Capitolo 7 "Da finzione a realtà"

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Passarono altri due giorni alla Banca di Spagna.

L'oro continuava a venir fuso senza interruzioni, Bogotà e Nairobi facevano un gran lavoro; il Professore controllava tutto con Lisbona dalle telecamere; gli ostaggi non davano problemi, e ogni tanto Azzurra veniva portata in bagno da Firenze, così che quest'ultima potesse essere aggiornata.

"Mi ricordi molto mio fratello, sai?" gli disse l'ultima volta che ce la portò, "Davvero?" rispose lei, era strano che un rapinatore dicesse qualcosa della sua vita ad un ostaggio, in fondo una delle regole principali della banda era niente dati personali no?, come avevano detto nella prima rapina.

"Sì, più che ricordare, ci saresti andata d'accordo. Lui era un po'timido, riservato, un po' chiuso con chi non conosceva, ma appena si sentiva più a suo agio, scoprivi il suo vero io" mentre parlava, Firenze guardava nel vuoto, con gli occhi spenti ma con un sorriso sul volto; "Eravamo inseparabili, due angeli perduti, caduti, che si davano forza a vicenda, due anime incomprese e non volute da nessuno ", "E anche lui è qui?" chiese Azzurra interrompendola, se suo fratello era simile a lei voleva conoscerlo. 

Il sorriso sul volto della ragazza sparì. "Raphael è stato rapito otto anni fa, dopo un anno dalla sua scomparsa trovai un'auto incendiata, con dentro un corpo carbonizzato, le impronte dentarie combaciavano. Io dentro di me sentivo però che non era morto, che da qualche parte era ancora vivo, lo continuai a cercare ma non venne fuori nulla, così alla fine pensai davvero che fosse lui quello nella macchina" spiegò la ragazza, "l'unico ricordo che ho di lui è qui" continuò lei, tirando fuori da una delle tasche della tuta, una specie di orologio con un piccolo schermo sopra; Firenze schiacciò un piccolo tasto sul lato e partì un video:

-"Tanti auguri sorellona!" gridò la voce da dietro la videocamera, la quale inquadrava una Firenze più giovane, con davanti una torta, "Che scemo che sei" rispose lei ridendo; tenendo ancora in mano la videocamera, da essa spuntò un ragazzo, che sicuramente sarà stato Raphael. Questo si avvicinò a Firenze, e le diede un bacio sulla guancia, "Auguri all'unica donna della mia vita, nonché migliore sorella del mondo" disse con la voce colma d'orgoglio e gli occhi fieri; la ragazza in risposta gli sorrise- 

il video terminò così, "Vieni ti riporto giù", disse in fretta Firenze ad Azzurra, ormai non aveva più voglia di stare lì, aveva bisogno di stare sola, non gli era mai piaciuto mostrarsi debole a qualcuno; mentre scendevano le scale, Azzurra osservò di nascosto la ragazza accanto a sé, e potè giurare di vedere gli occhi brillare un po'.

Dopo che la ebbe lasciata, Firenze corse verso uno dei bagni, si chiuse dentro, e si sciacquò il viso con l'acqua gelida. Guardandosi nello specchio, vide quanto era fragile in quel momento, *Che mi succede? Dov'è il mio sangue freddo?* la "morte" di Raphael era un argomento che non aveva mai avuto il coraggio di affrontare, una ferita aperta che sperava col tempo si rimarginasse, ma ciò non accadeva; forse perché una parte di lei, una parte nascosta, involontaria, si rifiutava di credere che fosse morto. *è morto, perché non lo supero?*. 

La sua battaglia interiore venne interrotta da un bussare alla porta, "Firenze, dimmi che sei lì dentro, cazzo" era Nairobi, "Che vuoi? Non posso ora" rispose la ragazza da dentro, aveva bisogno di riflettere, da sola. "Stiamo per togliere la benda a Palermo, l'avevi dimenticato?" 

Ma dio santo, come poteva averlo dimenticato? Era stata proprio lei a dire di toglierla quel giorno, "Arrivo" disse infine dopo svariati minuti, così dicendo uscì dal bagno, ed insieme andarono da Palermo, che quando le vide entrare gli lanciò uno sguardo omicida, "Hai finito di fare i tuoi comodi principessina, o ti dobbiamo anche leccare le scarpe già che ci siamo?" gli disse perfido lui, "Zitto o ti incollo la benda al viso" lo minacciò Firenze, mentre gli toglieva la protezione dall'occhio. L'Argentino sbattè un paio di volte la palpebra, ma vide chiaramente tutti i suoi compagni lì presenti, che lo guardavano in attesa della sua reazione.

Lacrime di Fuoco  (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora