso con quello di Cate, universitaria al terzo anno alla Columbia. La sua visione del mondo non sarà p...