Photographs

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(M)

"Oi Bibi guarda qua cosa ho ritrovato!" esclamo tenendo fra le mani la scatola bordeaux un po' rovinata ai lati. Chiudo l'anta destra dell'armadio e mi siedo sul letto a gambe incrociate, appoggiandovi la scatola.

Gaia fa subito capolino nella stanza, appoggiandosi allo stipite della porta, la quale è ancora mezza chiusa. Si affaccia con la testa così da avere una visuale più ampia all'interno della stanza. Non appena vede ciò che ho sulle gambe aggrotta le sopracciglia.

"Non ti ricordi di questa?" le chiedo facendo sporgere il labbro inferiore, inscenando una faccia da finta offesa con anche gli occhi da cucciolo bastonato. Lei entra e si avvicina a piccoli passi, sedendosi poi al mio fianco. Afferra la scatola e ne accarezza il coperchio con l'indice, delicatamente.

Ricordo per filo e per segno ogni cosa che c'è lì dentro.
Ricordo per filo e per segno a cosa è legata ogni cosa che c'è lì dentro, e so che lo ricordi anche tu.

"Dai aprila!" la esorto e lei si gira verso di me, mostrandomi gli occhi azzurri che dopo anni ancora non ho imparato a conoscere del tutto. È come se ogni volta ci fosse una nuova sfumatura di azzurro a caratterizzarli, è come se cambiassero in basa alla sua personalità che continua a mutarsi e a perfezionarsi negli anni. Però ogni volta mi ci perdo dentro come se fosse la prima volta, perché nonostante tutto nei suoi occhi ci rispecchio un posto sicuro.

Con un sorriso da bambina felice afferra con certezza i bordi della scatola e la posiziona meglio sulle sue gambe prima di aprirne il coperchio e rivelarne l'interno. Foto e polaroid sono sparse, con al di sotto dei finti petali di rosa rossi, con probabilmente qualche tipo di profumo spruzzato all'interno perché emana un buon odore, forse il mio.

"Guarda questa." mi dice Gaia prendendo fra le dita la prima polaroid che le capita fra le mani, con al di sotto scritta la data con un pennarello nero indelebile. Non posso far altro che sorridere guardando il cuoricino disegnato di fianco alla data.

[...]

"Vieni qui. Non ti sembra fantastico?" sussurro al suo orecchio tenendola stretta fra le braccia. Infilo la testa nell'incavo del suo collo, sfiorandole a mala pena la pelle leggermente scoperta, facendole venire qualche brivido, che non so se è procurato dal mio contatto oppure dalla folata di vento che ci ha appena pervaso.

Mi sistemo meglio sul muretto su cui sono seduta e sposto le mie mani, appoggiandole sul suo ventre così da poter stringere la sua vita tra le braccia.

"Tutto è fantastico con te, Marti." il mio cuore fa un salto ed un enorme sorriso si dipinge sul mio volto.

Fai bene all'anima.
Riesci sempre a sorprendermi.
Non mi stancherò mai di starti accanto.
Spero che valga lo stesso per te.

"Ho sempre sognato di visitare Roma, ma con te al mio fianco sembra avere tutto un particolare fascino ed un alone di romanticismo assurdo." le lascio un bacio sul collo, "E l'odore della tua pelle mi fa impazzire, così come il poterti stare vicino in questo momento. Non sai quanto apprezzo la tua presenza ora, Gà."

Si dimena quasi dalla mia presa facendo in modo che io riesca più ad avvinghiarla nella mia morsa quasi mortale. Si volta verso la mia direzione e non dice niente, semplicemente in un secondo mi ritrovo le sue labbra sulle mie. Sento il battito accelerare all'impazzata ed il cuore in gola, le farfalle nello stomaco e le gambe che tremano e cercano di cedere.

Sento il suono di uno scatto che mi porta a staccarmi dalla sua bocca. Guardo verso la mia sinistra e vedo Talisa con ancora il telefono stretto fra le mani a guardare quella scena con occhi innamorati.

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