Capitolo 1

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Sentivo che mancava qualcosa nella mia semplice vita, a volte mi sentivo incompleta, vuota. Ma qualcosa stava per succedere, solo che ancora non lo sapevo.

Un forte rumore stridente e fastidioso in quell'istante mi svegliò e rovinò il mio bellissimo sogno. Allungai il braccio verso il comodino e spensi la sveglia, quel terribile aggeggio che ti rovina un paradiso immaginario, qualcosa di strano, di meraviglioso oppure qualcosa di brutto e doloroso, ma comunque diverso dalla realtà.

Allora mi alzai e cominciai a prepararmi, era il primo giorno di scuola, ma io lavoravo già, bhe se si può chiamare lavoro, facevo solo qualche turno al bar di fianco alla scuola, anche se mi stancava e a volte mi sottraeva tempo per studiare.

Pensai a cosa mettermi di speciale per quel giorno. Ma alla fine, dopo tanta confusione sul cosa mettere per essere decente, indossai velocemente dei semplici jeans strappati sulle ginocchia, con la mia maglietta portafortuna, dove era raffigurato un disegno strano, che non ero mai riuscita a spiegarmi. Era una specie di albero stilizzato, me l'aveva passata mia madre, prima era sua, ma non mi aveva mai detto che cosa significava, mi aveva solo detto che sarebbe stata importante per me. Essa era infilata decentemente dentro i pantaloni. Le scarpe erano il mio solito paio di Nike e sulle spalle avevo il mio vecchio zaino ormai tutto rotto dagli altri anni.

Mi guardai per l'ultima volta allo specchio e uscii dalla camera. In cucina trovai mia madre che trafficava con padella e posate.

-ciao mamma-
-ciao tesoro, vieni mangia qualcosa. Ho fatto i pancake per il primo giorno di scuola, ti piacciono tanto.-
-grazie mamma. Papà è ancora al lavoro?-
-si- Passò qualche secondo e poi iniziai a bisbigliare lentamente: -Oppure è con qualche altra donna?- aspettai un attimo e poi continuai -o a cacciarsi in un altro guaio a che fare con i soldi e con persone più importanti di me e te?- guardai mia madre che iniziava a fare una faccia strana, un po' delusa, non avrei dovuto continuare, ma lo feci. E così sgancia la bomba alla fine, non dovevo toccare quell'argomento, a lei non andava giù -Ah no, giusto, è scappato un'altra volta dall'altra parte del mondo senza salutarci e lasciandoci sole senza niente!- alzai di più la voce. Intanto prendevo in mano la forchetta rimanendo delusa a fissarla.
-ehy, adesso basta, non dire così. Si lo so, ha fatto molti errori in passato, ma sta cercando di migliorare.- cercò di convincersi.
-migliorare?! Lui?! Si vabbè non ha neanche smesso di bere. Come fai ad accettare un marito così. Se fosse per me io l'avrei già buttato fuori casa. Perché non lo lasci?-
-ne abbiamo già parlato, non è così semplice.-
-tu sei troppo buona Ma.-
-si come quei pancake pieni di cioccolato che se non ti muovi a mangiarli te li finisco tutti io.- sorrise.
Cacciai via i pensieri cattivi dalla mia testa e mi godetti quella delizia fino alla fine, perché sapevo che sarebbe stata l'unica gioia della giornata. Guardai l'orario, corsi in bagno.

Mi resi decente con un po' di mascara, un sottile strato di fondotinta per nascondere le occhiaie e la malinconia, e un pochino di lucidalabbra trasparente semplice. Giusto per non sembrare "neutra"; è così che dicevano le ragazze a scuola quando qualcuna non si truccava mai. Ma io non ero per niente tipo da trucco. In effetti io la trovavo un pochino sensata la storia della "neutralità", perché se una ragazza è "neutra" e poi un giorno viene a scuola truccata, si noterebbe molto. A differenza delle "popolari", loro si mettevano chili e chili di trucco, che ormai erano sempre uguali tutti i giorni, come delle bambole di porcellana. Mi misi in ordine i soliti semplici capelli mossi castani e mi diressi all'ingresso, prendendo lo zaino.

-ciao mamma vado. Oggi torno con l'autobus.-
-ciao Ayla ci vediamo dopo, buona giornata.-

Appena arrivai a scuola, scesi dall'autobus e subito vidi in lontananza una chioma lunga riccioluta color rossiccio rame che al sole diventava più arancione, e di fianco un cartoncino rosa pastello con scritto Alex grande come una casa retto da due mani in cima a corti e chiari capelli platino.

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