Capitolo 10

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-Tu sei la famosa Aylanthus, figlia di Belladonna, la strega più potente nell'ultimo secolo.- disse ancora scioccata la ragazza dai capelli dorati.
-ah si? Bhe mi sembra molto interessante, peccato che non ci credo.- dissi ridendo -mia madre è solo una cittadina di Pythonissam con una figlia studentessa e che lavora come cassiera al supermercato. Non credo sia la strega... Aspetta... Ho detto veramente questa parola?!... più potente!-
-bhe se non ci credi allora puoi anche andartene!- ribatté l'uomo. E se ne andò. Poi le due ragazze vennero verso di me sorridendo. La bambina, che avrà avuto dieci anni, mi disse molto timidamente: -è il giorno più bello della mia vita, è sempre stato il mio sogno incontrare la figlia di Belladonna. Un giorno vorrei incontrare anche lei. Com'è? La conosci bene?-
Non risposi subito. Ma dopo qualche secondo dissi: -si certo, ci vivo insieme. È bella, simpatica, gentile.- sorridevo dolcemente.
-ah e comunque...  Mi chiamo Vinca, ma puoi chiamarmi Vi, come tutti.-
-ah ok, però non rimarrò a lungo, devo tornare a casa, e per di più non so neanche dove mi trovo.- risposi alla bambina cercando di non offenderla.
-io sono Silene, disse la ragazza sorridendomi gentilmente.-
-piacere di conoscerti- dissi un po' stanca di tutto questo.
-ah e comunque...  Lascialo perdere, è diventato da poco capo della città, tribù, come la vuoi chiamare, e lo è diventato in seguito a un brutto fatto, e si comporta così con tutti. Niente di personale, è anche giovane e per lui è un po' difficile gestire tutto.- mi accennò quella ragazza.
Io annuii facendo intendere che avevo capito. Poi Vinca, quella bambina così dolce, se ne andò saltellando.
-senti ancora dolore?- mi chiese la ragazza quando fummo sole.
-un po'- risposi ricordandomi solo in quel momento di tutte le ferite che avevo e di tutto quel sangue che avevo perso la notte prima...  A proposito... : -quanto tempo sono stata in questo letto?-
-quattro giorni.- disse con particolare calma.
-QUATTRO GIORNI??!!- ripetei scioccata.
-già... Intanto ti abbiamo messo delle garze, questo sarebbe il nostro ospedale. Poi decidi tu come chiamarlo!- mi confermò Silene, almeno in quel posto avevano tutti nomi strani, io mi ero sempre vergognata del mio.
-ma perché avete questi nomi particolari? Sembrano presi da delle piante o fiori.- chiesi curiosa.
-qui ognuno ha nomi di piante o fiori, o comunque di esseri vegetali che si trovano in natura.-
-ma... vorrei tanto sapere cos'è questo posto. E anche come ho fatto ad arrivarci e come faccio a tornare a casa.-
-ti trovi a Pythonissam- dopo che Silene ebbe detto questo aspettai a riflettere qualche secondo e poi dissi: -la città dove vivo si chiama Pythonissam. Come può essere anche questo posto?- chiesi stranita.
-lo so, ma è questa la vera Pythonissam, la tua città ha preso il nome di questo posto. Perché tu non sai cosa significa la parola "Pythonissam" vero?- io scossi la testa per dire no.
-Strega... Significa strega. E questo parola comprende anche gli stregoni ovviamente.- mi disse lei.
-si e... Cosa c'entra con questo posto e con la mia città?- chiesi continuando a non capire. In effetti mi sentivo un po' stupida in quel momento.
-bhe... Perché qua ci vivono streghe e stregoni.- rispose facendo un gesto con le mani per fare intendere che era ovvio.
-eddai basta, ci avete già provato. Ma c'è un problema... Non esistono!-
-non ci credi eh?- mi chiese quasi rassegnata. Io scossi la testa.
-bhe allora...- rimase a pensarci un'attimo -te lo proverò!- disse infine. Io sapevo che mi avrebbe presa in giro facendo un trucchetto finto, e quindi mi limitai ad assistere.
Silene alzò a mano per agitarla. Ma nello stesso istante un bell'uovo le arrivò dritto nei biondi capelli setosi da dietro. Lei per lo spavento si alzò di scatto in piedi e con volto furioso si girò per vedere chi era stato. Io spostai un po' la testa a destra per riuscire a vedere anche io chi era stato quel pazzo, pensando che se lo avessero fatto a me lo avrei ucciso di sicuro. Quello che vidi era una ragazza alta, sembrava una tosta, con un sorriso immenso sulla faccia, come se fosse felicissima di aver appena lanciato un uovo in testa a una persona. Quella ragazza era tutta sporca di uova, vederla così mi dispiaceva, perché non avrei mai voluto essere nel suo stato. "Nooo" pensai, vedendo i suoi bellissimi capelli rosso fuoco inzuppati e rovinati.
-arghh... Laurus, ma sei scema?! Non riesci mai a stare un attimo ferma eh?! Devi sempre darmi fastidio!- disse arrabbiatissima Silene.
-già... Non posso farne a meno, mi diverto troppo!- rispose la rossa. Subito dopo sentii degli schiamazzi di altri ragazzi venire da fuori. Riuscii ad avvistare, da un buco dei teloni che facevano da pareti, che quelle persone continuavano a lanciarsi uova a vicenda, mentre correvano avanti e indietro.
-eddai Sil, vieni a combattere con noi, stiamo vincendo!- disse quella ragazza in modo seducente.
-no grazie, non ci tengo a diventare una frittata!- disse l'altra ancora infuriata con sorrisetto sarcastico. Silene si rigirò verso di me, e notai solo io che l'altra ragazza, in fondo a quella specie di grande capanna arieggiata, ci rimase male al rifiuto della sua amica, nonostante la stesse invitando con sarcasmo.
-tu ora riposa un po'- ricominciò lei col sorriso, in piedi di fianco al letto -mi vado a togliere questa schifezza e poi ti mostro tutto.- io annuii e lei si girò schifata da quello che aveva sui capelli della nuca e se ne andò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 11, 2020 ⏰

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