"ancora" insieme

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-e che cazzo Der!-urlò Stiles facendo svegliare di soprassalto il maggiore. Prima di concentrarsi sul ragazzo, si guardò attorno: riuscì solamente a capire di essere in salotto. Poi prestò attenzione alla figura sotto di lui: Stiles era sdraiato a testa in giù e stava cercando inutilmente di alzarsi, mentre Derek gli era sopra, lasciando poco spazio all'immaginazione.
-Derek levati-
-ti dò così fastidio?- disse, reggendosi sui gomiti ad un soffio dalle labbra del giovane.
-no Der, ma se dovesse entrare mio padre...oh merda! È sicuramente già entrato mentre stavamo dormendo! Chissà che avrà pensato!-
E in effetti era così: sul tavolo c'era un altro post-it: "hey figliolo! Mi sarebbe piaciuto salutarti per bene, ma ti ho trovato addormentato insieme a Derek. Non voglio sapere che cosa steste facendo, ma vi prego, le protezioni! Detto ciò ci rifaremmo stasera, visto che è domenica, quindi se non vi dispiace potremmo cenare insieme! Io, tu, Derek, e se volessi anche Malia e Isaac. Ora vado. Ricordati le protezioni cazzo, grazie".
Stiles era in completo imbarazzo mentre Derek rideva.
-perché cazzo ridi?!-
-per la fantasia di tuo padre. Di certo non l'avremmo fatto suo divano, sarebbe stato scomodo.-
-questo lo dici tu!-
-si bene. Che ore sono?-
-le dieci-
-e anche oggi si mangia domani-
-dai non fare il gradasso, è presto. Possiamo andare a fare un giro e pranzare da qualche parte-
-dove andiamo?-
-shopping!-
E lì Derek capì che sarebbe stata una mattina pesante, molto pesante.

Quinto negozio. Quinto negozio dove il maggiore si ritrovò a fare da appendiabiti a Stiles. Non che gli dispiacesse molto, contando che ogni volta che il ragazzino usciva dal camerino lo mangiava con gli occhi. Solo che ad un certo punto la mattinata prese una piega inaspettata.
"Dai Der, provateli, sono sicuro che ti staranno bene!", gli aveva detto. Ecco, dopo neanche due ore svuotarono tutti i negozi di abbigliamento maschile esistenti; o meglio, Stiles li svuotò con la scusa " Si Derek, non ho un cazzo da mettere!"
Talmente tante furono le volte che il più grande si lamentò e che Stiles lo trascinò da una parte all'altra del centro commerciale, che si poteva paragonarli ad una coppietta sposata.
-Stiles, è mezzogiorno-
-dove mangiamo?-
Derek indicò un ristorante italiano invitante, che fece venire l'acquolina al minore, dato che si catapultò all'entrata. Ordinarono e parlarono del più e del meno. Derek scoprì che il vero nome di Stiles fosse Mieczyslaw, davvero impronunciabile, e saltò fuori anche che l'Hale lavoro in un periodo di prova come infermiere, e che di lì a poco avrebbero deciso se assumerlo a tempo pieno o no.
-per che ora andiamo dalle tue sorelle?-
-appena abbiamo finito di mangiare, cosicché, se per qualche motivo dovessimo trattenerci là più del previsto, saremmo comunque di ritorno per cenare con tuo padre e gli altri.

-abitano qui?-chiese Stiles guardando un edificio molto alto composto quasi solamente da vetrate enormi.
-si, cioè, credo-
Salirono tutte quelle scalinate che sembravano infinite ed arrivarono all'ultimo piano che erano sfiniti. Derek bussò, e prima che qualcuno venisse ad aprire la porta, poté sentire Laura inveire contro Cora, dicendole che non potesse sempre rompere le palle quando qualcuno che non fosse il fattorino delle pizze bussasse alla porta.
-chi è...DEREK?!- disse Laura prima di saltargli in braccio facendolo cadere. Bastò poco prima che arrivasse anche la sorella minore, che però gli salì in groppa, nonostante, secondo Stiles, avesse almeno vent'anni.
-quale buon vento ti...Oh...alla faccia del buon vento fratellino!- disse la maggiore squadrando Stiles. Mentre Cora aveva letteralmente gli occhi a cuoricino.
-ehm, Stiles, piacere!-
-state insieme?-
-Laura!-
-chiedevo-
-oh beh non ancora- disse Stiles ammiccando a Derek, che si tinse di un rosso scuro tendente al viola.
-capisco. Beh entrate!-
Il piccolo appartamento si era rivelato un loft. Era di dimensioni enormi, troppo grande perfino per cinque persone. Il divano era situato al centro della sala, mentre la cucina era nascosta in un angolo. Aveva anche un piano superiore, ma a Stiles non sembrò il caso di fare il tour casalingo.

Il pomeriggio passò in fretta e si fecero le sette. A casa Stilinski si erano riuniti proprio tutti e quando arrivarono si dovettero solo cambiare. Derek indossò un paio di skinny neri attillati e una camicia bianca con i primi tre bottoni slacciati, facendo così intravedere il fisico scolpito. Stiles invece, aveva una maglia che fasciava perfettamente i muscoli appena accennati, e dei jeans blu scuro.
-allora, quando ripartite?-chiese il padre.
-martedì-
Cenarono tranquillamente e poi andarono a letto.
-posso chiederti perché oggi hai detto che non stiamo "ancora" insieme?-
-perché non stiamo ancora insieme-
E detto ciò Stiles si addormentò, lasciando Derek nella confusione più totale.

Nota autore
786 wordsss. Beh non ho niente da dire, stellina se vi è piaciuto e commento❤
Al prossimo capitolo!

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