*CAPITOLO 18*

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LAURIE'S P.O.V
Passai anche tutta la notte accoccolata a Jam. Mi aveva sorpreso quel suo forte gesto d'amore e sperai non finisse mai. Stavo bene tra le sue braccia. Sentivo il suo affetto ed ero protetta.
Adoravo le sue carezze sul mio viso e su tutto il resto del mio corpo, come i suoi baci, teneri ma intensi. Sentivo le farfalle nello stomaco ogni volta che lo pensavo. Era un ragazzo creato per donare amore.
Ero la sua ragazza e mi sentivo bene.
Prima sentivo di essere in totale confusione tra Jam e Con ma ormai sembravo non avere più dubbi: amavo Jam.
Connor, come aveva affermato lui stesso, aveva fatto un errore e quindi non avrei dovuto dare peso a ciò che era successo il giorno prima.
-"Tesoro vado a preparare del thè per colazione?" domandò lui e mi baciò la fronte. Sentii un piccolo brivido nello stomaco, ma sapevo che era solo di puro piacere.
-"Va bene, grazie! Se vuoi vengo a darti una mano!" risposi sorridendo.
-"No, voglio prepararti qualcosa io! Tu aspettami qui, ok?" concluse lui rivestendosi, mi baciò e scese.
Mi rivestii anche io e risistemai il letto.
-"Ehi Laurie, ti sei divertita?" era Win. Come lo sapeva?
-"Io so tutto cara!" continuò lei facendo l'occhiolino.
Probabilmente il rumore che avevo sentito il giorno prima erano i suoi passi e forse stava parlando con Brad, visto che avevo sentito delle voci parlare. Forse ci aveva visti. Ero totalmente imbarazzata e non sapevo cosa dire.
-"Ero qui con James, tutto qua!" tentai di dire.
-"Nulla di più?" ok ci aveva visti.
-"Non ci siamo spinti oltre Win. Tranquilla non lo abbiamo fatto!" precisai.
-"Allora avevo pensato giusto!" rispose facendo un profondo respiro, come se solo in quel momento si sentisse tranquilla.
-"Ci hai visti?"
-"Non io."
O Brad o...Connor. Entrambe le ipotesi mi imbarazzavano, ma l'ultima mi spaventava!
-"Chi allora?" domandai curiosa.
-"Palla..."
Mi sentii sprofondare e non sapevo perchè. Tra me e Palla non c'era assolutamente nulla, se non amicizia.
-"Ah...!"
-"E poi me lo ha raccontato!"
-"Ah...perchè?"
-"Perchè la situazione ora si è ribaltata!" mantenne un tono vago.
-"Spiegati meglio!"
-"Hai capito Laurie, solo non vuoi accettarlo, tantomeno lui!"
Pensai a tutto, anche che lui potesse avere un debole per me, ma faticavo a crederlo o forse ad accettarlo, come affermava Winter.
Stavo con Jam e non volevo complicarmi la vita.
In quel momento entrò Jam dicendomi che il thè era pronto e lo seguii.
Mi portò in giardino dove aveva messo tutto su una tovaglia, come un pic-nic.
Ci sedemmo a terra e versò il thè nelle due tazze. Prese poi i biscotti e li avvicinò.
-"Assaggialo!" mi incitò lui.
Bevvi un sorso di thè. Era alla vaniglia, il mio preferito.
-"Faccio colazione con questo gusto di thè da anni! E' il mio preferito!"- esclamai contenta-"Grazie Jam, sei un tesoro.
-"Tutto per te piccola!" rispose lui sorridente.
Sapeva come rendere felice una ragazza e con me lo stava facendo benissimo.
-"Tra poco uscirò per fare un po' di spesa, ti va di venire con me?"
-"Certo!" risposi.
Rientrammo in casa e lavammo le tazze e la teiera.
In quel momento rientrarono Al e Tris.
-"Ehi piccioncini, come andiamo?" esordì Tris.
-"Bene Tris, voi? Noi tra poco usciamo!" rispose Jam.
-"Esci? Posso venire con te? Devo prendere anche io un paio di cose!" esclamò Con scendendo le scale.
-"Certo unisciti pure a noi!" gli disse Jam.
-"Noi?" Con probabilmente pensava di uscire solo con Jam.
-"Io, te e Laurie!" precisò Jam.
-"Ah ok!" bofonchiò Con.
-"Ma Con, hai 18 anni e scrocchi passaggi a loro?" rise Tris.
-"Se la memoria non m'inganna io non ho la patente!" rispose leggermente seccato Con.
-"Falla!" replicò Tris.
-"E come? Tra una settimana partiamo!"
-"Eh Connor Connor, i misteri della vita!" concluse Tris uscendo dalla cucina.
-"Tranquilli, non sta bene oggi!" lo giustificò Al seguendolo.
-"E' in aria sempre, questo è il problema!" disse Jam.

Terminammo di risistemare la cucina, salutai Win e Brad e uscimmo.
Il centro commerciale di Bradford non era lontano ma era in pieno centro città.
Bradford non era affollata come il giorno prima e questo mi tranquillizzava.
Almeno questa volta non mi sarei persa!
Parcheggiamo ed entrammo.
-"Ragazzi io devo fare un po' di provviste finchè non partiamo, mi date una mano?" propose Jam e lo seguimmo.
Prendemmo pasta, carne e di tutto e di più per sopravvivere in quella settimana.
Avevamo riempito il carrello e ci avvicinammo alla cassa.
-"Oh no dovevo prendere il gel, la schiuma da barba e il dopo barba!" esclamò Con.
-"Dai corri a prenderli!"- ripose Jam-"Laurie vai ad aiutarlo!".
Io e Con andammo verso l'ascensore per risalire al terzo piano.
-"Scusa ma sono un po' smemorato!" provò a dire.
-"Tranquillo!" risposi.
Mi spiegò che era fissato con una marca in particolare e quindi non potevamo sbagliarci a prendere ciò che gli serviva.
Andammo quindi verso lo scaffale e cercammo i vari prodotti. Dopo qualche minuti li trovammo e tornammo all'ascensore.
Entrammo e schiacciammo il tasto che ci avrebbe riportati al primo piano.
L'ascensore non partiva e si aprivano continuamente le porte che davano sul terzo piano.
-"Tranquilla è normale, lo fa spesso!" spiegò lui.
Nonostante le sue parole avevo un po' di paura.
Finalmente l'ascensore partì e vidi scorrere i numeri sul piccolo schermo accanto ai numeri.
Si fermò al secondo piano. 'Dovrà salire qualcuno!' pensai, ma le porte non si aprirono.
-"E' normale anche questo?" osai domandare.
-"Ehm...no, non credo!" rispose lui tranquillamente.
-"Tu lo sai che sono claustrofobica?" precisai.
-"Ah...e quindi cosa ti succede?"
-"Succede che rischio di collassare!"
-"Non succederà, tranquilla!"
Speravo anche io di non svenire.
Connor provò a premere il tasto d'emergenza ma non cambiò nulla.
Di colpo si spensero le luci che illuminavano l'ascensore. Fu il panico totale.
Iniziai a strillare come una matta. Con mi diceva di smetterla e di risparmiare il fiato. Non riuscivo a tranquillizzarmi. Mi sentivo come quando ero sola nella pineta.
-"Shh ci sono qua io!" disse lui. Quella frase ormai era abituale.
-"Ho paura Con!" dissi piangendo.
Mi abbracciò.
-"Ti senti meglio così?"
-"Un pochino!"
Prese il telefono e provò a fare un po' di luce.
-"Riesci a chiamare Jam?" domandai.
-"Ci provo!"
Lo chiamò anche se non c'era molto campo. A fatica riuscì a dire che eravamo bloccati nell'ascensore.
-"Spero abbia capito!" disse Connor.
-"Connor inizio a far fatica a respirare!" sussurai con un filo di voce.
Iniziò allora ad agitare le mani per farmi aria ma mi sentivo sempre meno cosciente.
Pian piano chiusi gli occhi perchè faticavo a tenerli aperti. Sentivo solo la luce del suo cellulare puntata sui miei occhi.
-"LAURIE!" fu l'ultimo grido che sentii.

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