Allontanati

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(G)

"Allontanati, Martina. Ti prego." cerco di pregarla.

Riesco a sentirmi piccola piccola contro la porta della camera d'hotel, mentre le sue braccia sono ai lati del mio viso, bloccandomi contro l'entrata. I suoi occhi bruciano nei miei, i suoi denti torturano il suo labbro inferiore, il suo respiro caldo si mischia con il mio. Avvicina il suo corpo al mio, non lasciandomi alcuna via di scampo.

Perché devi fare così, Martina?
Non voglio giocare con te.
Non voglio giocare con il fuoco, rischierei di scottarmi.

"Perché? Io so bene cosa provi, Gaia. Ammettilo a te stessa." avvicina pericolosamente il suo viso al mio. La sua vicinanza mi manda totalmente in tilt, ho il cervello in totale black-out e il cuore che sta cercando di uscirmi dal petto a causa della poca distanza. Riesco a sentire la vena del collo pulsare all'impazzata a causa del battito cardiaco accelerato.

Proprio perché sai cosa provo dovresti allontanarti.

"Sono fidanzata e non so che idea ti sia fatta del nostro rapporto ma non c'è nient'altro che una buona amicizia." subito scoppia in una fragorosa risata, si allontana e si piega in due reggendosi la pancia. Mi guarda e continua a ridere, non ha intenzione di fermarsi.

Che cazzo ridi, Beltrami?

"Mi fai morire, Gà. Dovresti sentirti quando parli, sei uno spasso davvero." prende una pausa e si avvicina di nuovo, sfiorandomi il collo con una mano, soffermandosi di più sulla vena pulsante. Mi vengono i brividi al contatto.

Mi mandi il cervello in tilt.
Sei come un cortocircuito per la mia mente.
Ma la cosa preoccupante è che te ne sia resa conto, adesso ci stai marciando su questa mia debolezza.
Tu sei la mia debolezza.

"Riesco a sentire il battito accelerato del tuo cuore, tramite questo punto qui" si interrompe, baciando quel punto su cui prima erano posate le sue dita. Altri brividi, poi continua, "Lo sento il respiro corto, ti sento deglutire, il modo in cui ti mordi le labbra, torturandole tra i denti così da cercare di reprimere quella voglia matta di assaporare le mie, i brividi che si formano sulla tua pelle quando ti sfioro, il modo in cui i tuoi occhi bruciano nei miei pregandomi di fare qualcosa perché tu non hai il coraggio di farlo." sussurra, portando le sue dita sulle mie labbra, prima di continuare, "Però sai che se facessi qualcosa non ci sarebbe via d'uscita, non torneremmo più indietro e questa cosa ti spaventa da morire, Gaia, lo percepisco."

La cosa che mi spaventa da morire è il fatto che tu mi conosca meglio di chiunque altro. Ti rivolgi a me con empatia come nessun altro, ma allo stesso tempo sei così maledettamente sfacciata.
Mi fai rabbrividire, Martina.
Non voglio che tu sia così con me.
Allontanati cazzo.

"Ma, sai, nella vita a volte bisogna buttarsi, consapevoli del fatto che forse farsi male non è così brutto. È da masochisti, ma all'inizio sembrerà così perfetto e meraviglioso che non penserai nemmeno all'impatto della caduta. Sentirai lo stomaco attorcigliarsi, il respiro corto, il cuore battere all'impazzata, quasi come se stesse cercando di uscirti dal petto, la bocca improvvisamente secca, le parole morirti in gola, ed un desiderio negli occhi indescrivibile." il suo dito indice è ancora sulla mia bocca, quasi come se con questo gesto riuscisse a mantenere il suo autocontrollo ed evitare il contatto, ormai quasi inevitabile, delle nostre labbra.

Sembrano così morbide...
Lo sono?
Non voglio provare, non voglio che diventino la mia nuova dipendenza.
Non voglio che tu mi travolga completamente dall'uragano quale sei, Martina.

"Il desiderio di riuscire a stabilire un contatto empatico che non sai spiegare a parole. Gli sguardi complici, i sorrisi di sfida, le risposte a tono, il modo di capirsi in silenzio." si interrompe ancora. Sa cosa dire, sa che basta poco per farmi pendere completamente dalle sue labbra.

Mi tieni in pugno.
Sai sempre come gestire ogni situazione.
Sai sempre cosa dire e cosa fare.
Sei una grande stratega, Beltrami.
Ci hai messo poco per fare scacco matto.

"Non saprei spiegare il nostro legame a parole, Gaia, ma sai bene che non è una semplice amicizia. È qualcosa di più profondo, radicato dentro di noi, irremovibile, che non dimenticheremo mai. Anche quando un giorno usciremo da questo programma, quando non vivremo più insieme in questa stupida camera d'hotel. Penseremo sempre l'una all'altra, lo sai molto bene." lascia scorrere la sua mano, portandola questa volta verso la mia guancia, formando dei cerchi immaginari sul mio zigomo.

Riesco a sentire il suo sguardo che cerca di leggermi dentro.

So cosa stai cercando di fare.

"Ho un ragazzo, Martina. Non capisco dove tu voglia andare a parare con questo discorso." dico abbassando lo sguardo.

Menzogne su menzogne.
La conosco molto bene la verità, così come lei, così come chiunque altro. Perfino Talisa, Nyv e Neno si sono resi conto di quanto in realtà il mio legame con Martina fosse speciale. Eppure l'unica che non vuole ancora ammetterlo sono io.

Ma sai cosa?
Me ne frego di Daniele.
Me ne frego di tutte le barriere che mi sono imposta per cercare di starti lontana.
Me ne frego di cercare ancora di resisterti, non ci riesco.

"Dio, quante cazzate sto sparando questa sera. Baciami Martina."

Un sorriso soddisfatto compare sul suo volto prima di appiccicarsi alle mie labbra, baciandole e mordendole leggermente. Sobbalzo al contatto un po' audace.

Presto chiede l'accesso alla mia bocca, le nostre lingue si cercano subito, danzando insieme ed esplorando i rispettivi sapori. Si sono desiderate troppo a lungo.

Una mano si infiltra sotto la mia felpa, stringendomi con forza il fianco. Rabbrividisco e riesco a sentire il sorriso di Martina sulle mia labbra. Lascio che la sua mano salga, fino a raggiungermi il seno scoperto, ho preso quest'abitudine di toglierlo appena arrivata in camera. Un gemito d'approvazione per quel mio gesto lascia immediatamente la sua bocca, perdendosi nella mia.

Le mie mani si posano sulla sua nuca, tirando leggermente i capelli alla base, legati in quella coda disordinata con dei ciuffetti davanti al viso.

"Martina..." riesco a dire quando sento stringere il mio sedere in modo quasi possessivo e del tutto voglioso di altro. Capisco in quel momento che i nostri vestiti sono decisamente di troppo.

"Sì, Gaia?"

"Voglio essere tua stasera" mi interrompo un attimo per staccarmi dalle sue labbra, "e per sempre. Voglio essere sempre tua, Martina."

Hey!
È la prima volta che scrivo qualcosa sotto i capitoli. Volevo semplicemente chiedervi scusa se le varie parti non sono molto lunghe, ogni tanto l'inspirazione manca per allungare un po' il brodo.
Spero che siano lo stesso di vostro gradimento, se vi va lasciate qualche commento che mi piacerebbe tantissimo ricevere un vostro feedback!
-mar☁️

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