Our dream | Charles Leclerc

Capitolo 12

Charles

Dopo aver superato il trauma di Jules, potevo finalmente tornare a fare quello che ho sempre amato fare: guidare. Per un po' andò tutto bene e feci buoni risultati, ma poi mi salií la consapevolezza che mancava qualcosa nella mia vita: Zoé. Quella bionda con gli occhi azzurri come un cielo sereno d'estate, il sorriso contagioso e il carattere dolce, timido e sensibile. Pregavo sempre che lei venisse a vedere le mie gare, ma lei mi diceva che non poteva perché lei era impegnata in GP2. Ad ogni circuito in cui gareggiavo pensavo solo ed esclusivamente a lei: stavo impazzendo. Le uniche cose che mi calmavano erano camomille, bagni e le docce. Finita l'ultima gara del weekend di Monza, ero tutto sudato e stanco. Tornai in albergo per farmi una doccia, perché mi sentivo appiccicoso e facevo schifo. Appena la mia pelle entrò in contatto con l'acqua calda sentií una sensazione di piacere, perché l'acqua calda mi distraeva sempre da tutti i problemi che mi riempivano la testa. La sera stessa c'era un aperitivo della mia squadra e decisi di andarci per non annoiarmi. Lí però mi annoiavo e non riuscivo a passare il tempo. Fortunatamente una cosa ruppe il ghiaccio; la presenza di Zoé. "Zoé, che ci fai qui???" le chiesi vedendola in un  bellissimo vestito azzurro e con i capelli legati in una coda di pony. "Volevo venire a farti il tifo, ma sembra che tu non mi abbia notata. Hai fatto una bella gara, molto bravo!!! Sapevo che magari saresti venuto e perciò ho pensato di partecipare" mi disse lei sorridendo e schioccandomi un bacio sulla guancia che mi fece arrossire. "Grazie" dissi quasi sul punto di svenire. Mi raccontò che stava vincendo tante gare in GP2 e che era in testa al campionato; mi raccontò anche che i suoi colleghi erano tutti simpatici e che a giugno avrebbe provato una monoposto di Formula 1. Mamma mia, quanto la invidiavo!!!! Io speravo che nel futuro avrei potuto provare una macchina di F1,però per il momento ero contenta per Zoé.