Our dream | Charles Leclerc

Capitolo 8

Charles

L'ansia mi assalí dopo quel terribile 5 ottobre, non riuscivo ad essere felice, ma soprattutto tranquillo. Mi era venuta paura di fare un brutto incidente. Fortunatamente c'era sempre mio padre che cercava di tranquillizzarmi e di incitarmi ad andare avanti. Finií il campionato di Formula Renault 2.0 in 2a posizione, non male per un debuttante sulle monoposto come me. Ma la mia attenzione era tutta rivolta a Jules: aspettavo con ansia aggiornamenti su di lui. A novembre diedero la notizia che Bianchi era stato portato a Nizza per proseguire le cure e subito pensai a Zoé. Non sapevo quando vederla e quando dirglielo, ma io dovevo dirglielo. Un giorno la incontrai. "Ciao Charles. Come stai?" mi chiese lei. "Bene grazie. Hai saputo che Jules è stato trasferito a Nizza?" le diedi la notizia. "Sí, ho sentito. Vorrei tanto andare a trovarlo, ma non ho mai un giorno libero. E comunque sai che ho vinto il campionato di Formula 3?"mi disse." Wow, sono contenta per te. Io invece ho finito secondo la Formula Renault 2.0 e l'anno prossimo passo nel tuo campionato; magari l'anno prossimo saremo compagni di squadra" gli dissi sorridendo. "Non vorrei deluderti Charles, ma l'anno prossimo passo in GP2, precisamente in ART GP. Mi dispiace" mi annunciò lei. Ci rimasi malissimo, in tutto questo tempo non mi aveva detto niente. "Ah capisco" dissi moscio. Ero contenta per lei ma dentro di me ci ero rimasto molto male.

|18 novembre 2014|
Ospedale di Nizza, Francia 🇫🇷

Entrai all'ospedale di Nizza con i brividi. Non ero pronto a rivedere Jules in un lettino d'ospedale. Tremavo dall'ansia e stavo quasi per piangere. Arrivai nella sezione dove si trovava Jules. Camminavo a passo lento ed ero in preda all'ansia. Capií dove dovevo andare perché vidi suo padre, Philippe, davanti ad una stanza. Di fianco a lui c'era anche Zoé!!!! Mi avventai verso di lei abbracciandola. "Hai già visto Jules?" le chiesi. "No, gli infermieri hanno chiuso la porta. Tra poco dovremmo vederlo" rispose preoccupata. Dopo tanti minuti, arrivarono gli infermieri che ci permisero di vedere Jules. Appena si aprí la porta, mi si chiuse lo stomaco. Jules era in un lettino con una flebo attaccata al braccio e la cannula nasale attraversava il suo naso. Gli occhi erano totalmente chiusi e respirava autonomamente. Avevo sentito che Jules era uscito dal coma, ma comunque non era ancora in buone condizioni. Entrai tremante nella stanza. Le pareti erano tutte bianche, c'erano dei mobili e anche quello che ci doveva essere per le operazioni chirurgiche. Mi vennero i brividi a vedere Jules privo di sensi. Mi avvicinai a lui, lo guardai nei suoi occhi chiusi e mi scese una lacrima. Si avvicinò anche suo padre che cercò di consolarmi dandomi pacche sulle  spalle. Mi misi a piangere sul suo corpo debole. Zoé guardava la scena tremante. Presi la mano di Jules per stringergliela: era molto fredda e inoltre non reagí alla strattonata che diedi. "Jules, so che non potrai sentirmi,ma io ti parlerò comunque. Non te ne andare, ti prego!!! Io e Zoé abbiamo bisogno di te, non siamo ancora piloti di Formula 1 e se ci lasci proprio adesso il nostro sogno non si avvererà più. Saremo spacciati, non avremo più una guida a cui fare riferimento, non avremo più una spalla su cui piangere, un amico con cui scherzare. Ti prego Jules, anche se non mi senti, fa in modo di farcela "dissi con le lacrime che scorrevano sul mio viso e che bagnavano il pavimento. Appoggiai la testa sul suo fragile corpo e piansi lacrime di dolore, frustrazione e paura. Ad un tratto Zoé si avvicinò a me, mi cinse un braccio sulla spalla ed iniziò a stringermi forte. Sentivo anche le sue lacrime che bagnavano il mio collo e i suoi singhiozzi. "Jules ti prego, svegliati!!! Abbiamo bisogno di te!!!" disse lei singhiozzando. Improvvisamente arrivò un infermiere per annunciarci che la fascia oraria delle visite era terminata e ci fece uscire dalla stanza di Jules. Ora dovevamo solo sperare che lui si risvegliasse