Capitolo 7

23 1 2
                                    

Allora fui costretta a girarmi, con faccia delusa dal mio fallimento di non farmi vedere. Aspettai che loro arrivassero verso di me e poi dissi: -ciao- con voce un po' scocciata, ma anche felice di rivedere il fratello di Izzy.
-ma allora stai bene! Dove eri finita? Tua madre era stra preoccupata per te!- cominciò lei.
-tranquilla, sto benissimo, stavo solo facendo una passeggiata.-
-a ok- si tranquillizzò Isabel, anche se con sguardo stranito.
-a proposito... Ciao George!- dissi per evitare l'argomento. -È da un po' che non ci vediamo.-
-ciao Ayla come stai?
E da lì continuammo a chiacchierare un po' del più e del meno.
-Ayla se non hai niente da fare ci possiamo preparare insieme per la festa, sai... Se voglio fare colpo su Zac lo devo fare bene!- mi chiese Izzy ridacchiando.
-si va bene, vieni da me alle 17:00!-
-ok- confermò Isabel.
-ora dovrei proprio andare, alla prossima George!- dissi. E mi avviai verso la fermata.

Nel pomeriggio tardo, dopo essermi preparata con Izzy, ci avviammo alla festa a casa di Aaron. Appena arrivammo vidi una casa che sembrava appena uscita da uno di quei film dove le feste a casa di qualcuno sono con la musica al massimo e con tutte delle luci colorate a mo' di discoteca, e con l'alcool bevuto da dei deficenti che gli importa solo di sbaciucchiarsi in continuo o sniffarsi della droga. Dopo questa strana immagine che mi fissai in testa entrammo e incontrammo Alex già lì, che stranamente parlava con un ragazzo affascinante, aveva i capelli corvini, ed era poco più alto del mio migliore amico. Poi quest'ultimo iniziò a chiedermi dove ero finita e se stavo bene, e poi io cambiai argomento dicendo: -ma quello chi era?-
-si chiama Cole. È bellissimo, non trovate?- rispose Alex.
-da come lo dici sembra che ti piaccia- disse Izzy.
-oh sì...  Mi piace eccome, ora torno da lui, ciao!-
-ehy Alex, sono felice per te- gli dissi prendendolo da un braccio e sorridendogli. Io e Izzy, poi, andammo un po' in giro a salutare qualcuno, e poi ci piombammo in un bel bicchierino alcolico. "Per stasera basta alcool" pensai, dopo aver bevuto tutto d'un fiato quel bicchiere di non so cosa alcolico, e aver quasi tossito dal pizzichio alla gola.
A un certo punto avvistai in lontananza, tra le luci colorate che venivano emesse dai riflettori e tra la folla impazzita che continuava a saltare e ballare a ritmo di musica ad alto volume, Queen e le sue stupide amichette. Mi salì subito l'ansia, credevo che adesso venisse da me a dirmi qualsiasi cosa, o a mettermi in imbarazzo, o peggio.
-Izzy andiamocene un'attimo, devo prendere un po' d'aria.- gridai alla mia migliore amica, per il troppo chiasso. Ma vidi che stava chiacchierando con Zac. Ero felice che la mia Izzy era riuscita finalmente a raggiungere il suo obiettivo, ma allo stesso tempo ero agitata e non sapevo cosa fare. Allora mi intrufolai nella folla per andarmene, ma nello stesso momento vidi Queen che mi guardava e mi indicava, stava venendo verso di me. Non riuscii a scappare in tempo dalla streghetta e lei si fermò davanti a me.
-ciao Ayla, o dovrei dire Aylanthus, antipatica sfacciata aggressiva.- iniziò Queen alzando per bene la voce in modo che la sentissero tutti.
-come stai dopo quello che ti è successo oggi? Piuttosto imbarazzante nei tuoi confronti, non credi?- disse.
-si hai ragione, mi dispiace. Sono stata troppo cattiva con te. Però non posso farci niente se quello che ho detto è vero.- risposi con sicurezza. Intanto intravedevo con la coda dell'occhio che tutti, piano piano, stavano rivolgendo lo sguardo verso di noi per assistere alla discussione, o a quello che potrebbe essere diventato. Con quella frase notai che si stava innervosendo, allora mi disse: -tu devi capire che non sei niente, non sei importante come me. Sei solo una ragazzina che vuole avere potere, ma non ce l'avrà mai. Quindi non sfidarmi, perché alla fine vincerò io. Perdente. Sei una piccola perdente.- Poi notai che la musica si era fermata, tutti fissavano noi. In quel momento ero in pieno panico. Però, mi limitai a tacere. Allora decisi di andarmene, non volevo che la mia figura di merda così imbarazzante procedesse. Appena mi girai per andarmene facendomi spazio tra la gente, lei mi prese per un braccio aggressivamente e mi disse: -dove credi di andare! Non ho mica finito!- continuai a fissarla non sapendo cosa dire. Dovevo inventarmi qualcosa all'istante. Ma poi la rabbia mi salì, la guardavo e vedevo solo odio. Allora strinsi appena la mia mano in pugno per contenere la rabbia. Ma poi non resistetti e le mollai uno schiaffo con la mano tesa.

Beyond the Tree Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora